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Van Dyck l’Europeo. Il viaggio di un genio da Anversa a Genova a Londra
giovedì 20 Marzo 2025 - sabato 19 Luglio 2025

sede: Palazzo Ducale di Genova (Genova).
cura: Anna Orlando, Katlijne Van der Stighelen.
Antoon Van Dyck (Anversa 1599 – Londra 1641) torna a Genova nella primavera/estate 2026 con Van Dyck l’Europeo. Il viaggio di un genio da Anversa a Genova a Londra, una mostra di grande rilevanza culturale che verrà ospitata nelle sale dell’Appartamento del Doge di Palazzo Ducale e che si inserisce in un ambizioso programma del Comune di Genova, volto a coinvolgere tutte le istituzioni e i protagonisti dell’offerta culturale cittadina.
In esposizione circa 40 dipinti di Van Dyck, insieme ad alcuni suoi disegni, provenienti dai più importanti musei europei e da prestigiose fondazioni e collezioni internazionali, oltre che da diversi musei italiani. Le collezioni civiche genovesi avranno un ruolo rilevante, sia presentando in questa occasione di una selezione di capolavori per importanti confronti e suggestivi dialoghi con le opere europee, sia con un percorso di valorizzazione degli altri dipinti di Van Dyck e dei suoi contemporanei nordici che restano nelle sale di Palazzo Rosso e Palazzo Bianco.
Oltre ai dipinti e ai disegni di Van Dyck, la mostra presenterà dipinti di altri artisti e un numero molto selezionato di opere di confronto – sculture, oggetti, incisioni e altri manufatti – per un totale di circa 80-100 opere. Il tutto, per rendere più vivo lo storytelling immaginato dalle curatrici.
L’obiettivo è di presentare lo straordinario pittore fiammingo al grande pubblico, non solo come un artista di mirabile qualità, ma anche come un genio della pittura europea di tutti i tempi, capace di adattarsi e sintonizzarsi ai diversi contesti in cui si trova a operare; in particolare nelle tre capitali artistiche di Anversa, Genova e Londra, dove sa rispondere alle diverse esigenze dei committenti, assecondando abilmente i loro gusti.
Van Dyck l’Europeo si apre 29 anni dopo Van Dyck a Genova. Grande pittura e collezionismo, esposta a Palazzo Ducale nel 1997 e dopo 8 anni dal più recente focus espositivo Van Dyck e i suoi amici, ospitato a Palazzo della Meridiana di Genova nel 2018 (quest’ultimo a cura della stessa Orlando). Erano due progetti maggiormente incentrati sul contesto genovese e sui co-protagonisti della grande stagione collezionistica e artistica della prima metà del Seicento, e costituiscono il solido terreno critico su cui questa stessa mostra si fonda.
Il nuovo progetto di Orlando e Van der Stighelen, che dà la giusta evidenza alla stagione italiana e in particolare genovese di Van Dyck, vuole proporsi come una retrospettiva che si apre a uno sguardo più internazionale, coinvolgendo altrettante opere eseguite in nei diversi momenti della carriera del pittore, nelle Fiandre, sua patria, e a Londra, dove è chiamato a lavorare per il re Carlo I d’Inghilterra.
La mostra accende i fari sul pittore, con uno sguardo nuovo sulla sua carriera, attraverso un racconto che unisce arte e storia, così da esplorare le tematiche chiave della produzione di Van Dyck: il potere, i valori, la famiglia, i bambini, gli amici, i colleghi, la moda, il sacro.
La mostra si sviluppa nelle sale nell’Appartamento dei Doge, compresa la Cappella Ducale, con sezioni che si susseguono sul filo di una narrazione che racconta la crescita e lo sviluppo dell’arte di Van Dyck, non in sequenza strettamente cronologica, ma per temi, mettendo in diretto raffronto opere dei diversi periodi: dal quello formativo di Anversa (1609-1620), alla definizione della sua poetica e del suo stile in Italia e a Genova (1621-1627), al nuovo registro espressivo necessario per sintonizzarsi con una aggiornata committenza ad Anversa (1627-1632), fino alla vera e propria metamorfosi quando giunge a Londra (1632-1641).
Le straordinarie opere realizzate nei suoi soggiorni genovesi – diverse settimane intervallate da altri viaggi, tra il 1621 e il 1627 – avranno ovviamente un ruolo rilevante e ne emergerà anche il clima culturale e collezionistico dell’epoca nella Superba.
Due particolarità della mostra saranno, da un lato, le sezioni espositive fondate da innovativi supporti multimediali; dall’altro, l’inserimento nel percorso di alcune opere di arte contemporanea, selezionate dalla direttrice di Palazzo Ducale Ilaria Bonacossa.
Come per la mostra su Rubens del 2022, la città di Genova si presenterà con il Network Van Dyck 2026, ideato e curato da Anna Orlando, fatto di mostre, focus, percorsi e altre iniziative, per una partecipazione a 360 gradi delle realtà culturali del territorio.
Sono in fase di definizione i progetti di almeno 6 mostre collaterali in diverse sedi: Musei di Strada Nuova, Accademia Ligustica, Museo Diocesano, Palazzo della Meridiana, Palazzo Nicolosio Lomellino e Palazzo Gio. Vincenzo Imperiale. Il primo appuntamento del Network sarà però un convegno organizzato dall’Università di Genova con il DIRAAS Dipartimento di italianistica, romanistica, antichistica, arti e spettacolo, già nel prossimo maggio.
«Presentare Van Dyck non solo ai genovesi ma al grande pubblico, nazionale e internazionale, significa far conoscere meglio uno dei massimi esponeneti della pittura europea – dichiara la curatrice Anna Orlando – Genova è al centro di questo progetto non solo come sede della mostra ma anche perché nella nostra città questo artista geniale ha forgiato la sua arte in modo tale da portarlo ai massimi vertici del successo. Accanto al lavoro di un team internazionale che contribuisce allo spessore scientifico del progetto, è stata mia premura attivare quel meccanismo di partecipazione corale della città che vedrà diverse mostre collaterali e molti eventi per un network che, secondo il modello di successo sperimentato con Rubens nel 2022, renderà i mesi della primavera/estate 2026 un grande palcoscenico di arte meravigliosa per tutti».
Immagine in evidenza
Antoon Van Dyck, Lord John Belasyse, 1636 ca., Milano, collezione Luigi Koelliker (part.)