Wolfgang Tillmans – Mostra Personale

sede: Fondation Beyeler (Riehen).

In mostra circa 200 lavori fotografici eseguiti tra il 1986 e il 2017, come pure una nuova installazione audiovisiva.
Dopo che gia` nel 2014, su invito del museo, Tillmans aveva allestito una sala in cui dipinti e sculture appartenenti alla collezione erano affiancate da due opere sue, questa mostra rappresenta per la Fondation Beyeler un primo esauriente momento di confronto con il mezzo fotografico. L’esposizione chiarira` come non sia tanto la fotografia in senso classico a essere al centro dell’opera di Tillmans, quanto la creazione di un nuovo linguaggio visuale.

L’opera di Tillmans viene volentieri messa in relazione con la sua storia personale. Dal suo impegno e dalle sue prese di posizione in diversi contesti sociali scaturisce una narrazione che spesso e in maniera troppo scontata si pensa essere la chiave di interpretazione dei suoi lavori. E invece, cio` che rende uniche le sue composizioni, la loro vera essenza, qualcosa di scarsamente percepibile di primo acchito e difficile da descrivere, resta in secondo piano.

Con la mostra alla Fondation Beyeler si cerca di avvicinarsi all’opera dell’artista in modo diverso. Non esistono un tema o un filone narrativo che caratterizzino questa esposizione; punto di partenza e cardine della mostra sono le immagini stesse. La Fondation Beyeler, con la sua straordinaria raccolta di opere delle avanguardie novecentesche e contemporanee e` il contesto ideale per dimostrare come Tillmans abbia trasformato il mezzo fotografico, di per se´ un processo meccanico, in un linguaggio visuale autonomo e fortemente espressivo, in un lessico che tematizza l’atto di vedere in quanto tale e coinvolge implicitamente anche la percezione del mondo.

Tillmans ha acquisito fama fin dai primi anni 1990 grazie ad alcuni scatti oggi considerati iconici che restituiscono la visione esistenziale di un’intera generazione e cultura giovanile di cui l’artista medesimo era partecipe. Ben presto egli ha ampliato la sua prospettiva sfruttando la sperimentazione con il mezzo fotografico in modo creativo, talvolta azzardato ma al contempo magistrale, per inventare nuove tipologie di immagini – lavori astratti che nascono senza il ricorso alla macchina fotografica, quali per esempio Xerox, Silver, Lighter e Freischwimmer/Greifbar. In tal modo Tillmans non solo amplia la gamma dei generi tradizionali quali il ritratto, la natura morta e il paesaggio infondendo loro nuova vita, ma si serve sapientemente dell’intero spettro stilistico che va dall’oggettivita` all’astrazione.

Di pari passo Tillmans e` andato sviluppando una particolare forma di installazione. Le fotografie raramente sono appese l’una accanto all’altra alla stessa altezza, ma piuttosto occupano una parete in ordine sparso, grandi e piccole, figurative e astratte, con e senza cornice. Si tratta di una modalita` di presentazione in cui i rapporti visuali tra le immagini sono altrettanto importanti che la singola immagine, la quale e` sempre parte integrante di una narrazione coerente.

La scelta delle opere per la mostra alla Fondation Beyeler e anche l’installazione nelle dodici sale del museo evidenziano come Tillmans sfrutti le potenzialita` del mezzo fotografico per evocare il visibile e sviluppare una strategia iconografica capace di conferire alla percezione del mondo una nuova dimensione umana.
Wolfgang Tillmans nasce nel 1968 a Remscheid. All’eta` di vent’anni e` ad Amburgo, dove inizia la sua attivita` artistica. Nei primi anni 1990 studia al College of Art and Design di Bournemouth. Dal 1992 al 2007 vive e lavora soprattutto a Londra, per poi focalizzare i suoi interessi su Berlino. Dagli inizi degli anni 1990 la sua opera e` riconosciuta ed esposta a livello internazionale.

Grandi mostre dedicate alla produzione di Tillmans si sono tenute in particolare presso le seguenti istituzioni: Kunsthalle, Zurigo (1995 e 2012); Deichtorhallen, Amburgo (2001); Tate Britain, Londra (2003); Tokyo Opera City Art Gallery e Wako Works of Art, Tokyo (2004); Museum of Contemporary Art, Chicago (2006); Hammer Museum, Los Angeles (2006), nonche´ Hirshhorn Museum and Sculpture Garden, Washington (2007); Museo Tamayo Arte Contemporanea, Citta` del Messico (2008); Hamburger Bahnhof, Berlino (2008); National Museum of Art, Osaka (2015); Tate Modern, Londra (2017). Nel 2000 Tillmans e` stato il primo fotografo e artista non britannico a vincere il Turner Prize. Nel 2015 ha ricevuto l’International Award in Photography della Hasselblad Foundation, Goteborg.