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Victor Vasarely. 51 steps. An upward exhibition
domenica 16 Settembre 2018 - venerdì 30 Novembre 2018
sede: Artrust (Melano).
“51 steps”: sono i 51 gradini che il visitatore deve salire nel corso della visita alla mostra che Artrust ha allestito presso gli spazi espositivi a Melano. La mostra condensa, in un inedito percorso ascendente, alcune opere dell’artista ungherese, naturalizzato francese, Victor Vasarely.
Se i gradini da salire per visitare la mostra obbligano lo spettatore al movimento, il cinetismo ottico di Vasarely costringe anche il suo sguardo, attratto dalle illusioni delle composizioni, a interagire e fondersi con le dinamiche dell’opera stessa.
“La sfida non è più il cuore, ma la retina, e l’anima bella diviene oggetto di studio della psicologia sperimentale. I bruschi contrasti in bianco e nero, l’insostenibile vibrazione dei colori complementari, il baluginante intreccio di linee e strutture permutate, il cinetismo ottico delle composizioni plastiche, così come i fenomeni fisici presenti nelle nostre opere, sono tutti elementi il cui compito non è più quello di meravigliarci e immergerci in una dolce malinconia, ma di stimolarci e procurarci gioie selvagge. ”
“Potenzialmente ogni spazio fisico può diventare uno spazio in grado di ospitare l’arte. L’idea di allargarci anche alle scale viene da questa consapevolezza e dall’idea che un percorso insolito, che parta dal basso per concludersi al termine della scalinata, possa essere la forma di visita ideale per far conoscere un artista o una particolare forma d’arte. Sintetizzandola nello spazio di 51 gradini e nel tempo necessario a percorrerli”.
(Patrizia Cattaneo Moresi, Direttrice di Artrust)
Victor Vasarely
Pittore e grafico ungherese, studia medicina e lettere all’università, avvicinandosi solo in un secondo tempo all’ambiente artistico: a partire dal 1927 frequenta infatti l’Accademia Podolini-Volkmann e poi il Muhely dove conosce la possibilità di fare arte slegata dalla realtà. All’inizio degli anni Trenta si sposta a Parigi, città nella quale lavora come grafico e in seguito come artista a tempo pieno, sperimentando una pittura geometrica e fondata sugli effetti ottici che precorrono il suo cammino verso la Op-Art degli anni Cinquanta. Con la mostra collettiva “Le Mouvement”, Vasarely e altri grandi artisti contemporanei (basti citare Agam, Calder e Tinguely) pongono le fondamenta della Op-Art. Per l’occasione il pittore ungherese scrive un testo teorico nel quale espone l’idea centrale della sua arte, basata sul principio dell’unità plastica. Durante gli anni ’60 e ’70 le sue immagini ottiche entrano a far parte della cultura popolare, avendo un profondo impatto su architettura, informatica e moda. I suoi dipinti si trovano in collezioni permanenti di importanti musei di tutto il mondo.