Descrizione
La ricognizione inventariale proseguita da Accademia Carrara di Bergamo anche in vista della riapertura nel 2015, ha reso possibile un accurato lavoro di studio e catalogazione delle opere da parte del conservatore dell’Accademia, lo storico dell’arte Giovanni Valagussa, sfociato nella realizzazione di un catalogo completo dei dipinti italiani tre e quattrocenteschi custoditi nel museo.
Nasce così il volume “Accademia Carrara Bergamo. Dipinti del Trecento e del Quattrocento”, catalogo completo, a cura di Giovanni Valagussa, edito da Officina Libraria. Il catalogo si propone come uno strumento prezioso che svela ulteriori particolari rilevanti per la storia dell’arte e dell’uomo, valorizzando le opere dell’Accademia esposte e non. E andando a rafforzare, quindi, l’affermazione di Salvatore Settis che “i depositi di un museo rappresentano una sorta di riserva aurea, in perenne rapporto con le collezioni esposte”.
È grazie a questo lavoro di ricerca e studio, infatti, che si è giunti, lo scorso maggio, alla scoperta che in pochi attimi si era propagata in tutto il mondo, dell’attribuzione della Resurrezione di Cristo custodita nei depositi dell’Accademia Carrara di Bergamo ad Andrea Mantegna: a sconvolgere le tesi della critica precedente, che aveva ritenuto la tavola troppo rovinata dai restauri, o forse una copia di lavori perduti, proprio il conservatore della Carrara, insospettito, col suo team di studiosi, dall’effetto di continuità dell’opera conservata a Bergamo (nel cui margine inferiore si intravvede una croce) con la Discesa al Limbo del Mantegna di collezione privata (nel cui margine superiore è evidente l’asta che culminerebbe con la croce).
Il volume, pubblicato da Officina Libraria, illustra in ben centodieci schede altrettanti dipinti antichi italiani custoditi dall’Accademia Carrara, databili tra il 1300 e il 1500. Divise in tre aree, toscana e centroitaliana, lombarda, veneta, le opere vengono raccontate secondo la loro peculiare storia, includendone la vicenda collezionistica, conservativa ed espositiva. Un’analisi che va oltre la mera descrizione, e che permette di seguire lo sviluppo della nostra tradizione figurativa per due secoli, tra straordinari capolavori e pitture meno note, confermandone la fortuna critica o avanzando nuove proposte di tipo attributivo e cronologico.
Oltre alla scoperta del Mantegna, infatti, diverse altre interessanti novità, sempre basate su rigore scientifico, emergono nel catalogo ragionato della collezione. Per esempio, quella relativa all’opera più antica conservata in Accademia, la Crocifissione tra Maria e San Giovanni Dolenti, attribuita a Grifo di Tancredi, o quella del Ritratto di Giuliano de’ Medici, dietro cui si scorge l’impronta del Botticelli. O quella, non meno curiosa, del falsario settecentesco che imita, in una Madonna col Bambino, un pittore cremonese di fine Quattrocento.
Oltre a questi artisti, tra i più celebri si annoverano Baldovinetti, Foppa, Bergognone, Bellini, Crivelli e Carpaccio, e moltissimi altri che accompagneranno il lettore specializzato e anche quello “assetato di conoscenza” in un viaggio che è una riscoperta della linea di collezionismo e di connoisseurship di alta qualità che ha creato la pinacoteca bergamasca: dal lascito di Giacomo Carrara, a quelli di Guglielmo Lochis, di Giovanni Morelli e di altri appassionati.
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Accademia Carrara Bergamo. Dipinti del Trecento e del Quattrocento
di Giovanni Valagussa (a cura di)
Copertina rigida: 447 pagine
Editore: Officina Libraria (8 novembre 2018)
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8899765685
ISBN-13: 978-8899765682
Peso di spedizione: 3,1 Kg
Giovanni Valagussa si è laureato a Milano con Miklós Boskovits. Ha studiato alla Fondazione Roberto Longhi di Firenze con Mina Gregori e per il dottorato di ricerca a Torino con Giovanni Romano. È stato conservatore al Museo civico Ala Ponzone di Cremona e all’Accademia Tadini di Lovere. Attualmente è, dal 2001, conservatore dell’Accademia Carrara di Bergamo. Dal 1998 insegna all’Università Cattolica di Brescia, in particolare Museologia dal 2002. Ha coordinato i restauri dei dipinti e l’allestimento delle sale del Quattro e del primo Cinquecento per la riapertura dell’Accademia Carrara nel 2015. Ha scritto di pittura e miniatura dall’età romanica al Duecento; poi di pittura rinascimentale lombarda e veneta soprattutto per le esposizioni di capolavori dell’Accademia Carrara, in Italia e all’estero, e di pittura moderna per le mostre su Raffaello, Carlo Ceresa, fra Galgario, Giovanni Carnovali detto il Piccio.