Descrizione
Nato a Pistoia nel 1638, Luigi Garzi (1638-1721) frequentò nella città natale la scuola di disegno, oltre e a quella di grammatica, per scegliere infine la prima strada e diventare un abile disegnatore e un pittore versatile. L’artista fu celebrato dalla storiografia settecentesca per la sua lunga e operosa attività all’insegna della grazia, dell’eleganza formale, dell’originalità creativa e della raffinata elaborazione cromatica, ma la sua figura è rimasta a lungo relegata ai margini degli interessi critici con rare eccezioni rappresentate da isolati contributi apparsi negli ultimi decenni.
Nasce per colmare questo vuoto critico il volume Luigi Garzi (1638-1721) Pittore Romano, a cura degli studiosi Francesco Grisolia e Guendalina Serafinelli, edito da Officina Libraria. Saggi di autorevoli critici e studiosi confluiscono in questo libro che affronta, con metodologie diverse, la carriera del pittore, offrendo un imprescindibile contributo alla comprensione della sua vicenda artistica e biografica e proponendosi come strumento scientifico di riferimento in vista di un catalogo ragionato delle sue opere.
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Luigi Garzi 1638-1721. Pittore romano. Ediz. illustrata
di Francesco Grisolia (a cura di), Guendalina Serafinelli (a cura di)
Copertina flessibile: 335 pagine
Editore: Officina Libraria (22 novembre 2018)
Collana: Saggi in officina
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8899765855
ISBN-13: 978-8899765859
Peso di spedizione: 1 Kg
Luigi Garzi si formò giovanissimo a Roma presso “Salomon Boccali pittor di paesi” e completò la propria educazione nella bottega di Andrea Sacchi, i cui insegnamenti lo orientarono verso il classicismo. Diede subito prova di possedere uno spiccato talento artistico e in breve tempo fu in grado di conseguire una certa autonomia professionale. Garzi visse e operò per quasi tutta la sua vita a Roma: nel 1670 divenne accademico di San Luca, istituzione dove fu nominato Principe nel 1682, e successivamente, nel 1680 e nel 1702, Reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon.
La sua produzione pittorica è debitrice della lezione sacchiana e orientata a un classicismo emiliano che guarda a Reni e Lanfranco, con influenze evidenti di Carlo Maratta e suggestioni poussiniane. Il suo ricco operato è documentato nella capitale pontificia a partire dagli anni Settanta del Seicento con la realizzazione delle prime opere di destinazione pubblica (San Marcello al Corso, Santa Caterina a Magnanapoli, Santa Croce in Gerusalemme, Santi Ambrogio e Carlo al Corso) ma anche privata (come Palazzo Borghese), che contribuirono a consolidare la sua fama di impaginatore di pale d’altare e di decoratore a fresco.
Questo gli aprì la strada a nuovi incarichi non limitati solo all’ambito romano, tra cui le commissioni napoletane della seconda metà degli anni Novanta del Seicento (Santa Caterina a Formiello, Galleria del principe di Cellamare, Palazzo Reale e San Carlo all’Arena).
Hanno contribuito a dipingere un ritratto della vita e delle opere di Luigi Garzi, oltre alle 130 illustrazioni in bianco e nero e alle 32 tavole a colori presenti in questo volume, i saggi degli studiosi Stefan Albl, Alessandro Agresti, Dario Beccarini, Paolo Benassai, Michela Di Macco, Mario Epifani, Fabrizio Federici, Francesco Gatta, Francesco Grisolia, Stefania Macioce, Mario Alberto Pavone, Erich Schleier, Guendalina Serafinelli, Stefania Ventra, Jana Zapletalova.
Francesco Grisolia è ricercatore e docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Roma “Tor Vergata”. Le sue ricerche spaziano dal disegno del tardo Manierismo romano a quello napoletano e tosco-romano tra Sei e Settecento, con contributi su personaggi come Ignazio Hugford e Rodolfo Lanciani, Carlo Maratti e Sebastiano Resta.
Guendalina Serafinelli ha conseguito il Dottorato di ricerca all’Università di Roma “La Sapienza”. Attualmente è borsista presso il Max-Planck-Institut della Bibliotheca Hertziana di Roma e lecturer dell’International Program del Boston College. I suoi principali interessi di ricerca sono orientati alla cultura figurativa della Roma del XVII secolo e i rapporti con gli artisti emiliani. È autrice della prima monografia dedicata a Giacinto Brandi.