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Vincenzo Frattini. Opere in ritmo
venerdì 15 Dicembre 2017 - sabato 27 Gennaio 2018
sede: Galleria Giovanni Bonelli (Pietrasanta).
cura: Maria Letizia Paiato.
La ricerca di Vincenzo Frattini muove i propri passi dalla conoscenza dell’astrattismo geometrico del primo Novecento sino agli sviluppi della Pittura Analitica, innestando però sul dispositivo pittorico una sensibilità emotiva decisamente attuale.
Il corpus di lavori appartenenti al ciclo Pittura per Sottrazione, iniziato nel 2012 e tuttora in corso, è forse quello più noto dell’artista campano.
Qui Frattini interviene scavando sulla materia del colore, precedentemente steso in sequenze di spesse stratificazioni monocromatiche, con l’ausilio del trapano o della sega circolare, e generando nuove porzioni di spazio sulla superfice non più uniforme della tavola.
Ne consegue una pittura / non-pittura che è, al tempo stesso, anche scultura, soprattutto quando sconfina dal piano bidimensionale del quadro per espandersi nella forma del cubo, del cilindro o del parallelepipedo.
La pittura di Frattini si concentra sulle proprie definizioni interne (colore, impasto, stesura) perseguendo una ricercata armonia fra forma e colore.
All’interno della galleria allestita le opere di Frattini costituiscono una successione di eventi visivi e percettivi che contemplano simultaneamente pause e sospensioni.
Osservandole si percepisce come gli elementi che le compongono (superfici, linee, volumi e, soprattutto, colori) si susseguano in un ritmo che lascia immaginare una vera e propria struttura linguistica.
Opere In Ritmo, dunque, per accentuare la scansione interna di accadimenti propri agli elementi costitutivi alla pittura, metafora di una regolarità nascosta e rivelata in superficie attraverso l’agire dell’artista.
Ogni opera ha un suo ritmo e, al contempo, manifesta un’armonia rispetto all’allestimento complessivo e, dunque, genera ritmo all’interno dello spazio della galleria.
Anche nelle tre opere della serie “Pittura 3D”, iniziata nel 2013 e ancora oggi sviluppata da Frattini, la questione ritmica è ben visibile.
Questi lavori sono composti da tele monocromatiche di forme diverse che, accostate, creano volumi in vario modo aggettanti nello spazio.
Ogni opera invita lo spettatore a soffermarsi in una pausa riflessiva sulla composizione dei vari elementi.
Il disciplinato geometrismo e il rigore delle forme di Frattini fanno da contrappeso, in senso poetico, a ciò che accade fuori, intorno a noi ma anche dentro di noi, offrendosi allo sguardo come panacea per un anelato riordino e riequilibrio interiore.
Vincenzo Frattini (Salerno, 1978. Vive e lavora tra Torino e Campagna). Diplomato in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli, durante gli anni di studio frequenta il corso sperimentale “Quartapittura” coordinato da Ninì Sgambati, elaborando nel 2003, in sintonia all’obiettivo del corso, presso la galleria Lia Rumma di Napoli l’installazione-performance Sogno comune. Nello stesso anno il Museo d’Arte Ambientale di Giffoni Sei Casali acquisisce una sua scultura dal titolo Il Raccoglitore di Lune. Nel 2006 è invitato a partecipare con un’opera video alla rassegna d’arte Loading a cura di Francesca Boenzi presso il Castello Baronale di Acerra (Napoli). Nel 2007 è selezionato per la finale nella sezione video del Premio Celeste. La sua ricerca più recente spazia dalla scultura al video con incursioni nel campo della performance, fra cui si ricorda Secretum del 2013 svoltasi presso la galleria Studio Legale di Napoli e Identità del 2017 realizzata nell’ambito della rassegna Impronte Urbane, contrada di Valdimontone a Siena, dove sono state installate nel percorso cittadino tre opere permanenti. Nel 2016 inizia la collaborazione con la Galleria Giovanni Bonelli e nello stesso anno la Galleria Nicola Pedana di Caserta lo propone nella bi-personale Inside and outside the wall con Viviana Valla a cura di Luca Palermo.