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Joseph Roth. La milleduesima notte

5,00

Autore: Joseph Roth
1 Libro
Formato: Copertina flessibile
Dimensioni: 11×17.5
Pagine: 232
Valutazione Supporto: Good (Molto usato, qualità discreta)
Valutazione Confezione: Good (In condizioni appena sufficienti)
Anno: 1965
Editore: Garzanti (1965)
Lingua: Italiano
Codice: TDN0971

1 disponibili

COD: TDN0971 Categoria: Tag: , ,

Descrizione

Lo Scia’-in-scia’, l’assoluto sovrano di Persia, malato di apatia e malinconia, compie un rapido viaggio di piacere nella Vienna asburgica: e’ onorato, festeggiato, e persino amato. Riparte, e, come conseguenza del suo soggiorno, comincia questo romanzo che offre al lettore italiano l’occasione di conoscere uno dei maggiori narratori di questo secolo. Come i conterranei e coetanei Musil e Broch, Joseph Roth, infatti, e’ un cantore dell’impero austroungarico, ma un cantore piu’ innamorato delle proprie storie, piu’ vivace nel renderle, piu’ gradevole alla lettura. Al centro di questa favola accorata sono un’eroina della passivita’ e del realismo femminile, Mizzi Schinagi, favorita per una notte per un equivoco, e un eroe della cecita’ e dell’incapacita’ a vivere maschili, il capitano di cavalleria barone Alois Franz von Taittinger, rappresentante di un’aristocrazia che ha gia’ perduto la sua causa. Lo sfondo e’ un mito che si sfalda eppure riesce ancora ad affascinare. Un romanzo divertente che sa intenerire e far pensare, una magistrale prova narrativa

Joseph Roth. La milleduesima notte
Titolo: La milleduesima notte
Autore: Joseph Roth
1 Libro
Formato: Copertina flessibile
Dimensioni: 11×17.5
Pagine: 232
Valutazione Supporto: Good (Molto usato, qualità discreta)
Valutazione Confezione: Good (In condizioni appena sufficienti)
Anno: 1965
Editore: Garzanti (1965)
Lingua: Italiano
Codice: TDN0971

Note:
Joseph Roth nacque a Schwadendorf, Volinia, il 2 settembre 1894 e si spense il 27 maggio 1939 a Parigi. Anima inquieta e nomade, bevitore e amante senza cautele, risulta essere stato, ancora prima che sulla pagina, un inarrestabile narratore a voce di vicende austroungariche, un appassionato evocatore della leggenda asburgica, ma anche un attento osservatore della misera vita degli ebrei di modeste condizioni nelle province orientali dell’Impero. Tra i suoi scritti: ‘Giobbe’ e ‘La cripta dei capuccini’. Sono usciti postumi: ‘Il profeta muto’ e ‘Ebreo errante’. Vanno ricordate anche le sue bellissime novelle, tra cui si distingue ‘Il capostazione Fallmerayer’.