Descrizione
La Giuditta decapita Oloferne di Caravaggio è uno dei dipinti più famosi del maestro, entrato per la sua forza e la sua bellezza nell’immaginario contemporaneo.
Tuttavia, pochi sanno che il quadro, realizzato per il banchiere Ottavio Costa, tra, più appassionati collezionisti del maestro a Roma, ebbe una scarsissima visibilità nel Seicento, essendo tra le opere che Costa custodiva gelosamente, tanto che non se ne conoscono vere e proprie copie antiche.
Ciononostante, quell’immagine dirompente rimbalzò prestissimo nella mente e sulle tele degli artisti contemporanei, invertendo la rotta lungo la quale procedeva la raffigurazione del tema biblico, e producendo una vera e propria deflagrazione.
Ventotto dipinti del Seicento testimoniano questa straordinaria fortuna visiva: da Artemisia Gentileschi a Valentin de Boulogne, da Alessandro Allori a Mattia Preti, passando per Bartolomeo Manfredi e Giuseppe Vermiglio.
La mostra intende svelare, misteri del capolavoro di Caravaggio, indagando le possibili origini iconografiche del dipinto e analizzando le componenti storiche e antropologiche che diedero vita all’opera e ne determinarono la fortuna.
Questa non rimase confinata alla storia della pittura barocca: la Giuditta di Caravaggio costituì invece un effettivo punto di svolta nell’immaginario collettivo del suo tempo, vera e propria eroina, ed esempio di donna virtuosa nella Roma del Seicento.
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“Caravaggio e Artemisia: la sfida di Giuditta. Violenza e seduzione nella pittura tra Cinque e Seicento”
di Maria Cristina Terzaghi (a cura di), Flaminia Gennari (a cura di)
Editore: Officina Libraria (6 dicembre 2021)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 184 pagine
ISBN-10: 8833671623
ISBN-13: 978-8833671628
Peso articolo: 1.19 kg
Dimensioni: 29.8 x 1.7 x 24.7 cm