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Mario De Luca. Ri-dare forma
giovedì 19 Ottobre 2017 - sabato 28 Ottobre 2017

sede: Galleria d’arte La Nica (Roma)
cura: Giulio Caporaso e Cristina Liscaio.
L’immaginario di Mario De Luca è colmo di visioni e suggestioni, tracce di vissuto e realtà remote, sepolte, che implorano di riemergere; sono proprio queste a spingere l’artista a progettare e dare concretezza all’opera d’arte, in un percorso di amorevole dedizione che spazia dalla bi-dimensione alla tri-dimensione scultorea.
Dopo la ricerca della forma, il primo momento del processo creativo prevede la definizione della stessa attraverso il disegno su carta della matrice.
Il secondo passaggio è quello della saldatura dell’anima perimetrale, ottenuta sul foglio del disegno della matrice, che così segnato rimane come preziosa testimonianza e inizia a vivere di luce propria.
L’elaborazione creativa si conclude con la realizzazione materiale delle sculture: borchie, maniglie, pezzi di vecchi lampadari, ottoni riempiono lo spazio; i pieni e i vuoti si alternano legati tra loro da lacci metallici, che come una ragnatela tengono insieme il tutto.
Per Aristotele la materia è indeterminata, priva di concretezza se non incontra la forma, la forma, invece, è ciò che definisce la materia, che ne esprime la natura intima e l’essenza.
Così per De Luca la materia – o materiale – di cui sono fatte le sue sculture non è che il mezzo attraverso cui la forma artistica, forgiando l’opera, esprime il suo pensare, per creare un nuovo spazio in cui anche i vuoti hanno una loro materialità, per così dire, e quindi esistono, come eco di parole non pronunciate.
La scelta del materiale utilizzato non è casuale: quei vecchi pezzi di metallo dimenticati, quegli oggetti diventati inutili esprimono la forte necessità di ri-dare forma e quindi vita, collocazione e dignità a ciò che nel nostro quotidiano riteniamo dimenticabile e marginale.
Questa necessità di De Luca di riscattare dall’oblio il dismesso e il dimenticato diventa saggezza, capacità di dar nuova energia alla materia – per sua natura non mortale – attraverso la creazione di magnifiche sculture che hanno, come sottolineato da Angelo Calabrese, il sapore d’archeologia futura.
La mostra è realizzata con la collaborazione dell’Aiplc (Associazione Italiana per la cultura), e comprende sculture e matrici cartacee delle stesse realizzate nell’arco di tempo che intercorre tra il 2000 e il 2015.