L’intervento di Roberto Coda Zabetta sulla ex-scuola del Parco La Spezia a Milano

L'intervento di Roberto Coda Zabetta sulla ex-scuola del Parco La Spezia a Milano

Con il suo intervento Coda Zabetta non cerca un’astratta provocazione. Rifacendosi a una tradizione gloriosa dell’arte, l’artista vuole che la scuola e i valori che essa rappresenta brillino con la più scultorea delle tinte, il bronzo appena lucidato. La scuola ha riacquisito luce ed è pronta per essere temporaneamente restituita ai cittadini e resa fruibile visivamente nelle forme di una monumentale scultura ambientale.
Un omaggio alla città, al quartiere e ai suoi abitanti, tanto più prezioso, proprio perché reso leggero e vivo dalla sua stessa volatilità, dall’essere destinato a scomparire entro un ristretto numero di mesi.

La scuola color del bronzo diventa così monumento, un monumento ancor più durevole nel suo valore in quanto totalmente e volutamente provvisorio. Come già notava Orazio, un monumento fatto di pensiero e di concetti dura assai più di qualunque scultura: exegi monumentum aere perennius […].

Si tratta di un modo radicale di intendere l’arte pubblica e la sua stessa funzione sociale: alieno da qualunque protagonismo e da atteggiamenti didascalici, Coda Zabetta ha scelto un contesto urbano privo di glamour, lasciando che a trasmettere il suo messaggio siano il senso del sacro, la storia dell’arte e la vicenda umana in tutte le sue contraddizioni.

Il punto di partenza di questa iniziativa è la nascita del nuovo headquarters di Gruppo CAP in via Rimini e della suggestiva Piazza d’Acqua che lo fronteggia. Con l’obiettivo di aprirsi alla comunità che abita il quartiere, Gruppo CAP ha coinvolto Super. il festival delle periferie. Dopo incontri, consultazioni e progetti di avvicinamento che hanno visto il quartiere partecipare a iniziative condivise, si è giunti all’ultima fase di questo processo, in cui si inserisce il coinvolgimento di Roberto Coda Zabetta: un ulteriore livello di partecipazione delle comunità locali, che accresce la consapevolezza e il senso di appartenenza al quartiere.
In seguito a una serie di sopralluoghi, visite e incontri nel quartiere, Coda Zabetta ha individuato nella vecchia scuola del Parco La Spezia l’area del suo intervento, scegliendo di predisporla, attraverso gli strumenti dell’arte, alla sua distruzione. I lavori sono stati avviati il 12 settembre con la direzione di Enrico Zampieri del Consorzio Cooperative Lavoratori, il coordinamento della sicurezza è stato affidato all’esperienza di Romeo Safety Italia srl, mentre Nicola Di Stefano di Gruppo CAP ha rivestito il ruolo di responsabile unico del procedimento. Infine, la realizzazione ha visto la fondamentale partecipazione di Davide Negro con l’azienda Negro Servizi Srl che si è occupata dell’incapsulamento dell’edificio attraverso vernici ad hoc, che garantiscono la tutela della salute dei cittadini dai residui di amianto rilevati nella struttura. I lavori sono stati ultimati dall’artista Roberto Coda Zabetta che ha concepito un intervento concettuale, tanto straordinario quanto effimero, basato su un uso simbolico dell’alfabeto cromatico.

L’intero processo creativo, dai dialoghi preliminari con la cittadinanza condotti da Gruppo CAP e Super. Il festival delle periferie sino alla demolizione e scomparsa della scuola, sarà raccontato dall’occhio del fotografo e video-maker Henrik Blomqvist attraverso un documentario destinato al pubblico, a testimonianza di questo felice esempio di cittadinanza attiva e cooperazione sul territorio.