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Presentazione del restauro dei “Taccuini di viaggio” di Ippolito Caffi
venerdì 19 Giugno 2020

sede: Ca’ Rezzonico – Museo del Settecento Veneziano (Venezia).
cura: Alberto Craievich.
Nel 1889 Virginia Missina, vedova di Ippolito Caffi, donava ai Musei Civici di Venezia uno straordinario gruppo di opere del marito comprendente 160 dipinti, oltre 150 disegni sciolti e 20 taccuini di disegni.
Se la produzione pittorica di Caffi è oggi ben nota, lo stesso non si può dire di quella grafica, in particolare dei quaderni che riuniscono le impressioni di viaggio dell’artista durante le sue frequenti peregrinazioni: Roma e poi Napoli, da cui partì nel 1843 alla volta di Atene, imbarcandosi su un vapore francese.
Prima di giungere in terra greca, peraltro, sostò a Malta e a Corfù, quindi proseguì con l’intenzione di giungere a Smirne e Costantinopoli.
Da qui si decise per la Siria, l’Armenia, la Palestina e infine l’Egitto, sempre riempiendo con schizzi e disegni i suoi immancabili taccuini di viaggio.
E dopo mesi di lontananza rientrò in Italia con un bagaglio cospicuo di spunti e suggestioni.
La sua registrazione della contemporaneità proseguì anche nel corso delle battaglie per la difesa di Venezia nel 1848 e 1849 e durante l’incarcerazione nelle celle austriache sull’isola di San Severo, con spunti anche singolari quali l’ascensione aerostatica o la navigazione in piroscafo.
Il nucleo di disegni consente di seguire l’evoluzione del linguaggio dell’artista, nonché la gestazione di quelle idee che dal supporto cartaceo venivano poi riportate su tela.
La qualità indubbia di questi fogli è conseguenza di quella capacità di sintesi e intuizione immediata che portava l’artista a tracciare con rapidità piccoli segni tremolanti su campiture di pagina bianca.
Appaiono così condotti a definizione il porto di Napoli, la chiesa di Santa Sofia o l’Ippodromo di Costantinopoli: vedute aderenti al dato reale, svincolate da quelle visioni immaginarie della moda orientalista del tempo.
I taccuini di viaggio si presentano oggi nella loro originaria bellezza grazie all’impegno di Venice in Peril che si è fatta carico del loro restauro.
- Ippolito Caffi Studi di figure a passeggio Acquerelli colorati su carta bianca Gabinetto dei disegni e delle stampe Fondazione Musei Civici di Venezia