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Maria Elisabetta Novello. Sursum corda
giovedì 19 Gennaio 2017 - giovedì 16 Febbraio 2017
sede: Galleria Fumagalli (Milano).
“Sursum corda è il tentativo di porre uno sguardo sulla realtà per farsi esperienza del reale. Sursum corda vuole essere strumento per riflettere sullo spazio, sul tempo, sul luogo che intercorre tra lo spettatore e l’opera, tra me e l’altro. Sursum corda è momento e spazio nel quale tra fruitore e opera si crea uno speciale rapporto, una conoscenza interiore, una possibilità d’interpretazione. Sursum corda è l’opera che interagisce con il pubblico, con l’ambiente e con l’altro e che attraverso tale condivisione raggiunge il suo senso e la sua completezza. Sursum corda è il dispositivo, l’opera, che cerca di attivare la coscienza critica individuale e collettiva”.
(Maria Elisabetta Novello).
La pratica artistica di Maria Elisabetta Novello, caratterizzata in particolar modo dall’uso della cenere, con la quale genera forme e tracce segnate dalla memoria, accoglie un elemento effimero e fuggevole che porta in sé la fragilità del contemporaneo e la bellezza e l’instabilitàà dell’esistenza stessa. L’opera è intesa come interstizio sociale e strumento di rivendicazione dell’essere artista, che si confronta col mondo detenendo l’incombenza e l’urgenza dell’individuo che a tale universo appartiene. Maria Elisabetta Novello agisce con segni precari e minimi su indizi di memoria antropologica privata e pubblica, sociale e relazionale. Raccoglie il suo materiale e lo restituisce silente ma attraversato da un’azione responsabile, con una nuova identitàà e una nuova immagine.
Sursum corda è un progetto che nasce dall’interesse per gli spazi di confine (frontiere, soglie e limiti) e per l’ambivalenza che presuppongono nel segnare un passaggio. C’è sempre una relazione con ciò che c’è dall’altra parte, è un punto d’incontro è anche un punto di distacco che al tempo stesso divide e unisce. Con Sursum corda Maria Elisabetta Novello vuole aprire i confini al proprio mondo interiore, a partire dalla consapevolezza dell’essere e delle azioni fondamentali che lo tengono in vita: il respiro, il battito del cuore e le emozioni.
In mostra anche opere recenti e studi preparatori. In un gioco di andate e ritorni tra lo spettatore e l’opera, generante riflessi e rimandi, Maria Elisabetta Novello pone una domanda su cos’è l’opera, sul ruolo dell’artista e di chi guarda. Sursum corda è un tentativo di capire l’incomprensibile e cercare l’irraggiungibile, è il desiderio d’imparare e comprendere, è il sospiro, la libertà, l’incoraggiamento.
Sursum corda inaugurerà giovedì 19 Gennaio con un’azione di Maria Elisabetta Novello, in collaborazione con i danzatori Roberto Cocconi e Luca Zampar, ripetuta successivamente venerdì 20 e sabato 21 Gennaio.
Maria Elisabetta Novello è nata nel 1974 a Vicenza e ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Venezia concludendo gli studi con una tesi in pittura. Vive e lavora a Udine. Ha esposto in numerose mostre personali e collettive, in spazi pubblici e privati, in Italia e all’estero. Tra le più importanti e recenti ricordiamo: 16° Quadriennale d’Arte. “Altri tempi, altri miti” (2016), Palazzo delle Esposizioni di Roma, a cura di Denis Viva; “Per una gioiosa entropia – Alessandra Lazzaris – Maria Elisabetta Novello” (2015), Casa Cavazzini Museo d’Arte Moderna e Contemporanea, Udine, a cura di Giorgia Gastaldon; VI edizione Premio della Fondazione VAF (2014), Schaufler Foundation, Schauwerk Sindelfingen, Stadtgalerie Kiel, con l’assegnazione del Primo premio VI edizione Premio Fondazione VAF – Palazzo Della Penna, Perugia; “Transparency belongs to Citizens Blumm Prize” (2013) vincitrice Primo Premio, Ambasciata Italiana di Brussels; Menzione giuria Premio Combat in pittura (2012), Museo Civico G. Fattori ex Granai Villa Mimbelli, Livorno; Premio Arti Visive (2010), San Fedele, Milano; vincitrice Primo Premio al concorso ManinFesto (2007) a cura di Francesco Bonami, promosso dal Centro d’Arte Contemporanea di Villa Manin di Passariano (Udine). Sue opere sono parte d’importanti collezioni private e pubbliche, come MART, Rovereto e VAF – Stiftung Collection.