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Vincent van Gogh – Trieste

giovedì 22 Febbraio 2024 - domenica 30 Giugno 2024

Vincent van Gogh - Trieste

sede: Museo Revoltella (Trieste).
cura: Maria Teresa Benedetti, Francesca Villanti.

Il Comune di Trieste e Arthemisia presentano al Museo Revoltella una straordinaria mostra dedicata all’artista più amato di ogni tempo, Vincent van Gogh.
La mostra è arricchita da una presenza speciale: i due ritratti di Monsieur e Madame Ginoux (i proprietari del Café de la Gare di Arles frequentato da Van Gogh), realizzati nel 1890 e conservati rispettivamente l’uno presso il Kröller-Müller Museum di Otterlo – prestatore di quasi tutte le opere presenti in mostra – e l’altra alla Galleria Nazionale di Roma, a cui si deve anche il prestito di un’altra opera di grande bellezza: il Giardiniere.

Vincent van Gogh (Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) ebbe una vita tormentata – come sottolineato da un’indagine di Maria Teresa Benedetti sulla scia di studiosi come Massimo Recalcati, nostro contemporaneo e altri più storici come Jasper, Bataille, Artaud e Testori -, trascorsa sul filo della pazzia, inquieta ed errabonda, fino al tragico finale che lo portò al suicidio ad appena 37 anni. Come molti grandi artisti, la sua opera non fu compresa in vita ma oggi è l’artista più conosciuto al mondo, icona della storia dell’arte, amatissimo dal grande pubblico. Nella mostra a Trieste – curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti e realizzata con la collaborazione del Museo Kröller-Müller di Otterlo – saranno esposti oltre 50 capolavori di Van Gogh, arricchiti da ampi apparati didattici, video, sale emozionanti e scenografiche e molto altro.

L’esposizione, che documenta in ordine cronologico l’intero percorso del pittore, parte dal racconto approfondito dei primi cinque anni di attività dell’artista, soffermandosi sugli scuri paesaggi della sua giovinezza e sulle numerose figure dedite al lavoro della terra. Gli anni che vanno dal 1881 al 1885 sono determinanti, contano più di quanto non appaia dalle opere stesse. Van Gogh si limita principalmente al disegno, è consapevole di dover avere pieno possesso degli strumenti tecnici per poter diventare un pittore, “non dovete pensare che io abbia messo da parte l’acquerello o la pittura. Certo che ci penso, ma il disegno è l’origine di tutto” e ancora “non ho mai rimpianto un solo istante il fatto di non aver cominciato subito facendo acquerelli e pittura. So per certo che arriverò se continuerò a lavorare nonostante le difficoltà, in modo che la mia mano non abbia incertezze nel disegno e nella prospettiva”.

Un nutrito numero di disegni è dedicato al tema dei seminatori, dei raccoglitori di patate, dei boscaioli e delle contadine dedite a mansioni domestiche. La grandezza dell’artista si rivela nell’espressività dei volti, negli atteggiamenti dei corpi, nella fatica intesa come ineluttabile destino. Nei due anni del soggiorno parigino, 1886-1888, Vincent assorbe il clima artistico vitale della città, si lega ad artisti come Émile Bernard, Toulouse-Lautrec e Louis Anquetin. Definisce sé stesso e gli amici come gli artisti del Petit Boulevard, mentre riserva ai grandi protagonisti dell’Impressionismo come Monet, Degas, Renoir, Sisley e Pissarro l’appellativo di artisti del Grand Boulevard.
Van Gogh si dedica a un’accurata ricerca del colore sulla scia impressionista conquistando un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante, che si rende evidente dopo il trasferimento ad Arles.

L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1888, genera sconvolgimenti emotivi ancora maggiori, che lo portano verso eccessi cromatici, che con la forza del tratto, delle vibranti e violente pennellate, rendono la rappresentazione della natura un esempio unico nella storia dell’arte.
L’esilio volontario nella primavera del 1889 nell’ospedale psichiatrico di Saint Paul de Mausole, vicino a Saint Remy sigla un periodo non sempre sereno ma artisticamente fecondo. L’arte di Van Gogh tocca vertici fino ad allora mai raggiunti, individuando nel rapporto con la natura e con gli esseri umani nuove forme di bellezza. Ecco, quindi, che torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte che si può giungere a una tale sfera espressiva solo attraverso un uso metafisico del colore.
E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto.
Negli ultimi tre mesi trascorsi a Auvers-sur-Oise, pur oscurati da una nube sempre presente, Van Gogh produce un gran numero di opere.
A fine luglio 1890, Van Gogh decide di porre fine alla sua esistenza.

Immagine in evidenza
Vincent van Gogh – Ritratto di uomo (Ritratto di Joseph-Michel Ginoux) Ottobre-dicembre 1888. Olio su tela, 65,3×54,4 cm © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherland (part.)

Dettagli

Inizio:
giovedì 22 Febbraio 2024
Fine:
domenica 30 Giugno 2024
Categoria Evento:
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Luogo

MUSEO REVOLTELLA
Via Armando Diaz, 27
Trieste, 34123 Italia
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