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To separate the sacred from the profane. Installazione di Maria Loboda
sabato 19 Aprile 2025 - martedì 30 Settembre 2025

sede: Parco Archeologico dell’Antica Città di Cosa (Ansedonia, Grosseto).
Hypermaremma annuncia l’apertura della nuova stagione con una installazione dell’artista Maria Loboda dal titolo “To Separate the Sacred from the Profane”.
L’installazione si compone di un grande portale circolare alto quattro metri, ispirato al chinowa, che trova posto ne Parco Archeologico dell’Antica Città di Cosa ad Ansedonia.
Oggetto tradizionale dello Shintoismo giapponese, il chinowa ha la funzione di porta simbolica per la purificazione. Nella credenza scintoista, attraversare un chinowa rappresenta il passaggio da uno stato di impurità a uno di purezza, consentendo agli individui di passare dal mondo del peccato a quello dello spazio sacro. L’installazione di Loboda collega le antiche tradizioni shintoiste orientali al ricco tessuto storico del Parco Archeologico e alla sua storia millenaria. Posizionata in un punto cruciale di intersezione tra il foro – dove si svolgevano attività politiche e commerciali – e l’area sacra del Capitolium, il tempio dedicato alla triade capitolina di Giove, Giunone e Minerva, quest’opera offre un dialogo unico tra culture ed epoche.
Nel suo lavoro, Maria Loboda enfatizza il potere della forma e del simbolismo, attingendo da diversi ambiti culturali per creare nuovi significati che risuonano in contesti contemporanei. Attraverso la sua installazione, l’artista invita gli spettatori a riconsiderare il rapporto tra modernità e pratiche antiche, sfidandoli a esplorare nuovi valori estetici e mistici nel quadro dell’archeologia contemporanea.
La presentazione di To Separate the Sacred from the Profane in Maremma risulta la più recente dopo il suo debutto alla mostra Kaleidoscope del Modern Art Oxford nel 2016. Da allora è stata esposta in diversi spazi di rilievo, tra cui le mostre personali al Contemporary Art Center di Vilnius, all’Institut d’art contemporain di Villeurbanne/Rhône-Alpes e la collettiva “Si Sedes Non Is” curata da Milovan Farronato alla Breeders Gallery di Atene, tutte nel 2017. Inoltre, quest’opera fa parte della collezione dell’Institut d’art contemporain di Villeurbanne/Rhône-Alpes.
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foto Daniele Molajoli