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Venere Chillemi. Universi paralleli, viaggio nelle spazio fisico e metafisico
sabato 10 Marzo 2018 - giovedì 22 Marzo 2018
sede: Galleria d’Arte Contemporanea Studio C (Piacenza).
“Ritorna dunque a Piacenza, Venere Chillemi, e vi ritorna dopo una pausa di circa due anni: un ritorno atteso, il suo, e più volte richiesto da un nutrito numero di amatori e collezionisti che, ormai da diverso tempo, si sono appassionati ai suoi studi e alla sua ricerca, al suo mondo espressivo e alle sue proiezioni all’interno dell’animo umano.
Una ricerca, quella dell’artista piemontese, che non conosce sosta e che, pur nella coerenza e continuità, ha sempre presentato mutamenti ed evoluzioni di grande interesse.
Articolato e complesso, dunque, il suo percorso artistico che in oltre quarant’anni di pittura ha conosciuto vari momenti e ha spaziato dalla pittura alla scultura con periodi di forte lirismo dedicati anche alla poesia.
Dopo un primo periodo di area Espressionista, caratterizzato da colori forti e linee decise, il suo stile ha iniziato gradualmente a modificarsi, a farsi più leggero ed elegante.
Inizia da qui il suo straordinario viaggio dentro il Surrealismo e il Simbolismo alla ricerca di verità nascoste, di valori dimenticati, di risposte a domande ancestrali riferite all’uomo e al suo umano esistere.
Spinta da queste motivazioni, nel 1998 fonda una vera e propria Scuola “I semi di Sesamo” improntata sulla sua particolare visione dell’arte intesa come terapia e conoscenza, come grande strada per riscoprire origini e identità, per superare limiti e confini.
Una ricerca continua, quella di Venere Chillemi, che la porta gradualmente verso una maturità straordinaria che si manifesta attraverso una gestualità istintiva e spontanea di matrice informale supportata da una scala cromatica luminosa e potente.
E’ il periodo dedicato allo spazio, alla magia delle galassie, alle profondità siderali.
Da fondi scuri e raccolti si dipartono vere e proprie esplosioni di colore, improvvise aperture e squarci di profondità che aprono a mondi sconfinati che diventano simbolo e metafora dell’ignoto e dell’inconscio.
Di grande effetto, poi, l’uso quasi costante dell’oro, magico e prezioso metallo, simbolo di unione tra l’umile natura umana e il sovrannaturale.
E a questo nobile metallo Venere Chillemi ricorre anche nelle sue sculture ottenendo risultati di grande effetto.
Ultimamente, però, la Chillemi torna a stupirci con una nuova produzione e / o un nuovo percorso di ricerca che, nell’intensità cromatica e nei risultati estetici sembra rivolgersi non tanto e non solo allo spazio, all’esplorazione del cosmo e dei suoi infiniti spazi, ma ad altri luoghi e altre realtà.
Ora Venere Chillemi sembra tutta concentrata e proiettata verso altre visioni ed altri universi e la sua pittura, intensa e sentita, viva e palpitante, supera la sfera del reale e del visibile per spingersi oltre la fisica visione e proiettarsi verso atmosfere magiche ed enigmatiche, metafisiche, appunto, dominate da un senso di mistero e stupefatta meraviglia.
Venere Chillemi, con la sua materia e il suo gesto pittorico, attira lo sguardo dell’osservatore all’interno della sua costruzione visiva e dentro l’illusoria dimensione dello spazio-tempo, in una vera e propria vertigine prospettica che azzera la fisicità della tela e crea dimensioni di carattere virtuale e mentale.
I suoi occhi e la sua mente si posano adesso su atmosfere leggere e pulite, su territori e confini senza tempo, vagano muti ed estasiati verso il divino e l’assoluto.
I suoi sfondi, quindi, di solito scuri e ispirati ad atmosfere notturne, hanno subito un profondo ed inaspettato cambiamento: il buio della notte siderale si è fatto luce piena, i fondi tetri e grumosi si sono fatti chiari e luminosi richiamando stati interiori di pace e tranquillità, di quiete e armonia.
Senza dubbio l’artista ha sentito l’influenza della “Poetica Paradisiaca” proposta alla Triennale di Roma del 2014 e l’ha fatta sua trovando in essa quei valori e quei principi che già appartengono e fanno parte della sua filosofia di vita, del suo “credo” artistico ed espressivo.
Un ulteriore, significativo apporto si è così aggiunto alla sua espressione già ricca e variegata coinvolgendo lo spettatore in altri meravigliosi viaggi, in altre approfondite ricerche dentro i misteri dell’anima”.
La mostra sarà introdotta dal critico d’arte Luciano Carini.