sede: Palazzo del Governatore di Parma (Parma).
cura: Antonio Somaini con Eline Grignard, Marie Rebecchi.
Time Machine esamina il modo in cui il cinema e altri media fondati sulle immagini in movimento hanno trasformato nel corso degli ultimi 125 anni la nostra percezione del tempo, attraverso una serie di tecniche di manipolazione temporale: dall’accelerazione al ralenti; dal fermo immagine al time-lapse; dalla proiezione a ritroso, al loop e alle infinite varianti di quella operazione cinematografica fondamentale che è il montaggio.
Cinema, video e video-installazioni proposte dunque come vere e proprie “macchine del tempo”, secondo tre diverse accezioni: come media capaci di registrare, archiviare e ripresentare fenomeni visivi e audiovisivi; come media che rendono possibili diverse forme di viaggio nel tempo; infine, come media che operano diverse forme di manipolazione temporale.
Punto di avvio del percorso espositivo sono due eventi risalenti al 1895: la prima pubblicazione del racconto fantascientifico The Time Machine: An Invention di H. G. Wells e la prima presentazione pubblica del Cinématographe dei Fratelli Lumière.
La mostra si snoda poi fino alle ultimissime tecniche di manipolazione temporale delle immagini in movimento prodotte attraverso l’intelligenza artificiale e il machine learning.
Articolata in diverse sezioni, la mostra è un viaggio affascinante nel tempo, che si rivela in tutta la sua relatività e plasticità attraverso opere di artisti come Douglas Gordon, Rosa Barba, Tacita Dean, Stan Douglas, e filmmakers come Martin Arnold, Harun Farocki, Jean-Luc Godard e Bill Morrison.
Lungo le 25 sale del Palazzo del Governatore, attraverso un’articolata sequenza di estratti filmici e di proiezioni provenienti dal cinema delle origini e dal cinema sperimentale, dal cinema classico e da quello contemporaneo, dalle videoinstallazioni ad alcuni momenti scelti della storia della fotografia, i visitatori potranno sperimentare un viaggio temporale attraverso immagini in movimento concepite come modi di vedere e sperimentare il tempo.
Nata da un’idea di Michele Guerra, l’esposizione è curata da Antonio Somaini con Eline Grignard e Marie Rebecchi.
Ufficio stampa: Delos
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Douglas Gordon, 24 Hour Psycho2
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Simon Wells, The Time Machine