Walter Montel è un pittore le cui opere non possono essere semplicemente definite come dipinti.
A prima vista i suoi quadri appaiono come dei grandi bassorilievi e quindi come delle sculture, ma allo stesso tempo figurano come superfici con tinte e tonalità sensibilissime e quindi come quadri.
Queste opere in rilievo non hanno molto in comune con la scultura, ma presentano piuttosto delle affinità con l’affresco.
Montel ottiene, attraverso una raffinata tecnica di getto con caucciù e fibre di vetro, la matrice per i suoi quadri dove vengono rappresentate inquadrature di muri e selciati ricercati e scelti.
Il calco gli serve come forma esteriore e quindi come fondamentale punto di partenza per i suoi quadri.
Strato su strato Montel dipinge il negativo sovrapponendo uno strato di resina colorata all’altro, che viene ottenuta dalla colorazione di terre, sabbia e pigmenti vari, cosicché il colore non viene a coprire solo la superficie bensì è immanente al materiale stesso, simile all’affresco.
I lavori di Montel che in apparenza sembrano una semplice copia di una determinata realtà, assumono attraverso il processo dell’inquadramento e della scelta dei colori il loro fascino artistico e la loro importanza.
I suoi quadri sono a un tempo tracce accertate di un antico mondo caduco, vulnerato dal tempo, ma per l’atto pittorico in essi contenuto sono molto di più e cioè trasposizione estetica e traduzione della realtà.
Il selciato, staccato dalla sua orizzontalità e presentato come una icona propone, con i suoi valori pittorici, un nuovo modo di vedere un comune pezzo di materialità.
I quadri di Montel indicano in maniera esplicita un materiale concreto per forme e colori, in genere pietra, ma sono pur tuttavia estranei alla condizione specifica della relativa sostanza, tanto che allo spettatore appare la struttura formale e il colore della pietra, purificato però della sua sostanza reale.
Frammenti del nostro mondo, vecchie strade e muri segnati dal tempo, che sono stati liberati da effetti distruttivi, quali un’ulteriore corrosione o il cieco progressismo.
Con queste sue opere Montel si pone tra i più importanti esponenti della corrente Accecatori di tracce in Germania.
Si può percepire l’intensità concentrata del suo linguaggio osservando la logicità della sua evoluzione artistica.
Negli anni di frequenza dell’Accademia di Mannheim, Montel ha dipinto, seguendo la corrente del Tachismo, quadri determinati dal caso, poi trasformati ed elaborati esteticamente, ai quali seguono, nel periodo di studio all’Accademia di Monaco dipinti materici monocromi.
Successivamente ha cominciato a fare i primi calchi di membra umane.
Già allora si manifesta nei suoi quadri una spinta verso la terza dimensione senza però che venga abbandonato il piano della pittura.
I calcogrammi di Montel, strade e muri, rappresentano una felice sintesi di esperienze artistiche fatte in passato.
Helmut Friedel
Conservatore delle Gallerie di Stato della Baviera
Tratto dal Catalogo: “Münchner Strassen und Mauern – Walter Montel Pittore”
Edizioni Galleria del Naviglio – Milano – 1977
Direttore Renato Cardazzo
Catalogo stampato in occasione della 671a Mostra del Naviglio
11 – 31 gennaio 1977