Heartbeat of the Earth: cinque artisti interpretano i dati climatici

L’arte è sempre stata un mezzo per raccontare temi complessi e per parlare delle sfide che ci troviamo ad affrontare. Per molti di noi l’espressione “dati climatici” evoca grafici e tabelle complicate, ma gli artisti provano a spiegarlo attraverso un nuovo punto di vista. In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (United Nations Framework Convention on Climate Change – UNFCCC) e il Google Arts e Culture Lab presentano Heartbeat of the Earth, una serie di opere d’arte sperimentali ispirate ai dati climatici.

Cinque artisti – l’italiana Cristina Tarquini, Fabian Oefner, Laurie Frick, Pekka Niittyvirta, Timo Aho – hanno utilizzato i risultati di un rapporto delle Nazioni Unite e i dati di alcune istituzioni scientifiche, tra cui la National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) e l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, per creare quattro opere d’arte interattive dedicate al nostro clima.

Acidificazione dell’oceano

La Digital visual artist Cristina Tarquini vi fa tuffare in oceani sempre più acidi utilizzando i dati del NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration). Una testimonianza degli effetti causati dall’aumento di CO2 sui nostri oceani: erosione e sbiancamento dei coralli, scomparsa di specie di pesci, scioglimento delle conchiglie, aumento incontrollato delle meduse e invasione di rifiuti nei nostri mari.

Cristina Tarquini, Fabian Oefner, Laurie Frick, Pekka Niittyvirta, Timo Aho, Arte, Ambiente, Ecologia, Google Arts e Culture, Freya Murray, Alexander Saier,
Acidificazione dell’Ooceano ci fa immergere in un oceano sempre più acido e assistere al declino della vita oceanica.

Ciò che mangiamo 

Vi siete mai chiesti qual è l’impatto ambientale del cibo che mangiamo? Il 25% del cambiamento climatico è causato dalla produzione di cibo – un danno molto maggiore rispetto a quella causato dai trasporti – così la data artist Laurie Frick ha creato “What We Eat” (Ciò che mangiamo). Il suo lavoro analizza l’impatto dei singoli alimenti sull’ambiente, utilizzando rappresentazioni grafiche dei dati, codificati per colore e dimensionati in base alla produzione di CO2.

What We Eat (Ciò che Mangiamo) ci fa scoprire l’impatto  del cibo che mangiamo sulle emissioni di anidride carbonica.

Paradosso costiero

Guardate quale sarà la previsione dell’innalzamento del livello del mare, insieme al numero di persone che saranno costrette a emigrare, in oltre 200 luoghi diversi tra il 2000 e il 2300. Timo Aho & Pekka Niittyvirta presentano l’esperimento “Coastline Paradox” (Paradosso Costiero): attraverso una mappa e Google Street View potrete confrontare l’attuale livello del mare e come sarà nei prossimi 300 anni secondo le previsioni scientifiche.

Coastline Paradox (Paradosso costiero) ci fa zoomare sulla mappa del mondo e avere una previsione  dell’innalzamento del livello del mare.

Linee del Tempo

Il fotografo sperimentale Fabian Oefner raffigura l’impressionante ritiro dei ghiacciai del Trift e del Rodano in Svizzera negli ultimi 140 anni. In “Timelines” (Linee del Tempo) Fabian traccia i loro movimenti, anno per anno, utilizzando precise coordinate digitali, fornite da un dataset di GLAMOS, in Svizzera, un drone equipaggiato con potenti luci LED e immagini a lunga esposizione del percorso di volo del drone.

Timelines (Linee del Tempo) ci fa  visualizzare due ghiacciai svizzeri in scioglimento e il loro impressionante ritiro negli ultimi 140 anni.

Scritto da: Freya Murray, Google Arts and Culture, & Alexander Saier, Chief Communications Officer, UNFCCC

Oltre a questi esperimenti, Google Arts & Culture celebra la Giornata Mondiale dell’Ambiente con ‘Into the Deep’, una campagna che esplora i misteri dell’oceano Antartico, in collaborazione con il Ministero Federale dell’istruzione e della ricerca tedesco, e una raccolta di video che celebrano la natura nell’arte, ispirata alla “Pastorale” di Beethoven, realizzata in collaborazione con BTHVN2020.