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Alessandro Dobici. Vent’anni di fotografia
sabato 3 Giugno 2017 - venerdì 30 Giugno 2017

sede: ICAP – Instituto Cubano de Amistad con los Pueblos (La Habana);
cura: Giuliana Scimé.
Centotrenta immagini in b/n che offrono una panoramica del lavoro di Dobici attraverso i luoghi, i volti di gente comune e famosi personaggi della cultura, dello spettacolo e dello sport, dalla metà degli anni Novanta ai nostri giorni.
Alessandro Dobici vive e lavora a Roma. Inizia la sua carriera di fotografo a 23 anni, pubblicando subito sulle più importanti testate di gruppi editoriali come Mondadori, Rcs e Condé Nast, e imponendosi in poco tempo come uno dei migliori ritrattisti italiani. Si è affermato nel campo della fotografia pubblicitaria con uno stile unico e originale, contribuendo al successo di importanti campagne pubblicitarie per conto di agenzie quali, LeagasDelaney, Armando Testa, Lorenzo Marini, Carat, Saatchi & Saatchi, Fcb Italia. Il talento di Dobici si è espresso anche attraverso diverse collaborazioni nell’ambito musicale con le case discografiche leader nel settore come Sony BMG, Virgin, Ricordi, Rca. Storyteller visivo del percorso di artisti tra i quali, Claudio Baglioni, che segue da più di venti anni.
In mostra alcuni ritratti realizzati dall’artista nel corso delle sua carriera, ad esempio: Claudio Baglioni, Roberto Benigni, Bernardo Bertolucci, Sabrina Ferilli, Alessandro Gassman, Giancarlo Giannini, Valeria Golino, Bigas Luna, Olivier Martinez, Virna Lisi, e molti altri.
Un altro tema caro ad Alessandro Dobici è il paesaggio, vedute a perdita d’occhio di dolci colline e morbide vallate che egli restituisce in tutta la loro naturale armonia.
Una sezione particolare è dedicata alle recenti immagini che Dobici ha ripreso nell’isola di Cuba in magici b/n che restituiscono tutta la semplice bellezza delle genti e dell’ambiente.
Il complesso del lavoro di Alessandro Dobici ha affascinato il direttivo dell’Istituto Cubano de Amistad con los Pueblos che per la prima volta accoglie e celebra l’opera di un artista italiano e il suo legame con l’isola.
Scrive di lui la curatrice della mostra, Giuliana Scimè: “L’indagine di Dobici è rivolta essenzialmente all’individuo. Ritratti in studio e personaggi ambientati nella natura. I soggetti, isolati e strappati dal loro contesto sociale, per indirizzare l’attenzione sulle loro caratteristiche più intime. Nei volti di quelle celebrità o personaggi anonimi, grazie alla sua capacità introspettiva, sa cogliere l’attimo, il moto, l’espressione in cui l’esperienza ha lasciato i segni della condizione umana, comune a tutti noi. I grandi paesaggi, con sconfinate vedute, e gli scorci urbani, situazioni ambientali opposte che, tuttavia, rappresentano l’habitat dell’uomo, sono gli altri temi che Dobici affronta con singolare qualità estetica, e coerenza di ricerca. ”
Alessandro Dobici nasce a Roma il 14 dicembre 1970. Ha otto anni quando, d’estate, sua madre gli chiede di ritrarla in quello che e` il luogo delle loro vacanze da sempre, Capodarco di Fermo, nelle Marche. Alessandro prende in mano la macchina fotografica per la prima volta, e` subito attrazione. Dieci anni dopo, per il suo diciottesimo compleanno, quando riceve in regalo dai due fratelli maggiori un sassofono elettronico, non ha esitazioni: lo cambia con una reflex, una Yashica fx3 – 2000. Con quella, comincia a riprendere fotografie tutte le volte che puo`, prediligendo alle persone paesaggi ed oggetti. “All’inizio fotografavo solo paesaggi perche´ non volevo interagire con le persone. C’ero solo io, il mio obiettivo, nessuno poteva vedere cio` che guardavo. Poi col tempo ho capito che fare fotografie poteva essere il piu` importante, gratificante e bel modo di esprimere me stesso e di conoscere gli altri”. Insieme alla fotografia coltiva un’altra passione, il volo. Studia, si diploma in costruzioni aeronautiche, ma poi, come sempre, arriva il momento di scegliere. Decide che vivra` di fotografia e trova lavoro come assistente in un laboratorio di sviluppo e stampa, riesce, fuori orario, a stampare anche le sue immagini, nello sforzo continuo di migliorare. Nel 1993, grazie a uno dei fratelli, ottiene un incontro con il noto fotografo Giovanni Cozzi e diventa il suo assistente. Lascia il laboratorio di cui nel frattempo era divenuto responsabile. E` nello studio di Cozzi che impara che cos’e` e come si gestisce un set fotografico. Sei mesi dopo, Alessandro inizia a scattare book e a fare progetti di reportage. Un anno piu` tardi, con l’aiuto del padre, rileva una quota dello studio di Cozzi. Nel 1994 va a Cuba come assistente per un servizio di moda. Quando non e` impegnato sul set, gira l’isola e realizza un reportage. Nel 1995 e` in Islanda, ancora per un servizio di moda per il settimanale Gioia. Si innamora del Paese dove tornera`, negli anni seguenti, altre cinque volte. Molte delle immagini del progetto espositivo sono state riprese in questa terra lontana. Dopo tre anni nello studio di Giovanni Cozzi si sente maturo e alla fine del 1997 decide di rendersi indipendente in uno spazio proprio. La prima pubblicazione importante arriva nel 1996 con il settimanale Max, e` un servizio fotografico ad Alessandro Gassman. Da allora, Dobici si impone come ritrattista, amato dai piu` noti personaggi del mondo dello spettacolo, della cultura e della politica. I suoi ritratti sono pubblicati su prestigiose testate, tra cui Amica, King, L’Espresso, Harper’s Barzaar. “Mi interessa capire cosa c’e` dietro e cosa hanno da dire le persone che incontro e fotografo. Il ritratto e` un’occasione unica di poter rendere pubblico il mio punto di vista. E quando ritraggo un personaggio, cerco di raccontare la mia percezione sulla sua essenza, prima che sulla sua immagine”. Nel 1996 realizza le fotografie di scena del film di Bigas Luna Bambola. Trovandosi sul set, la rivista Ciak lo invita a realizzare un servizio di ritratti al regista che rimane colpito dal lavoro di Dobici e lo vuole ancora come fotografo di scena nei film La Cameriera del Titanic, con Aitana Sanchez Gijon, e Volaverunt, con Penelope Cruz. Appassionato anche di musica, decide nel 1996 di mettersi in contatto con Claudio Baglioni. Gli invia il suo book, senza sperare in una risposta. Invece, Baglioni lo chiama e lo incontra. Dobici torna in studio senza il ritratto del cantante, ma con qualcosa di molto piu` importante: la promessa di realizzare un libro. Diventa cosi` il fotografo ufficiale di Claudio Baglioni. Lo segue durante i tantissimi concerti e i progetti speciali condivisi che costruiscono e cementano una collaborazione e un’amicizia che dura ancora oggi, da piu` di vent’anni. Nel 1998 esce C’era un cavaliere in bianco e nero, pubblicato da Mondadori con oltre 250 fotografie di Baglioni tra ritratti e fotografie riprese durante i tour del cantante. Dobici firma anche la direzione creativa del volume insieme a Guido Tognetti. Nel 2001 fonda a Roma la Contents, uno spazio polifunzionale di 500 mq. La sua attivita` professionale si intensifica e si afferma anche nel campo della pubblicita`, contribuendo al successo di importanti campagne per Fendi, Belstaff, Reebok, Hoya, Tim, Alice. Dobici continua a viaggiare e torna a Cuba nel 2002 e nel 2004 per realizzare le campagne pubblicitarie di Valtur. Essendo responsabile dell’immagine dell’azienda a livello mondiale, gira in quegli anni tutto il mondo. La gente di Cuba e` la sezione del progetto espositivo che raccoglie immagini dell’isola dal 1994 al 2017. Nel 2002 viene chiamato da David Zard, uno dei piu` importanti produttori musicali italiani, per curare l’immagine del musical Notre Dame de Paris. Replica l’esperienza nel 2013 con Romeo e Giulietta. Dal 2004 al 2006 insegna fotografia alla Facolta` di Lettere e Filosofia dell’Universita` La Sapienza di Roma.