Un’opera di Giuseppe Sanmartino riscoperta nei depositi della Reggia di Caserta

Un'opera di Giuseppe Sanmartino riscoperta nei depositi della Reggia di Caserta

Il patrimonio della Reggia di Caserta ha ancora tanto da svelare. Dalla riorganizzazione degli spazi, anche non destinati alla fruizione pubblica, nuove importanti possibilità di conoscenza del Complesso vanvitelliano illustrate nel corso di una conferenza stampa nella Sala degli Incontri d’Arte degli Appartamenti Reali. Sono intervenuti Tiziana Maffei, Direttore della Reggia di Caserta; Massimo Osanna, Direttore Generale Musei del MiC; Giuseppe Oreste Graziano, Coordinatore area cura e gestione delle collezioni, educazione e ricerche della Reggia di Caserta; Valeria Di Fratta, Funzionario Promozione e Comunicazione della Reggia di Caserta; Anna Manzone, Funzionario Restauratore Conservatore della Reggia di Caserta; Paolo Provitera, Presidente Amici della Reggia; Italo Scaietta, Presidente Federazione Italiana Amici dei Musei | Vicepresidente della World Federation of Friends of Museums.

La recente attività di riordino dei depositi voluta dalla Direzione del Museo del Ministero della Cultura, in vista anche dei riallestimenti degli Appartamenti Reali, ha riportato alla luce una piccola scultura raffigurante un bambino dormiente, eseguita in una pietra tenera dalle venature rosate. La bellezza struggente dell’opera, testimonianza di una fattura di alto pregio artistico, ha indotto il Direttore Tiziana Maffei a chiedere alla struttura interna di approfondirne la conoscenza e di individuare il possibile autore, certamente tra i maggiori rappresentanti della scultura napoletana del Settecento.

Le cronache settecentesche raccontano che, nel 1775, alla nascita del primogenito maschio di Ferdinando IV di Borbone e di Maria Carolina d’Austria, la regina, per la grazia ricevuta, volle far realizzare un ritratto a grandezza naturale del neonato Principe ereditario – il Real Infante Carlo Tito – che avrebbe dovuto assicurare la continuità dinastica dei Borbone sul trono di Napoli. Carlo Tito, poi, morì prematuramente, prima di aver compiuto quattro anni, a causa del vaiolo. Il ritratto commissionato da Maria Carolina doveva essere tradotto in argento per essere donato, come ex voto, all’antico convento napoletano di San Francesco di Paola, santo al quale la regina era particolarmente devota. Data l’importanza della commissione, Maria Carolina volle che il ritratto fosse eseguito dal primo scultore del Regno, Giuseppe Sanmartino, divenuto artista di gran fama dopo aver realizzato il Cristo Velato per la Cappella napoletana di Raimondo de Sangro, Principe di Sansevero. I precedenti studi su Sanmartino, pur registrandone l’esistenza, consideravano ormai perduto questo modello. è probabile che, insieme a questo in pietra, ve ne fosse anche un altro in terracotta per la fusione in argento. Oltre che dal confronto stilistico con alcune statue realizzate per diverse chiese napoletane, la conferma dell’attribuzione della piccola scultura a Sanmartino giunge dalla lettura degli antichi inventari postunitari della Reggia di Caserta, che riportano, accanto alla descrizione della statua come Bambino dormiente, proprio il nome di Sanmartino. La scultura, che pertanto può essere identificata come il ritratto del Real Infante Carlo Tito di Borbone, risulta, infatti, presente nelle collezioni della Reggia di Caserta almeno dal 1879. Gli esiti delle prime ricerche sulla scultura, condotte da Valeria Di Fratta, sono in corso di pubblicazione.

Ulteriori studi di approfondimento si affiancheranno all’intervento di restauro che sarà condotto sull’oggetto, i cui risultati certamente restituiranno nuove interessanti informazioni sull’opera e sull’artista. L’intervento di restauro verrà realizzato nell’ambito dell’Area Cura e gestione delle collezioni, educazione e ricerca della Reggia di Caserta coordinata da Giuseppe Graziano. Sarà svolto all’interno dei Laboratori di Restauro della Reggia di Caserta da Anna Manzone, supportata da consulenza specifica di un restauratore con esperienza trentennale nel settore, resa possibile grazie al contributo dell’associazione Amici della Reggia di Caserta. L’intervento avverrà nel rispetto dei criteri di minima invasività, si eliminerà lo sporco presente su tutta la superficie marmorea, caratterizzato da polvere mista a cera. Con la collaborazione dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e nello specifico del Dipartimento di Scienze Chimiche e di Scienze della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse, si effettueranno le indagini diagnostiche che meglio chiariranno la metodologia da utilizzare durante la pulitura e saranno utili a identificare il tipo di marmo utilizzato dall’artista ed il degrado fisico e biologico presente. La fase progettuale è già iniziata, i lavori termineranno a dicembre.

La Reggia di Caserta, in ragione dell’importante supporto dell’associazione Amici della Reggia di Caserta, intende celebrare la XVIII Giornata nazionale degli Amici dei Musei, il 3 ottobre, con un’esposizione eccezionale. Il Ritratto del Real Infante Carlo Tito di Borbone sarà, infatti, per un giorno esposto nella Cappella Palatina della Reggia di Caserta.

La scultura sarà presentata al pubblico, al termine dell’intervento di restauro, in una mostra che si terrà alla Reggia di Caserta nel corso del periodo natalizio.

Fotografie “Real Infante Carlo Tito di Borbone” di Anna Manzone