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Vertigine Hitchcock – Mostra collettiva

martedì 27 Agosto 2024 - lunedì 30 Settembre 2024

Vertigine Hitchcock - Mostra collettiva

sede: Soggettiva Gallery (Milano).

Soggettiva Gallery presenta “Vertigine Hitchcock”, omaggio al regista inglese che ha legato indissolubilmente il proprio nome alla Storia del cinema. A 125 anni dalla nascita di Hitchcock, la mostra ripercorre i momenti salienti della sua carriera con una selezione di Alternative Movie Poster ispirati ai suoi più grandi capolavori.

L’influenza di Hitchcock non si limita al cinema, ma sconfina in tutti i campi delle creatività (videogiochi, fumetti, design, arte, letteratura, moda) fino a lasciare una traccia indelebile all’interno della cultura pop, senza dimenticare l’approfondita e attualissima rappresentazione della società americana che ha restituito con i suoi film. Se da un lato gli artisti le cui opere sono esposte in mostra devono quindi confrontarsi con la monumentale eredità artistica del regista inglese, dall’altro non possono non tenere in considerazione il lavoro di artisti che prima di loro hanno messo la loro creatività al servizio dello sconfinato immaginario cinematografico di Hitchcock: imprescindibile in tal senso il lascito dell’illustratore statunitense Saul Bass, stretto collaboratore del regista in diversi film.

In mostra opere grafiche di artisti internazionali che si sono dovuti confrontare, da un lato, con l’eredità dei film di Hitchcock e, dall’altro, con quella di chi con lui si è misurato prima di loro: basti pensare al celebre illustratore statunitense Saul Bass, autore sia dell’iconica locandina de “La donna che visse due volte” che dei titoli di testa di questa e di altre due pietre miliari del cinema di Hitchcock come “Intrigo internazionale” e “Psyco”. Proprio la tensione irresistibile che caratterizza “Psyco” ha scatenato la creatività dell’illustratore australiano Nick Charge e del graphic designer francese Melvin Mago, che hanno insistito sugli aspetti più gotici del film. Se invece l’appassionato di mid-century art Todd Alcott ha giocato ironicamente con l’aspetto psichiatrico e “frenologico” del film, Sheila C sceglie il formato orizzontale per dare vita a un destabilizzante e a tratti “diabolico” ritratto in bianco e nero di Norman/Anthony Perkins. A “Gli uccelli” si sono ispirati, per riproporre visivamente il senso di totale vulnerabilità trasmesso dal film, Adam Juresko con un’illustrazione astratta, Max Dalton con un lavoro dalla delirante e divertente follia, Olivier Courbet con un’opera che sfrutta la prospettiva applicando uno stile che imita l’acquerello per creare dinamismo e l’italiano Utopian Movies, il cui approccio sperimentale mescola la creatività umana con le potenzialità tecnologiche offerte dall’Intelligenza Artificiale (IA). La vertigine che si prova davanti a “La donna che visse due volte” è al centro delle opera di Jonathan Burton, caratterizzata da un tratto bidimensionale, mentre lo sgomento di James Stewart in “La finestra sul cortile” viene ripreso dall’illustratore di Pittsburgh Zeb Love e dalla designer di Brooklyn Katherine Lam i quali, giocando con gli elementi della trama, fanno eco alla tematica su cui ruota l’intero film: siamo noi a osservare il prossimo o è il prossimo a spiare noi?

Non sarebbe una mostra su Hitchcock se mancasse all’appello un film come “Intrigo internazionale”, a cui si sono ispirati Joseph Chang, autore di una quadrilogia di opere retro-pop dedicate a Hitchcock e caratterizzate da un mix tra uno stile grafico modernista e un gusto minimalista di stampo orientale, e l’artista di Portland Dakota Randall, che ha ripreso le atmosfere della pellicola con Cary Grant attraverso un’approccio classico e dalle eleganti tonalità color seppia. Altre due pellicole di fondamentale importanza come “Nodo alla gola” e “L’uomo che sapeva troppo” sono presentate in una chiave nuova e originale dall’illustratore belga Jack Durieux, maestro nell’uso della prospettiva e nel bilanciamento di tonalità calde fredde all’interno delle raffinate serigrafie con cui omaggia anche “Psyco” e “La donna che visse due volte”. In aggiunta, due esempi di come Hitchcock fosse maestro nell’adattare opere letterarie come “I 39 scalini” e “Delitto perfetto” sono state reinterpretati rispettivamente dall’esperto di pop culture Benedict Woodhead – a cui sono sufficienti poche forme in bianco e nero per riportare alla mente in modo preciso e puntuale gli elementi chiave del film – e dal designer londinese Adam Simpson, che si affida invece a un effetto tridimensionale orchestrato su più livelli per rendere graficamente gli scalini che danno il titolo al film stesso.

Infine due nuclei di opere, a cura rispettivamente dell’artista della Florida Danny Haas e del disegnatore originario delle fiandre Mark Borgions vanno a comporre due trittici rappresentativi tra loro coerenti per stile – nel primo caso per le palette di colore ricercate e i sapienti richiami alle locandine originali dei film, nel secondo per le atmosfere rarefatte e le linee geometriche di cui si compongono le figure – e formato.

Immagine in evidenza
Gli uccelli – Mark Borgions (part.)

Dettagli

Inizio:
martedì 27 Agosto 2024
Fine:
lunedì 30 Settembre 2024
Categoria Evento:
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