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Vista dall’alto – Le foto aeree di Michele D’Ottavio

giovedì 21 Marzo 2019 - domenica 15 Settembre 2019

Vista dall'alto - Le foto aeree di Michele D'Ottavio

sede: Urban Lab (Torino).

In un mondo ad “altissima visibilità”, come suggerisce la riflessione proposta quest’anno da Biennale Democrazia e condensata nel titolo “Visibile e invisibile”, in quale modo è ritratta la città? Immagini ricorrenti di luoghi canonici costellano i social network e le campagne pubblicitarie, e costituiscono spesso la rappresentazione mainstream degli spazi urbani.
Occorre forse allenare lo sguardo a cercare angolature differenti, alzare il punto di osservazione per sollevare interrogativi e mostrare viste finora inesplorate. Guardare da altri punti di vista per indagare rapporti e articolazioni inedite tra “centro” e periferie, natura e costruito, alto e basso, infrastrutture e territorio. Per provare a costruire una narrazione diversa del territorio urbano.

Urban Lab mette in mostra una serie di scatti inediti di Michele D’Ottavio – realizzati recentemente eseguendo numerosi voli su Torino a bordo di un piccolo aereo biposto – in cui si presentano nuove e inattese immagini della città e del territorio circostante. La mostra non è infatti una semplice sequenza di vedute aeree, ma il frutto di un’attenta osservazione del contesto metropolitano in cui si scoprono scorci e prospettive originali in cui fiumi, strade, boschi e palazzi si presentano sotto una luce completamente nuova, accendendo un paesaggio di un’inaspettata bellezza che merita di essere raccontato.

Le immagini contemporanee – tradotte nella mostra in cinque sezioni: bordi, trame, pieni/vuoti, natura, industria – vengono confrontate, all’interno della sede di Urban Lab, con il sorprendente archivio delle viste scattate dalla Città di Torino con voli aerofotogrammetrici dal 1936 fino a oggi, per rintracciare storie individuali e condivise di sviluppo urbano attraverso il XX e il XXI secolo.
Sotto i portici della piazza, invece, la successione delle fotografie di D’Ottavio invita a un breve viaggio aereo sulla città e i suoi dintorni per ri-scoprire la bellezza di paesaggi inattesi.

LE SEZIONI DELLA MOSTRA
A cura di Giulietta Fassino, attività culturali Urban Lab

Bordi
Quali sono i confini della città? Come sono i bordi tra suolo costruito, coltivato, e boschivo? Sono limiti duri, netti, o frastagliati, spontanei? Quanto sono permeabili?
Questa sezione indaga i territori di margine del tessuto urbano e naturale, e i loro cambiamenti. Un tema che ha a che fare con la crescita della città, con il rapporto tra natura e costruito, e di conseguenza con gli usi dei territori di transito.

Trame
Il territorio torinese è qui osservato come un telaio, struttura portante costituita da vari elementi lineari e i tessuti che prendono forma al suo interno. Grandi arterie di comunicazione, ferrovie, fiumi, la rete viaria primaria e secondaria, la trama dei terreni agricoli. Reticoli più o meno fitti, regolari o frammentati, sui quali la città si costruisce, si muove e sviluppa.
Torino nel corso dei secoli ha impostato la costruzione delle sue trame appoggiandosi sui grandi assi barocchi che connettono il centro con le varie residenze reali. Dagli anni ’90 del Novecento la spina dorsale della trasformazione e della (ri)costruzione di nuovi tasselli è stata il tracciato della linea ferroviaria, da sud a nord. Da Lingotto fino a Spina 4, parco Sempione.

Pieni/vuoti
Cosa succede se osserviamo le trame in negativo? Emergono volumi, cambiano le consistenze dei tessuti, i rapporti tra pieni e vuoti. In alcune zone della città le volumetrie, la serialità degli edifici, dicono della storia di quei quartieri: dalle villette della città diffusa a Collegno alle alte barre parallele per l’edilizia economica e popolare di Mirafiori Sud, fino alla compattezza del centro storico. Torino annovera anche diversi vuoti nel suo tessuto, diversi dei quali riempiti oggi di nuovi volumi o funzioni: i grandi recinti industriali dismessi, che alterano densità e regolarità del tessuto urbano torinese, e che una volta aperti modificano percorsi e usi anche degli spazi adiacenti. Come le OGR a cavallo della ferrovia e il Politecnico, o l’ex Italgas tra la Dora e corso Regina Margherita.

Natura
Il verde a Torino rivela una consistenza quasi inaspettata. Risalendo i fiumi, guardando la città da fuori, si avvicendano paesaggi naturali che definiscono un contesto territoriale di alta valenza ambientale, che nell’immaginario canonico della città non è così diffuso. È utile allargare l’osservazione alla scala metropolitana, per cogliere la rilevanza dell’elemento naturale nella struttura territoriale e rileggere le possibili connessioni tra spazi urbani e periurbani, a partire da luoghi intermedi come l’isola di Bertolla, cuneo verde immerso nel Po tra Torino e San Mauro.

Industria
Nell’osservare Torino dall’alto la storia industriale della città emerge potente: i grandi tasselli produttivi del Novecento incuneati nel tessuto urbano restano a testimoniare un’eredità complessa da gestire anche nella costruzione di una visione per la città futura. Grandi strutture che in molti casi appaiono impermeabili e difficili da metabolizzare, ma che allo stesso tempo offrono opportunità di sperimentazione per nuove pratiche di progetto.

Dettagli

Inizio:
giovedì 21 Marzo 2019
Fine:
domenica 15 Settembre 2019
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

URBAN LAB
Piazza Palazzo di Città, 8
Torino, 10122 Italia
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