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Vittorio Carnevali. Composizioni

giovedì 5 Ottobre 2023 @ 08:00 - 17:00

Vittorio Carnevali. Composizioni

sede: Galleria Arianna Sartori (Mantova).
cura: Arianna Sartori.

“Vittorio Carnevali è un artista mantovano che ha dedicato gran parte della propria vita alla pittura. Quest’anno festeggia cinquant’anni di carriera artistica, iniziata ufficialmente nel 1972 con una mostra personale alla Galleria “La Ruota” a Rivalta di Rodigo, suo paese natale. In questo mezzo secolo, la sua evoluzione espressiva è stata continua, inarrestabile, condotta con una tenacia che suscita ammirazione.

Visitando il suo studio, si rimane impressionati dalla grande quantità di dipinti che ha saputo realizzare ma, soprattutto, commossi dalla dedizione che ha richiesto una simile attività: non è difficile immaginare l’artista seduto sullo sgabello, curvo sulla tela posta sul cavalletto, mentre dipinge, pennellata dopo pennellata, spinto dall’urgenza poetica. Tappa importante per il suo cammino creativo è il 1975, anno in cui Carnevali “scopre” l’opera di Afro Basaldella, che incontra in una mostra a Udine; un’autentica illuminazione che lo spinge su un nuovo percorso, in cui gli stimoli che l’hanno influenzato sono, tuttavia, difficili da rinvenire nei suoi dipinti perché sono completamente metabolizzati dall’artista.

Dalla prima produzione che trovava spunto nella natura, soprattutto nei paesaggi, passa ad una fase caratterizzata da figure tondeggianti e luminose che si sovrappongono, con velature, alle strutture di sfondo. Da questo snodo iniziale giunge, poi, a forme più allungate e compatte, talvolta spigolose e appuntite, in dialogo serrato con il campo; i colori da eterei e tenui si fanno più intensi e talvolta un po’ più cupi. Carnevali, che ha avuto tra i propri riferimenti colti anche l’andamento delle solide costruzioni di Mario Sironi, crea con perseveranza un suo personale linguaggio, che rende le sue opere facilmente individuabili, quasi un alfabeto ermetico che l’artista rigenera con ostinazione. Si esprime, prevalentemente, con tecnica mista su tela ma, nella seconda metà degli anni ‘90, realizza un ciclo di terrecotte, quadrate o rettangolari, dipinte a mano. L’alta coerenza del suo rigore formale e la qualità della sua ricerca estetica rimangono invariati nel tempo: Carnevali è un pittore raffinato, la sua produzione è coesa e armonica, i suoi dipinti non vanno valutati apprezzandone solo il lato estetico, sarebbe un approccio davvero manchevole e superficiale. Egli non gioca con forme e colori limitandosi a variarle da un dipinto all’altro.

È un artista vero e come tale realizza opere ben più pregnanti di significato, che ci parlano di lui, dell’uomo e della sua dimensione. Le sue tele sono “paesaggi” interiori che ci riportano visioni, impressioni ed emozioni derivate sia da riflessioni intime sia da “immersioni” nell’inconscio. Il clima in cui si cresce, tutto ciò che sperimentiamo, in primis nella nostra infanzia, ma anche nelle stagioni successive, lascia una traccia nella mente e influenza la nostra personalità.

Carnevali dipinge i suoi stati d’animo, di uomo che si confronta con la vita, con il passare degli anni, con il mistero della morte. Traduce, in segni e colori, le sue pulsioni di artista appartato, isolato per la casualità degli eventi o forse per inconscia inclinazione ma non per scelta coscientemente percepita. L’isolamento spesso amplifica o rende semplicemente più amara la solitudine dell’uomo, in questo caso di un artista che, in quanto tale, è ancor più sensibile non solo alla bellezza ma anche alle brutture del mondo. A partire dagli anni settanta, sono diventati sempre più evidenti per tutti gli effetti nefasti dell’inquinamento e il degrado dell’ambiente (la nube tossica di Seveso è del 1976). L’artista, che ama la natura, ne è colpito e i suoi dipinti sembrano portare in superficie amarezze, suggestioni di questi e di altri eventi avversi della nostra epoca, tanto che i suoi colori, al di là della misura della trasparenza o dell’intensità che vanno assumendo, si possono definire malinconici e alcune opere ricordano persino muri corrosi e sfregiati. Questi toni, sfumature di umori che si concretano sulle tele, hanno anche un riscontro oggettivo nelle atmosfere dell’ambiente in cui vive l’artista: sono i colori del paesaggio mantovano, spesso velati da foschie e nebbie (come accadeva soprattutto in passato, prima che gli effetti del surriscaldamento del pianeta cominciassero ad essere percepiti così nitidamente).

Nella sua lenta ma costante progressione. Carnevali ogni volta aggiunge qualcosa come se il suo sguardo avesse colto un nuovo particolare che sente di dover comunicare e che deve concretizzare in pittura e così cambia qualcosa nelle forme, nei colori e nelle luci; ai colori freddi (spesso sui toni dell’azzurro) si aggiunge qualche forma dal colore caldo, un frammento o un piccolo spazio dai confini non ben definiti, in un dialogo nuovo con quanto mostrato nelle rappresentazioni precedenti. In ogni ciclo, l’artista sembra voler ripartire per comunicarci meglio queste sue visioni inquiete, in dipinti che si fanno più profondi e complessi, con esiti emozionanti.
Elio Terreni
(da: Vittorio Carnevali: “Premio Castello”, XVI edizione)

Vittorio Carnevali nasce nel 1942 a Rivalta sul Mincio (MN), dove vive e lavora. Ha frequentato la Scuola Regionale di Grafica di Castelnuovo del Garda (VR).

Inaugurazione
Sabato 7 ottobre alle ore 17.00

Dettagli

Data:
giovedì 5 Ottobre 2023
Ora:
08:00 - 17:00
Categoria Evento:
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