“Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi”. Francesco Invernizzi racconta questo confronto con un docu-film

"Lotto. L'inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi". Francesco Invernizzi racconta questo confronto con un docu-film

E’ stata inaugurata sabato 5 dicembre, a Lecco presso il Palazzo delle Paure – sia pure “a porte chiuse” – la mostra “Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi“, promossa dalla Comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario, dal Comune di Lecco e dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, con la collaborazione di Fondazione Cariplo e di Forfunding e Banca Intesa.

Accanto a Lorenzo Lotto, la serie di Esercizi di lettura appositamente realizzati da un grande artista contemporaneo, Giovanni Frangi.

Il racconto di questo dialogo e di questo confronto nel tempo è affidato ad un docu-film di un affermato regista, specializzato proprio nelle produzioni legate all’arte, Francesco Invernizzi: “Si potrebbe pensare che anni di esperienza nel dirigere e produrre film d’arte mettano nelle condizioni di rendere facile e intuitivo il percorso narrativo di un autore o di un’opera, ma non è così. Accendere la macchina da presa e i riflettori su un artista, si chiami esso Lorenzo Lotto o Giovanni Frangi, implica un patto con lo spettatore al quale si chiede di sopportare quella invitabile personalizzazione che il documentarista non riesce, per sua natura, a non esprimere. Si cerca di essere il più obbiettivi possibile, di non influenzare lo spettatore indugiando su certi dettagli, di interpellare più storici dell’arte, ma la visione rimane sempre inquinata da quello che colpisce il mio occhio registico. Parto dunque dal presupposto che dovrò influenzare il meno possibile il mio pubblico per far passare l’artista, e non quello che io penso di lui. In questo mi aiuta il mio passato, gli storici dell’arte che mi accompagnano nella lettura delle opere, gli autori e sceneggiatori coi quali mi relaziono per la scrittura. E naturalmente gli artisti, con le loro biografie se sono scomparsi o con l’incontro se si tratta di contemporanei”.