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“James Lee Byars” di Vicente Todolí

55,00

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“James Lee Byars. Ediz. illustrata”
di Vicente Todolí (a cura di)
ASIN: B0C6874K63
Editore: Marsilio Arte; Illustrated edizione (26 gennaio 2024)
Lingua: Inglese
Copertina flessibile: 272 pagine
ISBN-13: 979-1254631324
Peso articolo: 1, 13 Kilograms
Dimensioni: 19.8 x 3.1 x 31.3 cm

Descrizione

“James Lee Byars”, pubblicato da Marsilio Arte in occasione della restrospettiva organizzata da Pirelli Hangar Bicocca a cura di Vicente Todolì.

Buddismo Zen, religione scintoista, cerimonia del tè e calligrafia: sono soltanto alcune delle influenze orientali che plasmarono la poetica di James Lee Byars. Il libro, edito da Marsilio Arte, accompagna la più rilevante retrospettiva dedicata all’artista mai realizzata in Italia dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1997 al Cairo.

La pubblicazione raccoglie contributi del curatore dell’esposizione, un saggio di Jordan Carter sul rapporto tra le opere di Byars e la performance, un testo di Alexandra Munroe sulle corrispondenze dell’artista nel contesto dell’estetica Fluxus e un saggio di Shinobu Sakagami sul rapporto tra James Lee Byars e la cultura giapponese. Completa il catalogo un testo dell’artista Maurizio Nannucci, scritto in collaborazione con Gabriele Detterer, sulla sua profonda amicizia e collaborazione con Byars.

Nato nel 1932 a Detroit, Byars appare sulla scena newyorchese alla fine degli anni Sessanta, in uno dei momenti di massima fibrillazione artistica. La sua poetica viene plasmata durante i suoi numerosi soggiorni in Giappone tra il 1958 e il 1967.

Come scrive Shinobu Sakagami, Byars fino all’ultimo applicò alla sua arte quella ricerca che aveva appreso in Giappone e che indicava come «intuitività sovrarazionale». Quello di Byars è uno sguardo alla ricerca della bellezza del mu, acquisito dalla familiarità con i giardini e i templi Zen. Per mu s’intende la non esistenza, il nulla, ma anche lo stato di vuoto che evoca l’infinito.

La retrospettiva milanese riunisce in un unico spazio espositivo più di venti installazioni monumentali e iconiche del celebre artista americano, realizzate in un arco temporale che va dal 1974 al 1997.
L’allestimento, strutturato secondo l’approccio concettuale dell’artista, ripercorre in modo singolare le indagini condotte da Byars sul confine tra corpo e spirito e sui concetti di perfezione e misticismo, come dimostrano le opere The Golden Tower o l’iconica Red Angel of Marseille.

La sua continua ricerca viene evocata anche nel saggio di Carter che ricorda la nascita del World Question Center a nord dello Stato di New York dove Byars «formulava e trasmetteva domande in tutte le discipline a un’ampia gamma di persone».
Munroe sottolinea come l’artista infatti non fu mai interessato «all’oggettività indipendente di un’opera d’arte, ma all’azione di un oggetto come trasmettitore di coscienza».

È del 1975 la sua perfomance The Holy Ghost: Opening of the Celibatarian Machine per la Biennale di Venezia, durante la quale una gigantesca sagoma di un uomo venne sollevata da quasi un migliaio di persone in piazza San Marco.
Attraverso l’uso di molteplici media – quali l’installazione, la scultura, la performance, il disegno e la parola – James Lee Byars ha esplorato i confini tra corpo e spirito con azioni effimere, il coinvolgimento diretto del pubblico e interventi su larga scala, in una riflessione instancabile sui concetti di comunità e misticismo.

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“James Lee Byars. Ediz. illustrata”
di Vicente Todolí (a cura di)
ASIN: B0C6874K63
Editore: Marsilio Arte; Illustrated edizione (26 gennaio 2024)
Lingua: Inglese
Copertina flessibile: 272 pagine
ISBN-13: 979-1254631324
Peso articolo: 1, 13 Kilograms
Dimensioni: 19.8 x 3.1 x 31.3 cm

Vicente Todolí (Valencia, Spagna 1958) è Direttore Artistico di Pirelli HangarBicocca dal 2012. È stato dal 1988 al 1996 Direttore Artistico dell’IVAM (Istituto Valenciano de Arte Moderno). Dal 1996 al 2003 ha diretto il Museo Serralves di Porto. Nel 2002 viene nominato Direttore della Tate Modern di Londra, posizione che mantiene fino al 2010. Nel corso della sua carriera Vicente Todolí ha fatto parte del team curatoriale della Biennale di Venezia del 1997. Todolí ha fatto parte degli Advisory Board e dei Comitati di numerose istituzioni tra cui: Centro Reina Sofia, (Madrid), ICA di Amsterdam, Carnegie International (Pittsburgh), Manifesta International Art Foundation (Rotterdam) e Museo Serralves (Porto). Attualmente è presidente dell’Advisory Board del Centro Botín (Santander), Art Advisor per Inelcom Collection (Madrid) e membro del comitato scientifico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT (Torino).