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Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi

mercoledì 20 Marzo 2024 - domenica 4 Agosto 2024

Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi

sede: Fondazione Luigi Rovati (Milano).
cura: Laura M. Michetti, Giuseppe Sassatelli.

Apre alla Fondazione Luigi Rovati: “Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi”, la grande mostra che inaugura il ciclo dedicato alle metropoli etrusche.

Vulci è tra le più dinamiche città dell’Etruria meridionale costiera, e si distingue per la produzione di raffinati bronzi e ceramiche e per le imponenti sculture in pietra e terracotta. Questo dinamismo alimenta una estesa rete di rapporti commerciali e di scambi culturali con gli altri centri etruschi e mediterranei, a sua volta stimolo per la stessa produzione artistica e artigianale locale. Nella continuità della visione della Fondazione che vede l’arte come continuum storico fra antico e contemporaneo, nelle opere esposte Giuseppe Penone plasma la materia-tempo con le proprie mani, in un antico gesto che diventa esso stesso scultura contemporanea.

La ricostruzione del valore di Vulci come metropoli, dalle sue origini fino alla conquista romana, permette di ricostruire parallelamente l’evoluzione antropologico-culturale delle élites dominanti, degli artigiani-artisti e di tutta la popolazione vulcente.
Una grande mostra che, accanto a una selezione di reperti inediti appartenenti alla collezione della Fondazione, espone capolavori provenienti dalle collezioni di importanti istituzioni pubbliche ed enti privati, a conferma della attrattività del progetto espositivo che la Fondazione esercita fin dalla sua apertura.

Tra i reperti più spettacolari, la coppia di mani in lega d’argento, oro e rame, e il collarino in osso, appartenente a uno Sphyrelaton, o statua polimaterica, rinvenuto nel 2013 nella necropoli dell’Osteria; gli ossuari in terracotta inediti della collezione della Fondazione Rovati; per la prima volta esposti insieme un nucleo di ceramiche attribuite al Pittore delle Rondini; tra i bronzi inediti un candelabro e due colini della Fondazione Rovati, la spada con fodero e l’imponente urna biconica ed elmo-coperchio in bronzo proveniente dagli scavi Mengarelli della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale; la Maschera-visiera in bronzo, un unicum per l’Etruria, probabilmente di uso cerimoniale, proveniente dai Musei Vaticani; imponente l’inedito Pilastro figurato in nenfro della Collezione Castiglione Bocci di Ischia di Castro; parimenti straordinaria la ricostruzione dell’edicola di Ponte Rotto dedicata alla coppia Dionisio ed Arianna, dal 1889 parte delle raccolte del Museo Archeologico Nazionale di Firenze e mai più esposta in Italia dal 1966.
Due le opere di Giuseppe Penone della collezione della Fondazione Rovati e inedite per pubblico italiano: Cocci, del 1982 e Colonna di menti, del 1981.

Laura M. Michetti, Professoressa ordinaria di Etruscologia e Antichità italiche presso il Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma, dichiara: «La mostra si inserisce in un momento molto felice di ripresa degli studi sulla città di Vulci, tra le più importanti d’Etruria ma che ha sofferto più di altre la dispersione nei musei di tutto il mondo di una grande quantità di reperti, soprattutto in seguito agli scavi ottocenteschi. Su impulso della Sapienza Università di Roma, in collaborazione con École française de Rome e con i diversi organi del Ministero della Cultura e con gli enti locali, studiosi e giovani ricercatori si sono di recente confrontati con il recupero della documentazione d’archivio nell’intento di ricomporre e ricontestualizzare il ricchissimo patrimonio archeologico della grande città etrusca. Le più recenti attività di ricerca confermano il ruolo di primo piano svolto da Vulci in un più ampio contesto mediterraneo, un ruolo che i reperti in mostra, alcuni dei quali esposti qui per la prima volta, contribuiscono a illuminare.»

Enti Prestatori: Civico Museo Archeologico di Milano, Direzione Regionale Musei del Lazio, Direzione Regionale Musei della Toscana, Museo Archeologico Nazionale di Firenze, Museo Archeologico di Vulci, Museo delle Antichità etrusche e italiche, Polo Museale Sapienza, Sapienza Università di Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia, Musei Vaticani, Parco Archeologico di Cerveteri e di Tarquinia, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la provincia di Viterbo e per l’Etruria meridionale ai quali si aggiungono i prestiti dalla Collezione Castiglione Bocci e due opere di Giuseppe Penone provenienti da una collezione privata di Torino.

Accompagna la mostra il catalogo Vulci. Produrre per gli uomini. Produrre per gli dèi edito da Fondazione Luigi Rovati con testi di Mario Abis, Simona Carosi, Carlo Casi, Alessandro Conti, Sara De Angelis, Maurizio Forte, Christian Mazet, Laura M. Michetti, Giuseppe Penone, Chiara Pizzirani, Carlo Regoli, Maurizio Sannibale, Giuseppe Sassatelli, Giuliano Sergio. (Prezzo di copertina: euro 40,00)

Immagine in evidenza
Specchio © Musei Vaticani

Dettagli

Inizio:
mercoledì 20 Marzo 2024
Fine:
domenica 4 Agosto 2024
Categoria Evento:
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Luogo

FONDAZIONE LUIGI ROVATI
Corso Venezia, 52
Milano, 20121 Italia
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