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Toni Thorimbert. In/finito
venerdì 20 Aprile 2018 - domenica 17 Giugno 2018
sede: Palazzo da Mosto (Reggio Emilia).
L’idea progettuale è di mettere a confronto la dimensione -effimera per definizione- della performatività del corpo con la sua rappresentazione fotografica, che fissa per sempre un singolo istante.
Due diversi modi di pensare il corpo, di metterlo in dialogo non solo con lo spazio e il tempo, ma anche con l’occhio dello spettatore.
Corpo e identità dei luoghi: quanto è in grado il movimento danzato di cambiare la percezione di spazi o immagini che crediamo cristallizzati, già portatori di un senso definitivo per l’identità collettiva? Un singolo frame di danza in quest’ottica ha una risonanza al tempo stesso finita e infinita.
Micro-performance di cinque minuti per singolo danzatore, commissionate a sei coreografi / danzatori under 35 che verranno eseguite in spazi della città soggetti a trasformazione (possiamo usare molti termini: restauro, cambiamento, rigenerazione…) o –al contrario- in cortili o piazze storiche della città.
Si introduce quindi una necessaria riflessione sull’identità multipla e sfaccettata della città contemporanea, infinitamente più articolata di quanto si trovi a vivere ogni singola categoria sociale. Toni Thorimbert realizzerà gli scatti di tutte le performance in tutti gli spazi.
Inoltre nello spazio espositivo, in alcuni giorni e orari, i performer si troveranno rinchiusi con un piccolo pubblico, ed eseguiranno nuovamente, stavolta con le foto alle spalle, la loro piccola coreografia. Duplicando quei frame ormai resi perenni dall’obiettivo del fotografo, e lasciando al pubblico un duplice punto di vista e un duplice approccio emotivo ed estetico alle stesse immagini.
Toni Thorimbert
Nato in Losanna (CH) nel 1957. Reporter, ritrattista, affermato fotografo di moda e art director, inizia la sua carriera in Italia quando ancora era giovanissimo, documentando le tensioni sociali degli anni settanta. , Negli anni ottanta, collabora con i migliori periodici di quel periodo come Amica, Max e l’italiano Vanity Fair, contribuendo a definire il nuovo standard visivo di quegli anni. Gli anni novanta sono gli anni in cui si ha la sua consacrazione a livello internazionale, grazie alla collaborazione a Brutus, Details, Mademoiselle, Wallpaper e la realizzazione di numerose campagne pubblicitarie, permettendogli di raggiungere la sua maturità come autore. Ha esposto il suo lavoro in numerose mostre personali e collettive sia in Italia che all’estero.
Evento nell’ambito di Fotografia Europea 2018
Giornate inaugurali: 20 aprile › 19-23; 21 aprile › 10-23; 22 aprile › 10-20