
L’opera dell’artista Gola Hundun, realizzata sulla facciata del MET Museo etnografico di Santarcangelo di Romagna (RN), è la nuova tappa del progetto culturale l’ARCA di Santarcangelo.
A sessant’anni dalla prima pubblicazione, il libro di denuncia “Primavera Silenziosa” della biologa statunitense Rachel Carson, è la fonte di ispirazione per il nuovo lavoro dell’artista romagnolo Gola Hundun. In linea con la filosofia di un’opera che parli del contesto nel quale si inserisce, Gola Hundun decide di affrontare un tema a lui molto caro, reso più sentito anche dal fatto che si tratti di un fenomeno diffuso anche nel territorio romagnolo.
L’Emilia-Romagna infatti, è tra le prime regioni italiane per numero di imprese nel settore dell’industria agroalimentare. Molte di queste, si servono di diserbanti e insetticidi per proteggere il raccolto, destinato quasi nella totalità, alla grande distribuzione. Conseguenza di questa grande espansione è stato negli anni un progressivo spopolamento dell’avifauna e dell’artropofauna dovuto all’uso smodato di pesticidi chimici. Spopolamento che ha provocato quel preoccupante silenzio nelle campagne, denunciato già negli anni ‘60 dalla Carson.
L’opera murale, proprio come il libro, racconta di una vegetazione indebolita, attorno alla quale anche la presenza di ghiandaie marine, garzette, picchi, tortore, cardellini risulta evanescente, impallidita dalla chimica che le conferisce un effetto blur. Con questo espediente, l’artista intende rappresentare il silenzio, l’assenza di suono. Torna ancora una volta nel pittore, l’esigenza di esprimere l’assenza con un bianco – questa volta non assoluto – ma annacquato, vacuo anch’esso, per rendere al meglio l’impalpabilità del suono.
Nella musica sta la chiave di lettura dell’intera composizione: l’opera, letta da sinistra a destra su più righe come in uno spartito, parte dalla situazione fotografata dalla Carson di una natura scarna (sfondo bianco protagonista) per arrivare nella posizione centrale, con una vegetazione in crisi, senza definizione, i cui contorni risultano disturbati da presenze / assenze di uccelli che creano un rumore sordo alla composizione e, con la loro evanescenza, sovrastano le foglie che passano quindi in secondo piano. Lo sfondo, verso destra, si arricchisce di una palette cromatica che vira fino al rosso e al nero. Da qui il finale aperto, voluto da Gola Hundun, di una Natura che torna gloriosa in una nuova alba o che si distrugge in un’implosione definitiva.
Oltre la Primavera Silenziosa è il titolo dell’opera murale che prevede anche l’inserimento di elementi tridimensionali: nidi di terracotta, realizzati dall’artista in un workshop dedicato con i bambini di Santarcangelo, adatti ad ospitare uccelli migratori e stanziali. A completamento dell’opera, quale parte integrante di essa, l’artista ha richiesta la piantumazione di un giuggiolo, albero da frutto autoctono del territorio, con il duplice scopo di creare una simmetria in facciata e di favorire il popolamento dei nidi, fornendo agli uccelli anche il cibo necessario alla loro sopravvivenza.
Anche nell’ultimo lavoro dell’artista dunque, viene compiuta un’azione, che va oltre la pura estetica dell’opera – complementare e non sostitutiva – di un messaggio che miri ad andare oltre il bianco silenzio del nostro tempo.
Evento promosso dalla Fondazione FoCuS e dall’Amministrazione comunale, con il sostegno della Regione Emilia Romagna.
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Fotografie di Saverio Femia