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Francesco Negri fotografo a Casale

Francesco Negri fotografo a Casale

“Francesco Negri non è una scoperta, ma la conferma che da noi c’è ancora tanto da fare per rendere omaggio al lavoro dei fotografi italiani dell’800.

Non mi stancherò mai di ripetere che il nostro è un paese di scrittori e poeti mancati o di verniciatori di croste.
Se cosi non fosse mi si deve spiegare come possa accadere che, per anni, le ricerche, gli esperimenti, la passione di Francesco Negri siano rimasti non dico ignorati, ma letteralmente sepolti sotto uno spesso strato di polvere.
E non servono giustificazioni perché si sapeva che Negri aveva scattato migliaia di fotografie.

L’enciclopedia Treccani cita il suo nome a proposito della invenzione del teleobiettivo e quindi è forse davvero il primo.
caso di un fotografo il cui lavoro risulta sommariamente dalla Enciclopedia italiana e del quale, dopo, non si è mai saputo altro.
Non aveva scritto racconti o poesie e nemmeno dipinto quadri, ma semplicemente scattato migliaia di fotografie.
Si tratta, a quanto pare, di una specie di peccato che richiede, ancora oggi, anni e anni di attesa davanti alla porta di servizio.

La fotografia “arte minore”, “arte accessoria”; la fotografia come “supporto” e incapace di un linguaggio autonomo: sembrano frasi vecchie e stantie ma sono invece, molto spesso, una ben radicata mentalità che non manca di dare, ogni volta, frutti amarissimi.
Ecco perché del Negri solo ora si parla ed anche questa volta, sia chiaro, non certo perché un qualche ente ufficiale di stato si sia accorto che le migliaia di fotografie lasciate da questo scienziato-fotografo sono importanti e documentano anni e anni di lavoro ad altissimo livello.

Francesco Negri fotografo a Casale

Eppure Francesco Negri può essere collocato senz’altro fra i grandi della fotografìa italiana dell’800: Alinari, Brogi, Pavia, D’Alessandri, Alberini, Chauffourier, Sommer, Cuccioni, Caneva, Anderson.
Come loro, Francesco Negri ha sperimentato di persona, volta a volta, nuove tecniche, nuovi strumenti ed ha messo a punto attrezzature mai utilizzate prima.
È, inoltre, l’unico fotografo italiano dell’800 ad aver lavorato con risultati sensazionali nel campo della microbiologia, quando le fonti di illuminazione, le lenti, le parti meccaniche degli strumenti, avevano ancora tali e tante limitazioni da scoraggiare anche i più preparati.
Era l’epoca in cui si utilizzava ancora il litografo che si piazzava con l’occhio davanti al microscopio, con un panno nero sulla testa, per riprodurre esattamente, per quanto era possibile, le piccole sagome dei bacilli.

Salvo qualche raro tentativo, almeno da noi, è stato proprio il Negri ad aver rivoluzionato per primo questo metodo basato sull’empirismo e su una osservazione – soggettiva e del tutto personale – di importanti meccanismi scientifici.
Il lavoro di fotomicrobiologia dal casalese viene portato a termine negli anni 1882/85 su preparazioni avute direttamente dal grande Koch, da Finkler, da Angelo Celli ed Edoardo Perroncito, luminari della scienza che si rivolgono al Negri con piena fiducia e che Negri non delude”
Wladimiro Settimelli

Francesco Negri fotografo a Casale

Tratto dal volume: “Francesco Negri fotografo a Casale”
Centro Informazioni Ferrania
Coop. Il Libro Fotografico
Milano
1969