Vincenzo Biavati. Da Lescaux ai Led RGB

sede: IdeArte Gallery (Ferrara).

Vincenzo Biavati presenta le sue ultime opere luminose (le light box), realizzate impiegando diversi materiali, percorre un viaggio millenario nel mondo della comunicazione.
Dalle pitture rupestri di Lascaux ricche di animali, figure antropomorfe e segni astratti, fino ad arrivare a composizioni realizzate con lettere strappate da un vecchio neon che componevano un’altra sua opera, abbinate a ritagli di giornali con impressi articoli della Costituzione, passando per espressioni geometriche e reinterpretazioni di opere contemporanee molto famose.

In tutto questo, il motore accelerante del linguaggio scelto da Biavati, è la luce che illumina e che cambiando i colori, riesce a trasportare l’osservatore (autore con il proprio corpo dell’accensione delle opere grazie all’inserimento di una batteria interna ricaricabile e un sensore di movimento) in un caleidoscopico mondo fantastico.

Vincenzo Biavati, innamorato della luce e dei colori da sempre li utilizza nel suo mondo artistico. Dopo essersi laureato in ingegneria è da adulto che decide di iscriversi all’accademia di Belle Arti di Brera e una volta superata brillantemente la tesi finale si dedica in particolare alle installazioni luminose che del resto furono proprio il piatto forte della tesi ed è lo stesso artista a pronunciare; “Non pensavo che sarebbe nata “una nuova vita” come mi dicevano i parenti e gli amici!” Biavati ha realizzato grandi installazioni per ampi spazi cittadini fino a piccole opere per locali più piccoli sia privati che pubblici come musei, università, ospedali. Le installazioni avevano un periodo di esposizione corto e definito, come ad esempio Shining (la grande installazione eretta sulle mura cittadine, di lato alla Porta degli Angeli, che ha fatto molto parlare) o la realizzazione del Grande Polpo; performance realizzata con migliaia di bottiglie di plastica per denunciare l’inquinimento della nostra terra (argomento molto caro all’artista) e nello stesso tempo far comprendere cosa si può realizzare con materiali buttati o di riciclo. Vincenzo Biavati ha esposto in collaterali e personali un po’ in tutto il mondo, iniziando da Ferrara, Venezia, Torino, Copenhagen, Lisbona, Boston, ecc. ecc.

Inaugurazione
Sabato 27 Novembre – ore 18,00