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Spazio Portici – Percorsi creativi. Episodio 5: Body talks

mercoledì 14 Dicembre 2022 - martedì 31 Gennaio 2023

Spazio Portici - Percorsi creativi, Episodio 5: Body talks

sede: Spazio Portici – Percorsi creativi (Torino).
cura: Karin Gavassa, Roberto Mastroianni.

L’episodio 5 di “Spazio Portici – Percorsi creativi” si chiama Body Talks, ed è stato curato da Karin Gavassa (in rappresentanza delle associazioni Passepartout e Algoritmi) e Roberto Mastroianni (curatore per la Città di Torino della Urban Art e per la Fondazione Contrada di Spazio Portici). L’animazione e la rigenerazione delle arcate viene affidata questa volta alla video e sound art con l’intento di attivare nuove relazioni tra San Salvario e i suoi portici: saranno proiettati video di artisti di fama internazionale come Marina Abramovic e Charles Atlas, Vito Acconci, Hasan Elahi e Sintetica Collective.

Per realizzare questa esperienza pilota, dai caratteri fortemente innovativi, sono stati predisposti 9 proiettori ad alta luminosità e 20 diffusori sonori che adottando le tecnologie più avanzate possono interagire ed integrare immagini e suoni. Infine da via Berthollet fino a corso Vittorio una serie di led posti tra le arcate sottolineeranno verso l’esterno l’intero allestimento. La regia degli apparati sarà realizzata grazie all’interazione tra strumenti e contenuti in remoto con la possibilità di adattare alle varie esigenze artistiche e di comunicazione l’intera infrastruttura. A corredo della mostra sono stati predisposti dei totem dotati di QR code che permetteranno di scoprire e approfondire i video artistici sui siti dedicati.

“Spazio Portici-Video Art: Body Talks è la prima esposizione di video e sound art di carattere museale in spazio pubblico d’Europa – dichiarano Karin Gavassa e Roberto Mastroianni – I linguaggi del digitale e dell’audio video vengono utilizzati per dare vita a un’operazione di rigenerazione urbana delle arcate di via Nizza a Torino, usando i linguaggi dell’arte e del contemporaneo per mettere in dialogo lo spazio e i corpi della cittadinanza nella creazione di un paesaggio sonoro e visivo, che si popola delle opere di artisti storicizzati e contemporanei. Quest’ultimo episodio di “Spazio Portici-Percorsi creativi”, rappresenta una nuova frontiera della fruizione e dell’arte pubblica e e una valorizzazione delle specificità creative, culturali e urbanistico- architettoniche della città di Torino”

Al fine di connettere idealmente i portici con il quartiere il 16 gennaio alle ore 21:30 al Cinema Teatro Baretti, sarà proiettato un documento fondamentale della Video Art Fluxfilm Anthology, un’antologia di 120 minuti risalente agli anni Sessanta e realizzata da George Maciunas (1931-1978, fondatore di Fluxus). Fluxfilm Anthology è composto da 37 cortometraggi di durata compresa tra 10 secondi e 10 minuti. Questi film d’artista sono stati mostrati come parte degli eventi e degli avvenimenti dell’avanguardia newyorkese. Realizzate da protagonisti di quella stagione gloriosa che vanno da Nam June Paik e Wolf Vostell a Yoko Ono, le opere celebrano l’umorismo effimero del movimento Fluxus.

La mostra è resa possibile dal prestito delle opere concesse dalla Electronic Arts Intermix (EAI), fondata nel 1971 a New York, organizzazione che rappresenta una delle principali risorse internazionali per la video e la media art. Sostenitore pionieristico della media art e degli artisti, il programma principale di EAI è la distribuzione e la conservazione di un’importante collezione di oltre 4.000 opere video nuove e storiche di artisti.

CONCEPT ARTISTI

Sintetica Collective – Distratto Presente
Un video mapping interattivo e un sounscape elettronico, progetto creato da Sintetica Collective, collettivo che lavora su progetti site specific che collegano il mondo digitale a quello reale.
In “Distratto presente” i corpi di coloro che camminano sotto i portici vengono captati e trasformati in un’opera di video mapping. Una passeggiata sotto i portici diventa la realizzazione collettiva di un’opera multimediale: suoni e luci si attivano nel momento in cui una persona entra nel raggio di azione dei sensori. Chi attraversa i portici di Via Nizza si ritroverà dentro un paesaggio sonoro e visuale, trasformando una passeggiata quotidiana in un’esperienza sensoriale ed estetica dello spazio urbano. L’opera esiste solo con la presenza del corpo nello spazio, esattamente come lo spazio urbano esiste solo in rapporto a chi lo vive. Essa è completata dalla traccia sonora che disegna un soundscape elettronico che immerge i passanti in una dimensione inaspettata durante l’attraversamento.

Hasan Elahi – Tracking Transience
Hasan Elahi sviluppa questa opera partendo da una domanda che si è sentito rivolgere all’aeroporto di Detroit da un agente dell’FBI al ritorno da un viaggio oltreoceano: dove si trovava l’11 settembre 2001? Elahi è stato scambiato per errore con un uomo sospettato di attività terroristiche nell’ambito degli avvenimenti dell’11 Settembre. Dopo essere stato trattenuto all’Ufficio Immigrazione, sono seguiti nove test della verità che, ovviamente, lo hanno scagionato da ogni accusa. È da questa esperienza che è nato tutto il lavoro artistico di Elahi, tra estetizzazione dell’informazione e autosorveglianza.
Per dimostrare la propria estraneità ai fatti, dopo sei mesi di indagini in cui non venne mai formalmente accusato, Elahi anziché fornire le proprie informazioni all’FBI, che intendeva continuare a tracciarlo, ha reso disponibile sul suo sito internet i dettagli della sua quotidianità: migliaia di informazioni su orari, spostamenti, viaggi, carte di imbarco, foto in tempo reale dei pasti consumati durante i voli, movimenti bancari etc. Elahi crea cosí un database multimediale pubblico della sua vita personale, iniziato ben prima della diffusione dei social network. Il materiale raccolto ha preso forma nel progetto Tracking Transience. Hasan Elahi ha sviluppato personalmente il sistema, composto da un GPS e un’interfaccia di rete.

Marina Abramovic e Charles Atlas – Sss
Marina Abramovic ha collaborato con il videomaker Charles Atlas a questo straordinario lavoro di performance autobiografica. Abramovic offre un monologo che traccia una cronologia personale concisa. Questa breve storia narrativa (che fa riferimento al suo passato nell’ex Jugoslavia, al suo lavoro performativo, alla sua collaborazione e separazione da Ulay) è intrecciata con le immagini di Abramovic impegnata in gesti simbolici e atti rituali: Abramovic invoca il personale e il mitologico in una toccante affermazione di sé.

Vito Acconci – Filling Up The Space
Veduta di un muro di mattoni: l’artista entra e cammina da una parte all’altra, avanti e indietro, fila dopo fila. Il corpo è luogo di una ricerca fisica e psicologica di sé, con il linguaggio come catalizzatore. Il video è equiparato al primo piano, uno spazio teatrale intimo per confessioni e azioni faccia a faccia. Intensamente personali, spesso fino all’esibizionismo, i monologhi del flusso di coscienza e gli atti performativi di Acconci, documentati in tempo reale da una telecamera fissa, raccontano l’inserimento del sé privato nella sfera pubblica, il corpo e il sé, pubblico e privato, soggetto e oggetto, assenza e presenza.

Immagine in evidenza
Vito Acconci – Filling Up The Space- Courtesy of Electronic Arts Intermix (EAI), New York

Dettagli

Inizio:
mercoledì 14 Dicembre 2022
Fine:
martedì 31 Gennaio 2023
Categoria Evento:
Tag Evento:
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Luogo

SPAZIO PORTICI – PERCORSI CREATIVI
Via Po
Torino, 10124 Italia
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