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- Questo evento è passato.
Time machine: percezioni, memorie e transiti tra passato e futuro – Mostra collettiva
sabato 18 Maggio 2024 - venerdì 31 Maggio 2024

sede: Fondazione Palmieri (Lecce).
cura: Dores Sacquegna.
Raccontare il tempo, attraversarlo seguendo traiettorie scientifiche o narrative di volta in volta diverse, è l’idea che muove questo nuovo progetto curato da Dores Sacquegna.
Time Machine, è una mostra di arte contemporanea multidisciplinare e che attraverso le espressioni artistiche come le arti visuali, la musica, il cinema e la performance, diventa un archivio fluido, che è insieme visivo, sonoro e poetico, proponendo diversi ed inaspettati luoghi di riflessione sul presente.
La mostra è suddivisa in due cicli e sperimenta il tempo come natura transitoria, che ruota attorno alla condizione umana tra passato e futuro.
Spetta a chi osserva decidere da dove e come entrare: si potrebbe partire dalla memoria e dalla sua de-costruzione per riflettere sulle questioni di identità, tempo, memoria, storia, attraversando le sue discontinuità e gli stati temporanei o ci si potrebbe soffermare sull’idea di flusso o approdo dove la natura è imprevedibile e il tempo è irriverente.
Nel primo ciclo sugli Archivi della memoria e de(costruzione) dell’appartenenza fanno parte artisti come Nancy Barwell (nata in Algeria, vive in Francia) le cui opere sono in bilico tra la profondità delle proprie radici e la nostalgia. Sulle questioni di identità, memoria e sopravvivenza le micro-sculture dell’artista americano Ronald Gonzalez. Sul dialogo intertemporale e interspaziale con la storia e il futuro, il video “Eva Clone Babel I” dell’artista Taiwanese Pey-Chwen Lin, tra post-umano, cybersessualità e torri di Babele. La salvaguardia dell’umanità è invocata in due opere dell’artista lussemburghese Margot Reding-Schroeder che ci invita a riprogrammarci nella vibrazione della vita. Tra arte classica e immaginario contemporaneo, la ricerca sui capolavori del passato nelle texture dell’artista foggiano Nunzio Lobasso con una opera che omaggia Monet. Natura e artificio è presente nell’imponente pianta tetragona “Post Xalento” del salentino Salvatore Sava che gioca sulla memoria dell’ulivo devastato dalla Xylella. Risorgere dalle ceneri è la frase evocata nell’opera dell’artista tedesca residente in New Mexico Verena Schwarz e tra razzismo, povertà, espropriazione ed emarginazione, va in onda il film dell’artista e regista francese Clotilde Verriès presente tra l’altro con opere pittoriche ispirate dalla musica e dalle tragedie nel Mediterraneo in cui emergono luoghi non-luoghi dalle distanze annullate.
Il secondo e ultimo ciclo riguarda i transiti, le derive o gli approdi con l’arte di presenza concettuale dell’artista tedesca Eva Breitfuss, ma anche con le nuove ere, le preghiere geopolitiche e le migrazioni verso Nord dell’artista francese Sandra Detourbet. Tra itinerari immaginari, matrici algoritmiche e automatismo psichico, rispettivamente le opere dell’americana Sara McKenzie, dell’artista austriaco Marco Riha residente in Messico. La condizione di fragilità umana è indagata attraverso storie di travagli e isolamento, di limite e superamento nelle opere dell’artista belga Gaka Mira. Attaccamento e distacco al di là delle linee temporali e delle durate della vita è nel video “Flux: on the road” dell’artista turca Deniz Sak, in tournee per il Festival in Grecia e il CICA Museum in Corea dopo la tappa a Lecce. Sulla simultaneità e la casualità il dittico pittorico dell’artista greco George Syrakis. L’oceano è protagonista nelle opere dell’artista franco-mauriziana Dorine Valorge, la natura transitoria tra decadimento e ciclicità nel video dell’artista cinese Xieni Zhou e simboli tribali delle culture indigene nell’opera antenati nel cosmo dell’artista canadese Lajah Sage Warren.
Inaugurazione
sabato 18 maggio alle ore 19:00
Immagine in evidenza
Nunzio Lo Basso – Colazione sull’erba (monet) (part.)