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Incontri e performance nell’ambito di “Conosco un labirinto che è una linea retta” di Dora García
venerdì 26 Novembre 2021 - venerdì 7 Gennaio 2022

sede: Mattatoio (Roma).
Mentre prosegue fino al 9 gennaio 2022 il progetto espositivo “Conosco un labirinto che è una linea retta“, sviluppato dall’artista Dora García per i Padiglioni 9A e 9B del Mattatoio di Roma, e curato da Angel Moya Garcia, il Padiglione 9A si anima di un public program composto da una serie di performance e incontri rivolti ad approfondire i temi della mostra.
Le storie di Dora García (Valladolid, Spagna, 1965. Vive e lavora a Oslo), contrassegnate da un copione sommario e da un finale aperto, indagano quale impatto abbiano la lingua, la letteratura, la traduzione e l’inconscio nelle costruzioni sociali e nelle identità. Questo si traduce nella mostra in un percorso che attraversa l’idea di evento, durata e ripetizione: i due padiglioni si specchiano, sdoppiandosi attraverso la psicoanalisi e la narrativa labirintica, e si articolano in un allestimento binario – da un lato una proiezione, dall’altro una serie di performance – che invita il visitatore a un’osservazione attiva.
Il 26 novembre, alle ore 19, si svolge Rehearsal/Retrospective, una performance che prende la forma di una sessione di prove. Uno dei performer interpreta il ruolo del regista, o insegnante, mentre gli altri agiscono come “allievi” provando quattro performance del repertorio di Dora García: L’artista senza opera (2009), La sfinge (2005), Le preghiere (2007) e Il messaggero (2002).
Con la partecipazione di Michelangelo Miccolis, Geoffrey Carey, Brianda Carreras, Lyncoln Diniz, Maria Elena Fantoni, Ilaria Genovesio, nick von kleist. La performance si ripeterà anche il 6 gennaio, alle ore 19.
Il 2 dicembre, alle ore 19, Scrivere l’inconscio: Lacan e Joyce è un incontro tra psicoanalisi e letteratura che offre l’occasione per approfondire una delle performance che fanno parte della mostra: La partitura Sinthomo. In questo lavoro Dora Garcìa fa riferimento al XIII seminario di Lacan, in cui Joyce è scelto come guida del viaggio nella struttura dell’inconscio. Ne parleranno lo psicanalista Antonio Di Ciaccia e il docente di letteratura inglese John McCourt.
Il 9 dicembre, alle ore 19, La voce nell’atto performativo riflette sulla performance come territorio franco in cui ribaltare e ampliare i codici estetici e semantici delle arti visive e delle pratiche teatrali. La studiosa e curatrice nel campo delle arti performative Piersandra Di Matteo e il performer Michelangelo Miccolis dialogheranno sulla centralità della voce durante l’atto performativo, intesa non solo come mezzo espressivo del linguaggio, ma anche come strumento d’indagine capace di sondare i limiti e le potenzialità della messa in scena.
Il 16 dicembre, alle ore 19, l’incontro “Senza/smarrirsi nel labirinto”. La poesia di Biancamaria Frabotta porta il pubblico a incontrare una delle autrici delle poesie che vengono declamate ad alta voce o sussurrate nella performance Il labirinto della libertà femminile, parte del progetto espositivo. Le opere di Biancamaria Frabotta sono, al tempo stesso, testimonianza dei mutamenti intercorsi nella storia collettiva e di un vissuto personale che esplora con la libertà di una viandante. L’autrice, accompagnata dallo studioso Carmelo Princiotta, leggerà e ripercorrerà la propria opera: dal “rumore bianco” degli anni Settanta ai “nuovi climi” del tempo presente.
Il 7 gennaio, alle ore 19, sarà la stessa Dora García, in dialogo con il curatore Angel Moya García, a ripercorrere le fasi di sviluppo e produzione del progetto Conosco un labirinto che è una linea retta realizzato appositamente per gli spazi espositivi del Mattatoio: un approfondimento dei riferimenti, delle tematiche e delle performance presentate durante il periodo della mostra.