Libro: Antonin Artaud. Van Gogh – Il suicidato della società

8845903133Van Gogh il suicidato della società è una delle ultime opere di Antonin Artaud, scrittore, poeta e pittore francese del Novecento. Il saggio fu pubblicato la prima volta nel dicembre 1947 dalle edizioni K. Illustrato da sette riproduzioni di quadri di van Gogh, vinse il premio Saint-Beuve il 16 gennaio 1948.

I contenuti dell’opera si articolano sull’idea portante di rivendicazione e rivalutazione della figura del genio e dell’alienato: non sarebbe van Gogh il malato, ma la coscienza sociale che si giustificherebbe chiamandosi normale, sotto la tutela del sistema psichiatrico. Alla società, ancora, Artaud imputa la responsabilità del suicidio del pittore:

“Van Gogh [… ] non si è suicidato in un impeto di pazzia, nel panico di non farcela, ma invece ce l’aveva appena fatta e aveva scoperto chi era quando la coscienza generale della società, per punirlo di essersi strappato ad essa, lo suicidò.”
(Antonin Artaud)

Van Gogh, così come Poe, Baudelaire, Hölderlin, Coleridge e Nietzsche sono stati ridotti al silenzio, fatti appartenere alla categoria dei folli e degli emarginati, per impedire che rivelassero “verità pericolose”, a detta di Artaud. In questo senso si sviluppa la riconsiderazione della figura dell’alienato, da parte dell’autore, come colui che ha preferito conservare l’idea superiore dell’amore dell’uomo pagando il prezzo di non poterla comunicare alla normalità. Ulteriore differenza tra genio e follia è espressa nel saggio a proposito della tradizionale assenza di produzione da parte del folle, che sperimenta l’impossibilità di espressione, contro la produzione assai prolifica dei suddetti autori. La pittura di van Gogh è esaltata da Artaud, come fosse in grado di trasmutare gli oggetti più semplici della natura, dipinti “in piena convulsione”, come mossi da una forza impressa dall’artista al supporto durante l’atto creativo. Anche in questo caso Artaud sottolinea la predominanza del potere d’azione dell’arte sulla perfezione formale, riprendendo tematiche tradizionali della sua poetica. La grandezza del pittore, poi, starebbe nella capacità di evocare all’interno della pittura, dei suoi strumenti, qualcosa che sconfina oltre l’opera, che oltrepassa la natura e tramite dei rinvii occulti, l’elemento non dipinto, apre una dimensione altra rispetto a quella del quadro. Questa capacità Artaud la nota in particolare nel quadro Campo di grano con volo di corvi, ma anche nell’Autoritratto, di cui nota l’estrema lucidità e profondità psicologica impressa nello sguardo del pittore. Un altro modo di Artaud per ribadire l’inezia del sistema psichiatrico.

Dettagli prodotto
Copertina flessibile: 182 pagine
Editore: Adelphi; 6 edizione (30 novembre 1988)
Collana: Biblioteca Adelphi
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8845903133
ISBN-13: 978-8845903137
Peso di spedizione: 322 g