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When sound becomes form – Sperimentazioni sonore in Italia. 1950-2000

venerdì 16 Marzo 2018 - domenica 28 Ottobre 2018

When sound becomes form - Sperimentazioni sonore in Italia.

sede: MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo (Roma).
cura: Carlo Fatigoni.

L’esposizione a cura di Carlo Fatigoni presenta una selezione di documenti d’archivio dedicati alla storia dell’avanguardia sonora nel nostro paese. L’omaggio, in continuità con i precedenti progetti della nuova area espositiva dedicata agli archivi, presenta attraverso differenti tipologie documentali lo sviluppo della sperimentazione sonora in Italia in un arco cronologico che ripercorre tappe fondamentali nella storia del paese.
Il suono esce dal pentagramma liberandosi da regole e codici e inizia ad essere indagato non più come nota o sequenza armonica ma come pura percezione della vibrazione di un corpo in oscillazione. Le nuove tecnologie elettroniche danno impulso alla nascita di linguaggi artistici innovativi permettendo la manipolazione sonora e l’amplificazione dello spazio stesso dell’invenzione creativa. Il suono prende forma e invade spazio creativo e spazio fisico: sviluppato in ogni suo potenziale, dal silenzio al rumore, dal fonema agli strumenti fino alle infinite possibilità di riproduzione, permea i tessuti artistici in modo capillare, contaminando cinema, arte, coreografia, letteratura, editoria e mass media pur non incontrando una risposta immediata nel mercato.

Dai grandi padri della sperimentazione compositiva degli anni ’60 quali Luciano Berio e Bruno Maderna, il sonoro fa il suo ingresso nell’espressività del gesto con Giuseppe Chiari e Fluxus, dove ogni nota diventa elemento autonomo e specifico. A contatto con Fluxus, John Cage e Gruppo Gutai, si distinguono le figure di Giuseppe Chiari, Sylvano Bussotti e Gianni Emilio Simonetti. Nuovi linguaggi sono l’happening e la notazione grafica musicale o grafia musicale in cui si distingue Daniele Lombardi. Nasce la Poesia Sonora con l’opera Fonemi di Arrigo Lora Totino. Associati all’azione vocale sono Adriano Spatola, Maurizio Nannucci, Patrizia Vicinelli. Si segnala anche Stripsody di Eugenio Carmi con l’interpretazione vocale di Cathy Berberian, anticipato da Mimmo Rotella con il suo Manifesto della Poesia Epitaltica. La ricerca sul suono elettronico avanza negli studi di Fonologia di Milano, Torino, Padova e Firenze con Enore Zaffiri, Teresa Ramazzi, Ennio Chiggio e Pietro Grossi. Da intermediale a interattiva, la sperimentazione sonora si orienta al pubblico. Opera antesignana è La Caverna dell’Antimateria di Giuseppe Pinot Gallizio del 1958. Sulla stessa ricerca tecnologica troviamo a Milano il Gruppo T e Ugo La Pietra con i suoi Ambienti audiovisivi immersivi. La scienza stessa diventa una dimensione aleatoria in Sfera con Sirena di Sergio Lombardo. Nascono gli ensemble di improvvisazione, dove l’artigianato sonoro incontra quello tecnologico. A Roma si forma il Gruppo di Improvvisazione Nuova Consonanza e Musica Elettronica Viva, a Milano Zaj, gruppo formato da Walter Marchetti e Juan Hidalgo con il sostegno del compositore americano John Cage.

La sperimentazione sonora negli anni ’70 permea da uno spazio di indagine privata al confronto con il grande pubblico. Le nuove forme di indagine sonora trovano un loro inserimento nel panorama culturale con la nascita delle prime manifestazioni dedicate, come sintetizza il sottotitolo del primo festival Dalle cantine all’asfalto. Pietro Grossi realizza uno dei primi collegamenti musicali via rete suonando a distanza brani e strutture sonore casuali. Vincenzo Agnetti realizza NEG, un giradischi stereofonico che isola il silenzio; Davide Mosconi con Sezione ritmica – Sezione Aurea, incide il vinile con punte metalliche; La Galleria Mara Coccia di Roma diventa strumento musicale nell’installazione Magic Carpet di Alvin Curran mentre Vibractions di Ferruccio Ascari a Milano nel 1978 unità di misura mediante l’uso del suono. Luca Maria Patella nel suo Boschetto di Alberi Parlanti e profumati, sonorizza interattivamente vento e cinguettii di uccelli. Albert Mayr nel 1975 produce Performances from Time Aspects un approccio estetico alla gestione del tempo quotidiano (sound time). Nasce il sodalizio tra Christina Kubisch e Fabrizio Plessi. Durante le esibizioni, oggetti inusuali come sorgenti sonore amplificate sono diffuse nello spazio. Al festival del Beat 72, Roma è invasa di suoni e improvvisazioni: una Parade per le strade dove Mario Schiano dirige gli spettatori con i loro strumenti. Demetrio Stratos pubblica Metrodora, primo esperimento compiuto in cui il canto è il suono della distruzione dell’uso tradizionale della voce. Nella Poesia Sonora Maurizio Nannucci pubblica con Lora Totino L’Antologia Poesia sonora e Giovanni Fontana Radio / dramma, “Un monologo interiore intersecato da voci-rumori esterni concitatamente dialoganti”. Lora Totino pubblica inoltre Futura Poesia Sonora e fonda il gruppo Il Dolce Stil Suono con Giovanni Fontana. Adriano Spatola fonda “BAOBAB”, rivista poetica in forma di audiotape: è il 1978. Appare all’orizzonte Il Treno Di John Cage: un happening che si svolge all’interno delle stazioni e delle carrozze delle linee ferroviarie bolognesi registrando l’interazione di suoni ambientali prodotti dal treno e passeggeri. Il 1979 chiude un decennio tumultuoso con Il festival Bologna Rock, organizzato dall’etichetta underground Harpo’s Bazaar: atto di nascita ufficiale della new wave bolognese.

Il 1980 si apre con il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra: la strage alla stazione ferroviaria di Bologna. Carmelo Bene porge omaggio all’accaduto con Lectura Dantis. Questi anni vedono emergere il movimento punk che apre le porte alla creatività contaminando arti e media da Bologna a Pordenone con Great Complotto, movimento artistico musicale, a Milano con il centro sociale Virus, luogo della prima scena punk in Italia. Negli stessi anni il computer diventa popolare. L’arte sonora si evolve con Sixto / notes di Milano che coinvolge grandi protagonisti nell’evento Sonorità Prospettiche del 1982. FORMATarchitetture sonore, è un gruppo di musicisti che sperimenta con materiali d’uso quotidiano e con l’ambiente acustico: collabora con loro Luca Miti. La sperimentazione generata dalle tecnologie mette in moto nuove ricerche che ampliano coscienza e visione (cyber, hacktivismo). GMM (Giovanotti Mondani Meccanici) utilizzano queste tecnologie sia per installazioni sonore che per trasmissioni radiofoniche e televisive. Giacomo Verde è tra i primi italiani a realizzare opere d’arte interattiva e net-art collaborando con Correnti Magnetiche, collettivo nato tra il musicista Riccardo Sinigaglia e il pittore Mario Canali. Le prime opere sono composizioni audiovisive bi e tridimensionali connesse tra musica e immagini. Tommaso Tozzi è il primo hacker artista italiano. Chiamato a partecipare a MusicalMente-1 Festival di musica ambientale, realizza un’installazione di tipo subliminale. Ale Guzzetti, artista rivolto all’arte tecnologica e interattiva, con Sculture sonore assembla oggetti di uso comune in grado di emettere suoni, rumori, voci e luci. Sul versante poetico-sonoro, Giovanni Fontana pubblica nel 1983 Poema Larsen, costruito sulla modulazione del feedback acustico. Nicola Frangione pubblica la prima compilation di Mail Music e per concludere, una collana di Poesia Sonora, Radio Taxi. Vibrazioni del Sonoro, fondata e diretta da Sarenco. Nel campo della notazione grafica è nodale l’esposizione Spartito Preso, la musica da vedere curata da Daniele Lombardi a Firenze nel 1981.

Nel 1990 Mario Sasso e Nicola Sani ricevono il Prix Ars Electronica di Linz per la composizione video Footprint e Marcello Aitiani mette in mostra la sua Nave di Luce, opera pionieristica che anticipa le nuove tecnologie info-telematiche. Ida Gerosa presenta a Roma Memorie d’acqua Fontana di Trevi, performance multimediale con musica e suoni ambientali di Luigi Ceccarelli. Nel catalogo Nuova Officina Bolognese pubblicato dalla Galleria d’Arte Moderna di Bologna è allegato un CD di musicisti di ricerca della scena bolognese. Sound. Forme e colori del suono, un excursus storico dei principali artisti nel campo delle installazioni sonore e audio-visive, viene allestita presso il Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Bolzano nel 1993. Nel 1992 Mauro Sambo e Ignazio Lago presentano una live performance, Ferita da Taglio, dove l’improvvisazione del musicista entra in dialogo con il performer che trasforma diversi materiali quali grasso, marmo, guaina industriale, fotografie e una lancia in oggetti sonori. Nel 1994, Roberto Paci Dalò da vita a un paesaggio sonoro dedicato alla città di Napoli e Michelangelo Lupone con l’Immaginario Radiofonico elabora un’installazione sonora che si ispira ad alcuni aspetti caratteristici della radiofonia. Con l’installazione interattiva Sky Waves del 1995 Alessandro Fogar genera eventi sonori dai dati meteo trasmessi dalle stazioni radio. La sperimentazione avanza con Sound & Fury, titolo complessivo di una serie di composizioni in cui Agostino Di Scipio utilizza alcuni modelli derivati dalla “teoria del caos” per la generazione del suono. Nel 1997 Circus_8 del compositore Sergio Maltagliati elabora nuove variazioni sonore intervenendo nei codici dei programmi grafici di Pietro Grossi. Suono e arte si intrecciano nuovamente con I Dormienti del 1999 di Brian Eno e Mimmo Paladino, installazione con musica e immagini realizzata a Londra. Il decennio si chiude con il suono che diventa di nuovo materia con la Pietra sonora: Amalia del Ponte genera i Litofoni, sottili lastre di pietra intonate e suonate a percussione mentre Pinuccio Sciola sonorizza le Pietre sonore come grandi menhir che risuonano al passaggio della sua mano. Il lavoro di Luca Vitone, al principio del decennio 2000, orienta infine la ricerca del suono alla memoria geografica, alle origini della storia collettiva dove luogo fisico e suono assumono il significato di uno spazio inteso come esperienza antropologica.

Dettagli

Inizio:
venerdì 16 Marzo 2018
Fine:
domenica 28 Ottobre 2018
Categoria Evento:
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Luogo

MAXXI ROMA
via Guido Reni, 4 A
Roma, 00196 Italia
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