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Thomas Heller. Jam Session
lunedì 20 Febbraio 2017 - sabato 18 Marzo 2017
sede: FourPoints by Sheraton Milan Center (Milano);
cura: Stefano Bianchi.
Dita nervose ghermiscono i tasti di un pianoforte, al punto da intrecciarsi e confondersi con essi.
Percussioni, come colpi di frusta, si mettono a scandire ritmi bollenti.
Un assolo di chitarra si trasforma in una spirale del suono.
Ecco 3 esempi, estratti tutt’altro che a caso dallo spartito pittorico di Thomas Heller: una Jam Session dove ad avvicendarsi sono vibranti pennellate che equivalgono a improvvisazioni Jazz.
E come sono Bebop, quei selvaggi cromatismi che sprigionano una nuova “pittura d’azione”… O che si raggrumano, fino a farsi materia espressionista.
Se il sassofono è un erotizzante strumento che in Night Cafe azzarda i sinuosi movimenti di un serpente, la tastiera del pianoforte (paradossalmente sormontata da un pesce rosso) è surrealtà allo stato puro, mentre lo strumento del violoncellista cinese Yo-Yo Ma è sinonimo di leggerezza, di soffice contrappunto.
Laddove invece è più nitida la forma (è il caso del contrabbasso di Bach) ecco che si materializza sinfonicamente la figura umana; ecco che va in scena la magia di colui che suona. 2 simboli, infine, sono imprescindibili nel dipingere di Thomas Heller.
Se la mano è la quintessenza dell’energia, l’occhio è lo specchio dell’anima: che si tramuta, in questa coinvolgente jam session, in musica Soul.
Stefano Bianchi
Thomas Heller (Pirmasens, Germania, 1961) ha trascorso la prima parte della sua vita in Spagna, il luogo dove ha scoperto l’amore per l’arte iniziando a esprimersi attraverso la pittura e la scultura. Ai primi disegni d’impronta surrealistica, hanno fatto seguito nudi e ritratti. Dalla figurazione, è quindi passato all’astrattismo (“Il Quadro Blu”) per poi approdare a un mix di forme astratte, simboli e colori che coinvolgono elementi concreti (“Occhio in Occhio, Mano in Mano”). Heller ha frequentato varie accademie artistiche e stage di formazione: Circulo de Bellas Artes ed Escuela G. Aparicio (Madrid), Städelschule (Francoforte), Freie Kunstschule (Berlino), Scuola di Schultere (Svizzera), Scuola d’Incisione di Gigi Pedroli (Milano) e, più volte, la Sommerakademie di Salisburgo fondata da Oskar Kokoschka e frequentata da artisti contemporanei quali G. Eisler, E. Wagner, Zhou Brothers e Mohamed Abla. Alcune fra le sue mostre personali si sono svolte presso Objektform (Wiesbaden), Galeria Reiser (Bad Bergzabern), Kulisse (Pirmasens), Allianz (Berlino), Notariato Giehl (Erlangen), Hotel Enterprise (Milano), Caffè Tommaseo (Trieste), Galleria Co61 (Taranto). Insieme ad altri artisti, ha esposto al Castello di Certaldo Alto, in Toscana, e allo Studio D’Ars di Milano. Nel 2005 si è aggiudicato il Premio Montblanc di disegno; nel 2006 ha ideato e dipinto una scultura pubblicitaria per la fabbrica di scarpe più antica della Germania (Toro di Peter Kaiser), nonché l’etichetta per il Barolo dell’azienda vinicola piemontese Livia Fontana. Altre tappe artistiche: “Shoes For Ever” al Deutsches Schuhmuseum di Hauenstein (2012), “Flowers & Frogs” Ponti x l’Arte c/o Studio delli Ponti di Milano (2014), “Shoes For Ever Hanno un’anima le scarpe?” Museo della Calzatura Pietro Bertolini Seconda Scuderia del Castello di Vigevano (2014) e “Ink is the link: artist’s sketchboos” boutique Montblanc di Torino (2016).