di Giorgia Mocci.
Georgia O’Keeffe (1887-1986) è stata una pittrice americana, figura iconica e pioniera del modernismo americano. La sua arte, caratterizzata da una visione intima e sensuale della natura, ha rivoluzionato il panorama artistico del XX secolo.
Nata in Wisconsin, O’Keeffe sin da giovane mostrò uno spiccato talento per l’arte. Studiò all’Art Institute of Chicago e alla School of the Art Students League di New York,dove sviluppò il suo stile unico. Nel 1916,il fotografo Alfred Stieglitz, suo futuro marito e mentore, notò i suoi disegni a carboncino di fiori e ne rimase colpito. Stieglitz promosse la carriera di O’Keeffe, organizzando la sua prima mostra personale nel 1917 e pubblicando i suoi disegni su riviste d’arte.
«Decisi che se avessi potuto dipingere quel fiore in una scala più grande, non avreste potuto ignorarne la sua bellezza.»
(Georgia O’Keeffe)
I soggetti più frequenti che dipingeva erano proprio i fiori, ma anche calici, conchiglie, paesaggi del New Mexico e l’architettura di Abiquiú, dove trascorreva gran parte del suo tempo. L’arte di O’Keeffe si distingue per l’uso di primi piani ravvicinati e di forme sensuali e fluide, e le sue opere iniziarono a diventare famose in tutto l’ambiente artistico newyorchese. Le sue tele, spesso caricate di simbolismo e ambiguità, esploravano la sensualità e la bellezza intrinseca del mondo naturale.
Iniziò a dipingere anche paesaggi naturalistici ispirati a quelli texani, di cui si ricorda l’acquerello “Tramonto” (1916): in questa tela il cielo, reso con delle pennellate molto ampie che vanno dal rosso al fucsia, dal giallo al rosa tenue, occupa tutta la superficie, quasi a simboleggiare l’immensità dello spazio celeste.
Nel 1918 il modo di dipingere dell’artista americana cambiò, passando dall’acquerello alla pittura ad olio. Sono di questo periodo i dipinti di grandi dimensioni con in primo piano paesaggi naturali e costruzioni architettoniche ispirate a quelle newyorchesi, che fecero diventare la O’Keeffe una delle artiste contemporanee più importanti dell’arte americana, collocandola all’interno del movimento artistico del precisionismo affermatosi negli Stati Uniti tra i due conflitti mondiali. La sua particolarità erano le forme geometriche essenziali, le campiture larghe e stese in maniera uniforme, i colori disposti in maniera netta.
Pur vivendo nella Grande Mela, l’artista trascorreva molto del suo tempo insieme al marito presso Lake George, dove poteva ammirare e dipingere la natura che tanto amava. Nel corso degli anni Venti del Novecento, O’Keeffe dipinse “Lake George” (1920-1922), dove, con delle pennellate di colore molto ampie, traccia delle linee molto definite, con cui le montagne attorno al lago sembrano assumere l’aspetto di vere e proprie figure geometriche. Le stesse montagne si riflettono sull’acqua del lago, con colori estremamente ben definiti, che spaziano dal fucsia al viola, dai verdi ai celesti. Proprio in queste occasioni la O’Keeffe si concentrò su alcuni particolari naturalistici come foglie, frutti e fiori.
«È più facile per me dipingere che raccontare con le parole e preferirei davvero che la gente guardasse piuttosto che leggere. Non vedo alcun motivo di dipingere una cosa che può essere resa con un altro mezzo.»
(Georgia O’Keeffe)
La pittura era perciò un mezzo mediante il quale poter esprimere i propri sentimenti e i segreti più intimi. Dopo la morte del marito, Georgia O’Keeffe decise di trasferirsi nel Nuovo Messico, dove continuò a dipingere paesaggi desertici, distese collinari, giganteschi fiori che occupavano tutta la tela, annullando quasi lo sfondo.
Nel corso degli anni Cinquanta e degli anni Sessanta si dedicò in particolare alle nuvole e a costruzioni architettoniche che le ricordavano la sua abitazione in Nuovo Messico. “Sky Above Clouds IV” (1965), per esempio, rappresenta in primo piano un esteso banco di nuvole bianche a cui si alternano l’azzurro del cielo e il rosa chiaro. Anche in “Green and White”, opera del biennio 1957-1958, a prevalere è una cascata di colore bianco che si riversa lungo delle scogliere di colore verde scuro.
In questi anni la O’Keeffe viaggiò molto all’estero: il Giappone e il Perù le offrirono lo spunto per altri soggetti, come il Monte Fuji e le rovine architettoniche in Perù. Gli anni Sessanta furono per l’artista l’ultimo periodo veramente proficuo: il decennio successivo venne colpita duramente da una malattia alla vista che ostacolò significativamente il suo lavoro. La sua indiscussa capacità artistica fu però premiata il 10 gennaio 1977, quando il Presidente degli Stati Uniti Gerald Ford la insignì della Medaglia Presidenziale della Libertà.
Georgia O’Keeffe morì a Santa Fe il 6 marzo 1986 all’età di 98 anni. Tutt’oggi è annoverata come una delle più grandi pittrici del Ventesimo secolo, lasciando un segno indelebile nella storia dell’arte. La sua opera, ricca di sensualità, simbolismo e spiritualità, ha aperto la strada a nuove interpretazioni dell’arte moderna e continua ad ispirare artisti e pubblico a distanza di decenni. La sua figura di donna indipendente e pioniera rappresenta un modello per le generazioni future, dimostrando come la tenacia e la dedizione possano portare al successo e al riconoscimento.
La maggior parte delle sue opere sono custodite presso il Georgia O’Keeffe Museum.
Immagine in evidenza
Lake George Reflection by Georgia O’Keeffe, oil on canvas, 58 x 34 in. (147.3 x 86.4 cm.)
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