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Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio, la verità nel buio

sabato 1 Aprile 2017 - domenica 30 Aprile 2017

sede: Pio Monte della Misericordia (Napoli);
cura: Raffaella Resch e Maria Savarese.

Dopo la prima tappa palermitana – tenutasi alla Cappella dell’Incoronazione, spazio off del Museo Riso – apre al Pio Monte della Misericordia di Napoli la seconda parte della mostra “Omar Galliani – Lorenzo Puglisi. Caravaggio, la verità nel buio”.
Con opere tutte inedite, differenti da quelle esposte a Palermo e realizzate appositamente per l’occasione, Galliani e Puglisi si pongono questa volta in dialogo diretto con Caravaggio di cui, presso il Pio Monte, è esposto il capolavoro Le Sette Opere di Misericordia.

La mostra nasce per rendere omaggio ai due artisti contemporanei nella loro ispirazione a Caravaggio: Omar Galliani e Lorenzo Puglisi ripercorrono idealmente il viaggio del pittore lombardo attraverso i più significativi luoghi da lui toccati a Palermo e a Napoli negli ultimi quattro anni della sua vita, in fuga dalla condanna a morte per decapitazione.
Se a Palermo tale ispirazione era dettata da un’assenza – la tela caravaggesca dedicata alla Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi e collocata presso l’Oratorio di San Lorenzo fu infatti trafugata nel 1969 – a Napoli il confronto è più immediato e potente poiché il capolavoro del Merisi è presente nella sede espositiva.
L’esposizione si articola in due nuclei concettuali: l’uno vede due opere di grandi dimensioni, 3×2 metri circa, posizionate nella Cappella ai lati della grande tela del Caravaggio; l’altro, al piano superiore, nelle sale della quadreria dedicate al contemporaneo, presenta i bozzetti preparatori dei lavori esposti in Cappella.

Omar Galliani espone una serie lavori – di medie e grandi dimensioni, su tavola e su carta – dal titolo Genealogie dell’ombra. “Quando guardi un’opera di Caravaggio non hai altri punti di vista se non la luce e l’ombra – spiega l’autore –. I punti di riferimento sono i volti, i corpi, gli oggetti”. Galliani ha voluto svuotare Le Sette Opere di Misericordia rendendola orfana delle figure e lasciando la scena a ciò che rimane quando, finita la posa, tutti se ne vanno e anche lo stesso Caravaggio posa i pennelli. “Di lui – aggiunge l’artista – non si conoscono i disegni, distrutti, bruciati o, più semplicemente, per la foga del dipingere, ne trascurava l’utilizzo. Gli ho dedicato quindi un grande disegno a grafite, lasciando al bianco e nero ciò che difficilmente si può dire con il colore”.

Lorenzo Puglisi presenta il corpus di olii su tela dal titolo La Misericordia e affida la spiegazione del suo lavoro alle parole di Mark Gisbourne: “Puglisi utilizza la cancellazione dello stato di realtà (molti pensano a Caravaggio come il primo pittore realista) come punto di partenza piuttosto che come risultato. […] I suoi dipinti essenziali si confrontano con i resti e le tracce residuali ed i ricordi di ciò che ho chiamato le “ombre” della pittura, i fantasmi o le possibilità che la pittura offre oggigiorno. […] I suoi dipinti sono ridotti alle nude ossa della pittura o, detto ancor meglio, come la pittura delle nude ossa stesse. Nell’incontrare le “oscurità” di Puglisi tocchiamo tutto quello che c’è stato prima come se ci fosse un’eterna ripetizione, poiché la pittura finisce nel suo inizio, e misteriosamente sembra che le sue origini siano i suoi fini ultimi”.

Premessa dell’esposizione è, da un lato, il soggiorno che il Merisi avrebbe avuto a Palermo nel 1609 e la già citata tela Natività con i Santi Lorenzo e Francesco d’Assisi; dall’altro, il periodo napoletano in cui realizzò alcune delle sue opere più evocative, come il Martirio di Sant’Orsola, la Flagellazione di Cristo e Le Sette Opere di Misericordia.
Obiettivo è riunire ispirazioni, rimandi e contrappunti in una costellazione di senso che racchiuda l’opera di Omar Galliani e Lorenzo Puglisi, ne raffronti l’estetica e renda conto del loro debito a Caravaggio.
Caravaggio è il maestro indiscusso della luce, per primo modella le figure cesellandone i tratti e facendole emergere dal buio sottostante con un’illuminazione drammatica. Grande protagonista delle sue tele dunque è la luce che affiora dal nero. O, in altre parole, il nero bucato dalla luce.
In questa semplice e forte antitesi tra chiaro e scuro si collocano le ricerche di Galliani e Puglisi che di Caravaggio sembra abbiano fatto l’origine della loro esperienza estetica.
Il contrasto tra luce e ombra ci pone di fronte ad un’altra coppia di antinomie, poste dai due artisti in reciproco rapporto dinamico: l’uso della matita su fondo chiaro in Galliani porta a un disvelamento dei corpi che costituiscono aggregazione di materia scura; mentre la pennellata con colore chiaro su fondo nero in Puglisi rivela la luce che, prima celata nel nero, rende visibile frammenti di realtà.
Luce e ombra, dunque, come apparizione e scomparsa: l’epifania delle figure avviene come quella dell’angelo caravaggesco che scende dal cielo, mentre lo sfondo della scena è buio, annullato dalla densità del nero. Il più intimo essere dell’uomo, la sua condizione esistenziale, la verità del suo esistere, vengono avvicinate ed appaiono in un istantaneo fermo immagine risolutivo.

Dettagli

Inizio:
sabato 1 Aprile 2017
Fine:
domenica 30 Aprile 2017
Categoria Evento:

Luogo

PIO MONTE DELLA MISERICORDIA
Via dei Tribunali, 253
Napoli, 80139 Italia
+ Google Maps
Phone
081 446944/73
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