Il Pugile e la Vittoria: i due bronzi di età ellenistica e romana per la prima volta insieme a Brescia

Il Pugile e la Vittoria: i due bronzi di età ellenistica e romana per la prima volta insieme a Brescia

Il nuovo progetto espositivo che Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei con il Museo Nazionale Romano hanno promosso per l’anno di Bergamo Brescia Capitale italiana della Cultura: Il Pugile e la Vittoria, alias il Pugilatore in riposo, proveniente dal Museo Nazionale Romano e la Vittoria Alata, due bronzi straordinari di età ellenistica e romana, entrambi oggetto di recenti valorizzazioni, saranno esposti, per la prima volta insieme, a Brescia, nel Capitolium di Brixia. Parco archeologico di Brescia romana.

L’ambizioso progetto sigla un nuovo prezioso tassello del programma di valorizzazione e riqualificazione che Fondazione Brescia Musei sta sviluppando intorno all’area archeologica di Brixia romana, iniziato con l’installazione nell’ambito del Capitolium della Vittoria Alata e che quest’anno, in occasione della ricorrenza dei 200 anni dall’inizio degli scavi che hanno portato alla luce il patrimonio archeologico della città, apre scenari particolarmente significativi.
Parallelamente al consolidato percorso Palcoscenici Archeologici, che vede opere di artisti contemporanei affiancate ai reperti della Brescia Antica, inaugurato con le opere di Francesco Vezzoli, proseguito con Emilio Isgrò e che vedrà quest’anno la partecipazione di Fabrizio Plessi, Brescia Musei, con Il Pugile e la Vittoria, si protende verso l’arte fondativa della cultura europea, suggellando il rapporto tra la Vittoria bresciana e la cultura ellenistica e romana.

Le due opere hanno cronologie diverse (IV-I secolo a. C. il Pugile e la metà del I secolo d. C. la Vittoria Alata) e differenti storie della prima parte della loro “vita”, l’atleta certamente esposto in uno spazio pubblico – forse in Grecia – e oggetto di ammirazione come indicano le superfici consunte dalle carezze degli ammiratori, la Vittoria Alata probabilmente esposta nel tempio a Brescia come ex voto donato dall’imperatore Vespasiano. Entrambe furono scoperte nel corso di scavi archeologici condotti nell’Ottocento e da quel momento divennero oggetto di attenzioni e cure e vennero incluse in collezioni museali pubbliche. Il tema astratto che lega questi due straordinari bronzi, nell’assenza e nella personificazione, è quello del successo, di un esito positivo, della vittoria appunto. Per il Pugile è il responso dell’arbitro al termine dello scontro nel quale si è strenuamente difeso senza esclusione di colpi, come indicano le ferite e gli ematomi sapientemente resi nel bronzo con altissima perizia tecnica; per la Vittoria Alata è la designazione del vincitore sul campo di battaglia e la ricostituzione della pace, la cessazione del conflitto. L’uno attende le parole del giudice, verso il quale rivolge lo sguardo provato, l’altra omaggia il vincitore militare affidando al bronzo dello scudo, che doveva trattenere in origine nelle mani, il suo nome.

Il Pugile e la Vittoria, esposte nell’aula del Capitolium di Brescia con un nuovo allestimento curato dall’architetto Juan Navarro Baldeweg, già autore della collocazione della Vittoria Alata, sarà l’occasione per ridurre la distanza, che ha separato le due opere in antico, con una triangolazione di elementi che permetterà di comprenderla, ma nello stesso tempo di cogliere i numerosi fili rossi che le legano. Nello spazio dell’aula, con contrappunti armonici, si dipanerà nel raggio di pochi metri una narrazione concettuale sui valori assoluti che esse rappresentano ancora oggi per l’uomo contemporaneo.

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Vittoria Alata nel Capitoiulm © Archivio Fotografico Civici Musei di Brescia – Foto Alessandra Chemollo