BRAFA Art Fair 2024

sede: Brussels Expo (Bruxelles, Belgio).

L’edizione 2024 di BRAFA, organizzata dal 28 gennaio al 4 febbraio, riunirà 132 espositori belgi e internazionali provenienti da 14 Paesi presso il Brussels Expo (padiglioni 3 e 4) in modalità surrealista.
Nel 2024 ricorre il centenario della nascita del Surrealismo: fu infatti nel 1924 che Andre´ Breton pubblico` il Manifesto del Surrealismo, dando inizio a un movimento artistico e filosofico che avrebbe avuto un impatto duraturo sul XX secolo. Nello stesso anno il poeta Paul Nouge´ fondo` un centro surrealista a Bruxelles, insieme ai poeti Camille Goemans e Marcel Lecomte. Questo doppio anniversario è l’occasione ideale per BRAFA per invitare i suoi espositori ad aggiungere un tocco surrealista alla raffinata diversità creativa che caratterizza la Fiera.

Il neologismo “surrealismo” è apparso per la prima volta nel 1917, usato da Guillaume Appolinaire come sottotitolo della sua opera teatrale Les Mamelles de Tiresias, che egli considerava “surrealista” piuttosto che “soprannaturalista”. Nello stesso anno, il concetto fu utilizzato nella brochure di presentazione del balletto Parade di Jean Cocteau (regia di Serge Diaghilev, musica di Erik Satie, scenografia di Pablo Picasso e coreografia di Leonide Massine).
Il Surrealismo, movimento poetico e artistico che comprende tutti i processi di espressione e di creazione, si caratterizzo` per l’enfasi sulle forze psichiche liberate dal controllo della ragione e in lotta contro i valori acquisiti. O, come scrisse Andre´ Breton nel suo manifesto, “la dettatura del pensiero in assenza di ogni controllo esercitato dalla ragione e al di fuori di ogni preoccupazione morale o estetica (…) “.

Il movimento surrealista francese, caratterizzato dal carattere transdisciplinare e dall’ampia collaborazione tra i suoi membri, si basava sulla convinzione dell’esistenza di una realtà superiore legata all’onnipotenza del sogno o al gioco disinteressato del pensiero. All’inizio essenzialmente letteraria, si dilettava in connessioni inaspettate per far emergere nuovi significati, in una liberazione dell’inconscio incoraggiata dalla pratica della scrittura automatica.

Louis Aragon, Robert Desnos, Paul Eluard, Rene´ Magritte, Giorgio De Chirico, Philippe Soupault, Salvador Dali´ e Jacques Prevert furono solo alcuni degli scrittori, poeti, pittori e artisti che accompagnarono questa rivoluzione estetica e sociale.
D’altra parte, il Surrealismo belga, guidato da E.L.T. Mesens, Paul Colinet, Louis Scutenaire, Andre´ Souris e Marcel Marie¨ n, prese rapidamente le distanze dalla scrittura automatica e dall’impegno politico del gruppo parigino.

Questa incredibile e affascinante complessità si concretizza in una serie di opere messe in evidenza dai vari espositori del BRAFA. A cominciare dall’eccezionale e rarissima copia del Manifeste du Surre´ alisme di Andre´ Breton (1924), una delle diciannove copie originali, presentata dalla Librairie Lardanchet (Parigi) nello stand della Chambre professionnelle belge de la Librairie Ancienne et Moderne (CLAM). Un’altra opera molto precoce, risalente al 1916, è Composition surre´ aliste di Le´ opold Survage, esposta da Harold t’Kint de Roodenbeke (Bruxelles).

Da segnalare anche un raffinatissimo disegno intitolato La Legende des Siecles (1950), del più grande surrealista belga, Rene´ Magritte, presentato da De Jonckheere (Ginevra), e un importante inchiostro su carta dello stesso artista, intitolato L’intelligence (1946), proposto da Van Herck-Eykelberg (Anversa). Un Etude d’enfant dell’estroso Salvador Dali´ per la seconda versione della Madone de Port- Lligat (1950) sarà presentato dalla Galerie Ary Jan (Parigi), mentre la Galerie de la Beraudiere (Bruxelles) esporrà Heraclite (1943), un inchiostro di Andre´ Masson. La galleria di Bruxelles esporrà anche alcune opere storiche di Max Ernst, tra cui Horizon (1926) e Les Oiseaux (1925). Due importanti opere di Giorgio De Chirico, caratteristiche del suo stile metafisico, saranno esposte nello stand della Galleria Repetto (Lugano): Piazza d’Italia (1948- 1972) e Piazza d’Italia con Arianna (primi anni Cinquanta). Infine, la Galerie des Modernes (Parigi) esporrà un interessante Se´ ville (1927) di Francis Picabia. Eredi dello storico Surrealismo, le giovani generazioni di artisti di talento ne traggono ancora oggi ispirazione, come dimostrerà lo stand di Rodolphe Janssen (Bruxelles), con opere dell’americana Emily Mae Smith e dei belgi Tom Poelmans e Thomas Lerooy. Queste sono solo alcune delle numerose opere che evocano il movimento surrealista presenti in Fiera, che riflettono l’eccezionale diversità e qualità dell’offerta.

Surrealista per alcuni, erede tardivo del Simbolismo per altri, il pittore Paul Delvaux (1897-1994), scomparso trent’anni fa, sarà anche al centro della Fiera di quest’anno, con la Fondazione Paul Delvaux come ospite d’onore. Istituita nel 1979, la Fondazione cura gli interessi dell’artista, secondo la volontà espressa dal pittore stesso, che le ha lasciato in eredita` le sue collezioni, i suoi archivi e la gestione dei suoi diritti d’autore. Sotto la sua egida, nel 1982, sono stati creati il Museo Paul Delvaux di Saint-Idesbald e l’organizzazione senza scopo di lucro Les Amis du Muse´ e Paul Delvaux, nonche´ un Comitato di Autenticazione, composto da specialisti della sua opera, che si riunisce due volte l’anno per emettere pareri o certificati di autenticità, e le Editions Fondation Paul Delvaux, che pubblicano opere di riferimento sull’artista, la sua vita e la sua opera.
Al BRAFA, uno spazio espositivo dedicato riunirà un gruppo di opere provenienti dal Museo Paul Delvaux di Saint-Idesbald, che custodisce la più grande collezione al mondo di opere dell’artista, consentendoci di ripercorrere la sua intera carriera. Dagli anni Venti alla fine degli anni Sessanta, queste opere, che non sono in vendita, illustreranno la sua importanza nell’arte del XX secolo.

Fortemente ispirato dall’opera di Giorgio De Chirico e vicino a Rene´ Magritte dalla fine degli anni Dieci fino alla morte di quest’ultimo, Paul Delvaux non fu un artista surrealista come inteso dai membri del gruppo di Bruxelles, ne´ dai surrealisti francesi. Introverso e poco interessato alla politica, non era un provocatore e quindi evito` il coinvolgimento surrealista. Era tuttavia vicino ai surrealisti nella sua “teatralizzazione” di un universo chiuso e onirico, che lasciava ampio spazio alle narrazioni immaginarie, ma con una forma di erotismo relativamente contenuta, in contrasto con la dimensione provocatoria dei surrealisti. L’immaginario senza tempo di Delvaux, spesso ambientato in luoghi fissi – citta`, stazioni ferroviarie, teatri urbani – è intriso di cultura classica, mitologie greche e latine che rimandano all’opera di de Chirico e al Simbolismo della fine del XIX secolo.
Le opere di Delvaux, dipinti, acquerelli e stampe disponibili per la vendita, saranno naturalmente proposte da diversi espositori al BRAFA, da un Nu dans l’atelier (anni ’20) della Galerie Jean-Francois Cazeau (Parigi), al formidabile La Fin du Voyage (1968) presentato da Opera Gallery (Ginevra), passando per Femmes devant la mer (1928) e L’e´ te´ (1963) esposti da Francis Maere Fine Arts (Gand), La danse macabre (1934) nello stand di Harold t’Kint de Roodenbeke (Bruxelles), Deux Femmes (1950) nello stand della Galerie Oscar De Vos (Sint-Martens-Latem), L’Annonciation (1952) presso Van Herck- Eyckelberg (Anversa), La Tente rouge (1966) presentato dalla Galerie Tamenaga (Parigi) e Alesia ou les captives (1973), esposto dalla Guy Pieters Gallery (Knokke), oltre ad altre rarità.

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brafa.art

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Brafa 2024, Harold T’kint De Roodenbeke Leopold Survage, Surrealist Composition