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Vittore Carpaccio – Dipinti e disegni
sabato 18 Marzo 2023 - domenica 18 Giugno 2023
sede: Palazzo Ducale di Venezia – Appartamento del Doge (Venezia).
cura: Peter Humfrey con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer.
La pittura di Vittore Carpaccio (1465 C. – 1525/26 C.) celebra la grandezza e lo splendore di Venezia al volgere del XV secolo, quando la città lagunare dominava un vasto impero marittimo e fioriva come centro di commerci internazionali e di cultura.
I cicli di dipinti narrativi dell’artista per confraternite religiose trasportano le storie sacre nella vita vera, collocandole in fantastici scenari arricchiti con infiniti dettagli e riferimenti contemporanei.
Ispirato dall’ambiente e dalla società della sua straordinaria città, Carpaccio unisce l’attenta osservazione della scena urbana con il suo particolare trasporto per il poetico e il fantastico.
Le sue opere, forse più di quelle di altri artisti veneziani del Rinascimento, rappresentano l’essenza della “venezianità”, ossia lo spettacolo sfarzoso e la mitologia della Repubblica Serenissima, in quel momento all’apogeo economico e culturale.
Pur con tutto ciò, a parte uno studio fondamentale del 1988, nell’ultimo mezzo secolo l’opera di Carpaccio è stata alquanto trascurata dalla storiografia concernente la pittura tra Quattro e Cinquecento, specie nella ricostruzione critica degli sviluppi stilistici che procedono da Giovanni Bellini fino a Giorgione e a Tiziano: basti considerare che Carpaccio non è più stato oggetto di una esposizione monografica dal 1963, anno della storica mostra a Palazzo Ducale.
Dunque, soprattutto in virtù di un finalmente rinato interesse degli storici dell’arte – specie in seguito a recenti scoperte e nuove attribuzioni, nonché a restauri straordinariamente rivelatori dei suoi maggiori cicli narrativi tuttora conservati a Venezia – oggi si impone, necessaria e urgente, un’aggiornata rilettura storico-critica dell’arte di Carpaccio e della sua evoluzione.
Con tali essenziali obiettivi, dalla collaudata collaborazione di Fondazione Musei Civici di Venezia e la National Gallery of Art di Washington, con la cura scientifica di Peter Humfrey – riconosciuto studioso del pittore e del suo contesto –, è nato il progetto della mostra nelle due sedi di Venezia e Washington (National Gallery of Art, 7 Marzo – 6 Giugno 2021) con le medesime basi storico critiche, fondata su una selezione mirata delle migliori opere dell’artista, popolare soprattutto per i suoi cicli narrativi.
Vittore Carpaccio era anche un inventivo pittore religioso e di scene di genere di destinazione domestica, così come un abilissimo disegnatore.
La sua produzione in questi campi è rappresentata con particolare accento su opere che sono le prime del loro tipo iconografico nella pittura del Rinascimento veneziano: dipinti di genere, ritratti a mezza o intera figura, profonde meditazioni sulla Passione di Cristo per devozione privata.
In tal modo è possibile tracciare, in termini sia tematici che cronologici, il rigoroso sviluppo della pittura carpaccesca da una prospettiva aggiornata.
Per fare questo la mostra si avvantaggia anche di un consistente nucleo di disegni autografi dell’artista, autore del più ampio corpus sopravvissuto di disegni veneziani “di studio” del primo Rinascimento, rivelatori sia della singolare ampia gamma dell’immaginazione di Carpaccio, sia del rigore della sua tecnica, nonché del suo interesse per la prospettiva, per la natura e per gli effetti della luce.
Dipinti e disegni prestati da importanti collezioni museali d’Europa e degli Stati Uniti, da collezioni private e da chiese di Venezia e di altri luoghi degli antichi territori della Serenissima che li custodiscono fin dall’origine, formano in ciascuna delle due sedi, prima a Venezia, poi a Washington, selezioni leggermente differenziate e ordinate in percorsi tematici particolari.
A Washington, in occasione della prima esposizione dedicata a Carpaccio in America, il pubblico sarà introdotto all’intera gamma della sua pittura anche grazie al prestito eccezionale di alcune tele dei famosi cicli narrativi commissionati dalle confraternite, tutt’oggi conservati a Venezia e presentati dopo recentissimi restauri rivelatori.
Diversamente l’esposizione di Venezia può rimandare a itinerari cittadini l’essenziale capitolo dei maggiori cicli narrativi (di Sant’Orsola presso le Gallerie dell’Accademia, la Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone), e tentare la temporanea ricomposizione di quelli dispersi (il ciclo con le Storie della Vergine della Scuola degli Albanesi, il ciclo di Santo Stefano).
L’edizione veneziana si concentra sulla ricostruzione del percorso artistico e creativo del pittore dalle prime opere della giovinezza, giungendo a quelle altissime della maturità.
Tenta infine di verificare meglio anche l’ultimo capitolo della sua attività, finora severamente giudicato dagli storici, cronologicamente contemporaneo all’affermarsi della innovativa pittura tonale di Giorgione e Tiziano e della loro nuova poetica sentimentale.
Una co-produzione con The National Gallery of Art, Washington.
Immagine in evidenza: Vittore Carpaccio Vergine leggente, 1505 c. Olio su tavola trasferito su tela, 78 x 51 cm National Gallery of Art, Washington, Samuel H. Kress Collection