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Vera Lini. Dark and light peach blossoms
mercoledì 25 Gennaio 2023 - domenica 12 Febbraio 2023
sede: Libreria Bocca (Milano).
cura: Vera Agosti.
I boccioli di fiori di pesco sono per la fotografa milanese Vera Lini, che si fa conoscere artisticamente utilizzando uno pseudonimo, un simbolo di delicatezza e fragilità e rappresentano metaforicamente il dialogo tra l’uomo e la natura. Esposti oltre 30 scatti. In vetrina alcune prove stampate su plexiglass.
Le immagini di rami delicati costellati da gemme evanescenti raffigurano qualcosa di etereo e luminoso, fragile e lieve. Si tratta di una bellezza temporanea, fugace e cangiante, che ha nel movimento e nella transitorietà la sua essenza. Siamo quindi vicini al pensiero orientale sotteso a questo concetto. In Giappone, per esempio il Bello è “nascosto” dal simbolo. Mono No Aware significa letteralmente “percezione della caducità” ed è ben intesa negli Haiku, le brevi e malinconiche poesie spesso dedicate alla contemplazione della natura. Aware è ogni cosa che è destinata a trasformarsi nel generale ciclo continuo, compreso l’uomo. Dunque la bellezza trascende la pura forma fisica del corpo che assume transitorietà. Il Bello in Asia è lo sfondo apparentemente vuoto degli scenari naturali. Anche il motivo dei fiori di pesco rientra nella tradizionale iconografia d’Oriente.
La fotografa presenta due serie dei medesimi soggetti, una in bianco e una in nero, come a voler testimoniare la doppia anima della ricerca sulla natura. Il bianco della purezza esprime gioia e serenità. Il nero allude a quel qualcosa di tremendo che si nasconde a volte nella bellezza caduca, misteriosa ed oscura.
Le fotografie sono state lavorate in post-produzione, in modo da raggiungere un linguaggio il più possibile essenziale. Vera Lini è anche un architetto e una certa impostazione geometrica della composizione tradisce questa sua attività.
I rami e le foglie diventano segni grafici, una sorta di scrittura del meraviglioso libro della natura.
Vera Lini si laurea in Architettura al Politecnico di Milano nel 1997. Dopo prestigiose collaborazioni, si dedica alla libera professione e fonda nel 2014 il proprio Studio di Architettura. Da adolescente si avvicina al mondo della fotografia, complice la possibilità di sperimentare con fotocamere professionali (una Hasselblad e una Olympus), apprendendo i primi rudimenti. Seguirà successivamente corsi con fotografi professionisti. La fotografia per lei è metodo e mezzo di espressione in un contesto poetico ed estetico.