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Expo 3d: Vincent Van Gogh – Mostra interattiva tridimensionale

Expo 3d: Vincent Van Gogh - Mostra interattiva tridimensionale

Expo 3d è un servizio di Arte.Go, realizzato da dgPIXEL Multimedia Communications, disponibile per Artisti, Gallerie, Musei,…
Consente di creare una mostra virtuale per vedere le proprie Opere in un contesto realistico e tridimensionale all’interno del quale ci si muove liberamente utilizzando il mouse o la tastiera.

Expo 3d: Vincent Van Gogh – Mostra interattiva tridimensionale
realizzazione: dgPixel Multimedia Communication

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Come funziona

Una volta scaricato il programma, è sufficiente lanciarlo per immergersi immediatamente nel mondo virtuale di Expo 3d.
Se non si preme alcun tasto, il programma simula una visita (casuale) all'interno degli spazi tridimensionali, soffermandosi di fronte alle Opere, ingrandendole a pieno schermo, per poi proseguire nel percorso espositivo.
Se si preme il tasto F1, si attiva la modalità di navigazione interattiva.
Si può modificare il punto di vista semplicemente muovendo il mouse o i tasti Q / E.
Per camminare in avanti, si mantiene premuto il tasto sinistro del mouse o il tasto W. Per camminare all'indietro, si mantiene premuto il tasto destro del mouse o il tasto S. I tasti A e D consentono, rispettivamente, lo spostamento laterale a sinistra o a destra.
Per vedere l'ingrandimento di un'Opera, è sufficiente posizionarsi davanti o in prossimità e premere, sulla tastiera, Enter (Invio).
Per ritornare alla modalità automatica di visualizzazione, ottima soluzione per presentazioni in continuo, premere di nuovo il tasto F1.
Per uscire dal programma: tasto ESC.
Expo 3d - Keyboard

Vincent Van Gogh

Vincent Willem van Gogh (Zundert, 30 marzo 1853 – Auvers-sur-Oise, 29 luglio 1890) è stato un pittore olandese.
Fu autore di quasi novecento dipinti e di più di mille disegni, senza contare i numerosi schizzi non portati a termine e i tanti appunti destinati probabilmente all’imitazione di disegni artistici di provenienza giapponese. Tanto geniale quanto incompreso se non addirittura disprezzato in vita, Van Gogh influenzò profondamente l’arte del XX secolo; dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, morì all’età di soli trentasette anni.
Iniziò a disegnare da bambino nonostante le continue pressioni del padre, pastore protestante che continuò ad impartirgli delle norme severe; continuò comunque a disegnare finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, all’età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di vita. I suoi soggetti consistevano in autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli. La sua formazione si deve all’esempio del realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon e del messaggio etico e sociale di Jean-François Millet.

La fortuna critica di Van Gogh

Il pubblico iniziò a scoprire le opere di van Gogh alla fine degli anni 1880, quando il 3 settembre 1889 si inaugurò la quinta esposizione degli Indépendants. Qui erano esposte l’Iris e la Notte stellata sul Rodano: “Per cattiva che sia stata l’esposizione degli Indépendants, molte persone hanno visto i tuoi iris e ne parlano di tanto in tanto con me” afferma Théo nella lettera T20. Nel 1890 fu invece il turno della settima mostra del gruppo Les XX, dove l’arte vangoghiana fu energicamente difesa da Toulouse-Lautrec quando un certo Henry de Groux criticò velenosamente “quello schifo dei girasoli di un certo signor Vincent”. Fu un avvenimento chiave: per la prima volta non solo si parlava dell’arte di van Gogh, ma questa era riuscita persino a procurarsi ferventi estimatori.

All’indomani della sua morte van Gogh fu sinceramente pianto da molti suoi conoscenti, a partire da Octave Mirbeau, che nel 1892 scrisse che si trattava “di una perdita infinitamente triste per l’arte. .. il popolo non si è affollato ad un magnifico funerale e il povero Vincent van Gogh, la cui morte comporta l’esaurirsi di una bella fiamma di genio, è morto in maniera tanto oscura e negletta come ha vissuto”. Ciò malgrado le sue opere in principio precipitarono in uno sfortunato destino: Théo, che avrebbe potuto consacrare la fama del fratello in maniera definitiva, morì nel gennaio 1891, seguito nella tomba nel 1892 dall’Aurier, uno dei critici d’arte che più supportavano Vincent. Gauguin, d’altronde, non desiderava affatto promuovere la reputazione del defunto amico.

La fortuna, tuttavia, arrivò finalmente ad arridere al pittore. Il culto vangoghiano fu infatti ravvivato dalla consistente serie di mostre commemorative tributategli in suo onore in tutti i musei del mondo. Importante è stato anche il contributo di Henk Bremmer, critico d’arte che si occupò di divulgare l’universo artistico vangoghiano in numerose lezioni e conferenze: fu merito suo se Helene Kröller-Müller si avvicinò all’arte di Vincent, arrivando a essere una sua avida collezionista (a tal punto che una rilevante parte delle opere del pittore oggi è esposta nel museo da lei fondato, il Kröller-Müller Museum). Non meno vigorosa è stato il retaggio che Vincent van Gogh ha tramandato alle generazioni di pittori a lui successive. Nella sua ultima lettera a Theo, Vincent ammise di non aver avuto figli, ma che considerava i suoi quadri come la sua più autentica progenie. Riflettendo su questo, lo storico Simon Schama ha concluso che van Gogh “ha avuto un bambino, l’Espressionismo, e molti, veramente molti eredi”. Schama fa menzione poi un ampio numero di artisti che sono stati influenzati dallo stile di van Gogh, tra cui Willem de Kooning, Howard Hodgkin e Jackson Pollock. Di seguito si riportano le parole del critico d’arte Sue Hubbard: “All’inizio del XX secolo van Gogh ha fornito agli espressionisti un nuovo linguaggio pittorico. Ciò gli ha consentito di andare oltre l’apparenza e di penetrare le verità più profonde dell’essenza. Non a caso, proprio in quegli anni Freud approfondiva la conoscenza delle province del subconscio: tutto ciò rende van Gogh un pioniere dell’arte moderna”.

L’interesse mai sopito per van Gogh è attestato non solo dalle vertiginose cifre di vendita raggiunte da alcuni suoi dipinti battuti all’asta (si pensi che nel 1990 il Ritratto del dottor Gachet è stato venduto per 82.5 milioni di dollari, 151.2 al netto dell’inflazione), ma anche dall’istituzione di un ente museale a lui dedicato, il museo van Gogh di Amsterdam, organo principe nei Paesi Bassi e nel mondo per l’esposizione dei dipinti vangoghiani. Van Gogh, in ogni caso, è ben rappresentato anche nel Kröller-Müller Museum, come si è già detto, nel Museum of Modern Art di New York (dov’è esposta la Notte stellata), al museo d’Orsay di Parigi e alla National Gallery di Londra.

Con lo sviluppo della cinematografia, van Gogh è protagonista di numerosi film: sono una trentina le pellicole e i telefilm dedicati al grande artista olandese. Del 1948 il cortometraggio Van Gogh di Alain Resnais. Il più noto è forse Brama di vivere, del 1956, di Vincente Minnelli con Kirk Douglas nel ruolo di van Gogh e Anthony Quinn in quello di Paul Gauguin. Nel film Vincent & Theo, del 1990, di Robert Altman, il personaggio del pittore è interpretato da Tim Roth.; altri film sul pittore sono Vincent van Gogh (1988) di Veli-Matti Saikkonen e Van Gogh di Maurice Pialat, uscito nel 1991 e interpretato da Jacques Dutronc. La locandina del film Midnight in Paris di Woody Allen è un chiaro riferimento a Notte stellata.. Del 1985 è invece Besuch bei Van Gogh. Van Gogh è rappresentato anche in uno degli otto episodi del film Sogni di Akira Kurosawa, intitolato Corvi e interpretato dal regista Martin Scorsese.

I quadri di Van Gogh rientrano tra i dipinti più costosi al mondo, in particolare:

  • Contadina in un campo di grano, del 1890, fu acquistato per la cifra di 47 milioni di dollari nel 1997, nel nuovo secolo ne vale all’incirca 63 milioni.
  • Un quadro appartenente alla serie dei I girasoli datato 1888 è stato battuto all’asta per 39.7 milioni di dollari nel 1987, in seguito la valutazione è salita a 74 milioni.
  • Campo di grano con cipressi del 1889 è stato battuto all’asta per 57 milioni di dollari.
  • Ritratto di Joseph Roulin, del 1889, è stato acquistato dal Museum of Modern Art di New York per 58 milioni di dollari.
  • Iris è stato acquistato per 53 milioni di dollari, in seguito la valutazione è salita a 101 milioni.
  • Ritratto del dottor Gachet è il quadro più costoso di Van Gogh, battuto all’asta per 82.5 milioni di dollari, il suo valore si aggira sui 135 milioni di dollari.
  • Campo di grano al tramonto è un’opera realizzata nel soggiorno ad Arles, alla fine di giugno 1888.

Vincent van Gogh. (26 marzo 2020). Wikipedia, L’enciclopedia libera. Tratto il 28 marzo 2020, 18:36 da //it.wikipedia.org/w/index.php?title=Vincent_van_Gogh&oldid=111736502.