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Piano alto, vista Duomo – due stagioni di torri milanesi
domenica 12 Marzo 2017 - venerdì 31 Marzo 2017
sede: Galleria Tulpenmanie (Milano).
“Piano alto, vista Duomo” è una mostra fotografica di Matteo Cirenei e Maurizio Montagna, con partecipazioni di Ugo La Pietra, Daniele Vitale e Aufo.
Negli anni ‘50 Milano è stato uno dei centri dell’architettura moderna, grazie alle opere di maestri che hanno rinnovato o contestato il lessico razionalista, interpretando in modi originali il lascito delle avanguardie. Il tipo della torre è emblematico di questa dialettica, con i vertici rappresentati dal Grattacielo Pirelli e dalla Torre Velasca, emblemi di due culture, di due anime della città.
Le torri di questa stagione sono eccezioni in un tessuto orizzontale e continuo ma, a prescindere dalla diversità dei loro linguaggi, di fatto convalidano un’idea di città fatta di isolati urbani, pur nelle differenze dei casi specifici e dei committenti, spesso famiglie protagoniste dell’industria lombarda del boom economico.
Dopo un periodo di sostanziale stasi, salvo pochissime eccezioni, che è corrisposto alla diffusione in Europa e negli Stati Uniti degli studi sulla città sviluppati a Milano a partire dagli anni ’60, al principio del nuovo millennio si è verificata una nuova stagione meneghina di costruzioni in altezza. Negli ultimi dieci anni lo skyline milanese si è profondamente trasformato per via delle torri realizzate con grande coinvolgimento di archistar internazionali e di capitali anche stranieri, destinate ad ospitare in prevalenza gruppi bancari e assicurativi. A differenza della stagione precedente, le torri milanesi del nuovo millennio prediligono, con le dovute eccezioni, collocazioni autoreferenziali e indifferenti alla città consolidata, che perde ogni ruolo di orizzonte di riferimento, a favore di altri immaginari.
“Piano alto, vista Duomo” mette a confronto queste due stagioni, ciascuna delle quali è vista con gli occhi di due fotografi, Cirenei e Montagna, che prediligono l’uno un tipo di scatto ambientale e paesaggistico, l’altro un tipo di scatto focalizzato sull’oggetto architettonico.
Un trittico di Ugo La Pietra (L’architettura monumentale è l’estetizzazione delle regole repressive. L’estetizzazione di una società invece della sua realizzazione, Milano storica: ciò che conta è quello che riusciamo a fare alle sue spalle. Bosco verticale) apre la mostra svelando il rapporto tra monumentalismi e cittadinanze; due composizioni – di Daniele Vitale (Storie di torri e grattacieli) e di Aufo (milanoliquida) – la chiudono, illustrando gli antefatti e un futuristico scenario, già protocollato in forma di DIA presso il Comune di Milano n. di prot. PG 283852/2016.