Il Nuovo Salce in Santa Margherita si presenta con una pioggia di colori

Il Nuovo Salce in Santa Margherita si presenta con una pioggia di colori

Una spettacolare sorpresa attende i visitatori che dal 12 giugno giungeranno a Treviso per scoprire il Nuovo Salce in Santa Margherita.

I severi muri dell’antica chiesa duecentesca, che l’abbandono e i bombardamenti hanno privato dei suoi magnifici cicli di affreschi e di tutti i tesori d’arte che la rendevano unica, si sono magicamente popolati di luci, immagini e colori. Ad offrire un contesto emozionale ed emozionate alla sezione qui allestita della grande mostra omaggio a Renato Casaro, l’ultimo grande “cartellonista” del cinema mondiale. Le altre due sezioni della mostra sono accolte dalla seconda sede del Museo Nazionale Collezione Salce, al San Gaetano, e dai Civici Musei di Santa Caterina.

La Direzione Regionale Musei del Veneto del Ministero alla Cultura ha affidato la progettazione e la realizzazione di questo “ambiente immersivo”, ad un’azienda milanese innovativa nel mondo digitale, con al suo interno un collettivo di digital artists, graphics engineers e project managers.
“Unendo creatività ad arte digitale e tecnologia, sottolinea Chiara Matteazzi, responsabile del Nuovo Salce, il percorso di visita si trasforma in una vera esperienza all’interno di uno spazio immersivo, totalizzante dove si crea un perfetto equilibrio tra passato e futuro, storia ed innovazione, arte fisica e digitale”.

Oltre alla ricostruzione virtuale degli affreschi delle Storie di Sant’Orsola, che “tornano” a occupare la cappella per la quale Tomaso da Modena li aveva ideati, ad essere proposte sono due diverse installazioni immersive: l’Esperienza Immersiva della Collezione Salce & Renato Casaro e la Cascata Digitale Interattiva.

Le tre opere digitali si armonizzano in un unico percorso, rendendo lo spettatore parte dell’opera in un’esplosione di immagini e colori.

“Così, mentre con gli Affreschi di Sant’Orsola la tecnologia diventa fautrice della memoria digitale di un patrimonio artistico inestimabile, evidenzia il Direttore della Direzione Regionale dottor Daniele Ferrara, la soluzione creativa trasforma la Collezione Salce in un archivio vivente di immagini condivise, integrandole con le iconiche locandine cinematografiche del Maestro Renato Casaro. Si crea quindi una connessione con la parte fisica dello spazio dimostrando come la tecnologia, a servizio della creatività, possa non solo abbattere il muro tra fisico e digitale ma crearne un tutt’uno. Con la cascata digitale interattiva, l’acqua immateriale discende e proviene concettualmente dal parallelepipedo che contiene fisicamente l’archivio, in un flusso continuo come a dare energia ed alimento in totale connessione con l’opera immersiva stessa”.
Lo spettatore per completare l’esperienza potrà interagire con l’acqua, bloccarne il flusso e farsi “contaminare”.

La musica realizzata e prodotta ad hoc è una dimensione imperdibile di questo momento artistico: canti gregoriani remixati nell’area absidale e brani appositamente composti per le ambientazioni immersive. Grazie ad un approfondito studio di sound design immersivo, le musiche si fondono così con l’esperienza visiva generando un forte coinvolgimento. “installazioni digitali sono concepite – ribadisce Chiara Matteazzi – perché si integrino perfettamente nel complesso espositivo conducendo il visitatore al cuore della struttura: il parallelepipedo. Sede dell’archivio della magnifica Collezione Salce ed esso stesso spazio dedicato alla presentazione fisica dei posters, con la sua terrazza permette di dominare sull’intera struttura offrendo un secondo punto vista sulle installazioni digitali.

Le opere immersive della Collezione Salce sono incentrate su un flusso di conoscenza completo: informazioni che inondano lo spazio, stratificate nella pietra, intrattengono e coinvolgono il pubblico, uniscono contenitore e contenuto, fisico e digitale”.

Museo Nazionale Collezione Salce
collezionesalce.beniculturali.it; 0422 591936