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“Raccontami il 900”: ciclo di incontri sull’arte del Novecento
domenica 21 Aprile 2024 - domenica 16 Giugno 2024

sede: Casa Museo Spazio Tadini (Milano).
Presso la Casa Museo Spazio Tadini, dove ha sede l’Archivio Emilio Tadini è in corso una mostra sull’Arte della ricostruzione a cura di Melina Scalise, responsabile dell’archivio. Tra documenti d’epoca e opere di artisti importanti del Novecento, amici di Emilio Tadini, si racconta un periodo storico denso di eventi e spunti di riflessione.
In questo ambito è in programma un ciclo di incontri sull’arte del Novecento.
I primi appuntamenti saranno svolti da Fabiola Giancotti, curatore, scrittrice e produttrice di documentari sull’arte.
Si svolgeranno la domenica mattina alle ore 11 con ingresso ad offerta libera il 21 aprile, il 26 maggio e il 16 giugno 2024 e sviluppando approfondimenti su alcune correnti artistiche (Land Art, Pop Art e Futurismo) con un focus su alcuni dei protagonisti più rilevanti: Cristo e Jeanne-Claude, Andy Warhol e Valerie Solanas, Alberto Bragaglia.
CALENDARIO
domenica 21 aprile ore 11
L’arte del Novecento, Land art
CHRISTO E JEANNE-CLAUDE
L’ARTE, I SOLDI, LA RIUSCITA. NON C’È PIÙ BUROCRAZIA
Il 13 giugno 1935, nasce a Gabrovo, in Bulgaria Christo. Lo stesso giorno, a Casablanca, in Marocco, nasce Jeanne-Claude. Si incontrano nel 1958. Dal 1963, “Le opere destinate al pubblico sono firmate da Christo e Jeanne-Claude, i disegni da Christo”. Hanno “impacchettato” monumenti dell’intero pianeta riscontrando enorme interesse. Di questi lavori, oltre ai resoconti sulla stampa, restano i disegni di Christo, la cui vendita ha finanziato le varie performance. Hanno lavorato insieme fino alla morte di lei, nel 2009. Christo è morto nel 2020.
domenica 26 maggio ore 11
L’arte del Novecento, La pop art
ANDY WARHOL E VALERIE SOLANAS. LA FACTORY, LA PELLICOLA E LO SQUARCIO
Tra il 1962 2 il 1968, Andy Warhol apre il suo studio di New York City al quinto piano della 231 East 47th Street a Midtown Manhattan e lo chiama The Factory. Qui si incontrano, scrivono, producono e vivono, di giorno e di notte, tutti quegli artisti che Warhol accoglie nella sua bottega: pittori, registi, commediografi, scrittori, fotografi… La Factory è l’esperienza di vita che nessuno può mancare. Chi non è accolto si preclude la conversazione e lo scambio, e la reazione è sempre traumatica. Quando Valerie Solanas capisce che l’incontro è impossibile spara un colpo di pistola a Andy Warhol.
domenica 16 giugno ore 11
L’arte del Novecento, Il Futurismo
ALBERTO BRAGAGLIA, IL FUTURISMO E L’AVVENIRE DELLA CITTÀ
Alberto Bragaglia (Frosinone 1896-Anzio 1985) eredita la tradizione, i miti, le arti e i mestieri della sua famiglia, sia da parte della madre, la nobildonna Maria Tassi Visconti, sia da parte del padre, l’ingegnere Francesco Bragaglia. I fratelli Anton Giulio, Carlo Ludovico e Arturo sono protagonisti dell’arte, del teatro, del cinema e della fotografia italiana a partire dagli anni Venti. Fondatori e promotori del Teatro degli Indipendenti e della Casa d’arte Bragaglia a Roma, hanno contribuito alla cultura italiana del Novecento e alla diffusione del futurismo in Europa. Laureato in filosofia e in giurisprudenza, frequentatore degli atelier di via Margutta e di villa Strohl Fern, amico di Umberto Boccioni e Giacomo Balla, Alberto espone, dal 1927, a Parigi, a Roma, a Salonicco. Insegna fino al 1985. Il fratello Anton Giulio definisce Alberto Bragaglia pictor-philosophus. Egli risulta, infatti, il teorico più acuto del futurismo. Autore della Panplastica e della Policromia Spaziale Astratta, elabora con la pittura queste teorie scandendo, del moto di forme e colori, un ritmo differente dall'”eterna velocità onnipresente” e dalla “violenza travolgente e incendiaria” del Futurismo di Marinetti. Il clamore e il chiasso tacciono dinanzi alla grazia lirica della danza e della musica che l’arte di Alberto Bragaglia restituisce.