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Xenia Hausner. Stranger things
mercoledì 17 Aprile 2024 - domenica 9 Giugno 2024

sede: Patricia Low Venezia (Venezia).
Patricia Low Venezia ospita la mostra “Stranger things” della pittrice austriaca Xenia Hausner come quinta esposizione presso la galleria di Venezia.
In sottile connessione con il tema generale della Biennale Arte di quest’anno, “Stranieri ovunque”, “Stranger things” esplora le nozioni che ruotano attorno ai termini “straniero” ed “estraneo” che, nella maggior parte delle lingue, esistono come un’unica parola polisemica. Nel lavoro di Hausner, entrambi i significati sono affrontati in tutte le loro ambiguità e contraddizioni, e contemporaneamente nel loro senso politico, sociale e individuale. La mostra raccoglie una serie di dipinti recenti, una scultura a parete e diverse sculture – un nuovo sviluppo nell’ambito dell’opera dell’artista – che esplorano idee coerenti con l’intera opera di Hausner: la rappresentazione femminile, l’esilio e l’assenza di radici, l’ecologia e infine la sopravvivenza.
“Stranger things” (2022), il dipinto che dà il titolo alla mostra, presenta tre personaggi femminili in quello che sembra essere un night club. Tuttavia, molti dettagli di questo quadro tendono a contraddire le nostre ipotesi iniziali e, in linea con gli altri lavori di Hausner, lasciano ancora una volta la narrazione ambivalente e aperta alle interpretazioni. Che cos’è esattamente quel luogo con un curioso pavimento dipinto? Cosa unisce i tre personaggi in questo quadro? I gesti tra le due donne più giovani sono espressione della loro attrazione sessuale? Stiamo assistendo a un’unica scena o a una giustapposizione di istanti diversi? Le ambiguità del dipinto sono essenzialmente rafforzate dal suo magistrale trattamento della luce.
“Floating” (2018) e “Double Dip” (2024) sono due grandi dipinti direttamente collegati alla nozione di migrazione. Il primo fa seguito a una precedente serie di dipinti particolarmente grandi intitolata “Exiles” (2017-) che mostra migranti a bordo di treni. Il secondo appartiene a una serie di rappresentazioni di migranti su imbarcazioni. Il contrasto tra il soggetto e le rappresentazioni intensamente colorate non potrebbe essere più sorprendente. Le dominanti del rosa, dei rossi e dei blu brillanti rafforzano evidentemente la contemporaneità e la realtà delle scene. L’insolita forma della tela utilizzata per “Double Dip” crea un focus saliente sull’attuale disgregazione sociale e sottolinea questa frammentazione – nel senso letterale del termine – attraverso la figura centrale che è senza testa. Al di là di tutte le ambivalenze, lo spettatore rimane con le sue impressioni di dolore, agonia e lutto.
Anche i suoi quadri attuali “For Women only” (2024) e “Zone A” (2024) descrivono l’approccio etico alla dignità umana. “Zone A” crea una sensazione di ambiguità ancora più inquietante: due donne svestite che si tengono l’un l’altra giacciono su un tavolo mentre vengono esaminate da un medico donna con dolce curiosità e forse con un legame segreto. Questa immagine si riferisce chiaramente ai molti conflitti attuali e alle immagini di guerra che appaiono continuamente sui nostri schermi. La scena è interamente macchiata (dal sangue? dalla sporcizia?) e la luce fredda che appare crea un’atmosfera forense. Noi, gli spettatori, siamo al sicuro dall’altra parte della rete metallica, privilegiati e protetti, anche se il nostro coinvolgimento non può essere negato.
Nonostante i suoi colori luminosi e scintillanti, la dualità della scena di “Deep Water” (2024) non riesce a distogliere dal dramma che racconta attraverso la rappresentazione di un’imbarcazione utilizzata dai migranti che potrebbero essere ancora nascosti sotto la bella coperta che copre parte del suo ponte. L’artista sembra giocare con l’antico detto “still waters run deep” (le acque calme scorrono profonde). La scultura a parete intitolata “Those Who Walk Away” (2024) illustra esplicitamente una delle scene a cui negli ultimi anni si assiste quotidianamente su troppe spiagge del Mediterraneo: scarpe abbandonate da uomini, donne e bambini, corpi inerti parzialmente sepolti dalla sabbia e dalla vegetazione…
Le sculture sono le prime opere di questo tipo nell’opera dell’artista, che per la prima volta ha creato su larga scala un corpo di lavori che combinano tecniche miste e poliuretano, nonché bronzo lucidato e patinato, che fungono da dialogo complementare con i suoi dipinti.
Un elemento centrale della scultura intitolata “Spill” (2024), ad esempio la boa, si ritrova nel dipinto “Deep Water” (2024) e si collega direttamente al tema esplorato anche nel rilievo “Those Who Walk Away” (2024), la migrazione. Un altro tema comune a queste opere è l’ecologia. In “Spill”, il personaggio centrale è ricoperto da uno spesso strato di catrame… “Atemluft” (2024), che significa “Un soffio d’aria”, affronta il tema dell’inquinamento atmosferico. Nelle parole di Xenia Hausner: “Atemluft è un’immagine concreta di disperazione, una lotta per ciò che ci serve di più per vivere, un grido di indignazione per ciò che stiamo gettando via. Che cosa rimane? Cosa stiamo perdendo? Cosa abbiamo messo a rischio?”.
Testo di Florence Derieux
Immagine in evidenza
Stranger Things © Studio Xenia Hausner – Foto di Stefan Liewehr (part.)