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Spolvero. Il Cenacolo rivelato
venerdì 13 Settembre 2019 - domenica 13 Ottobre 2019

sede: Fondazione Stelline (Milano).
“Spolvero. Il Cenacolo rivelato” è un’opera multisensoriale divisa in due parti: la scultura tangibile del Cenacolo di Leonardo Da Vinci, realizzata con una tecnica ispirata all’alfabeto Braille, sara` fruibile come una pagina da poter toccare e, sulla parete opposta, in modo esattamente speculare, sara` proiettata la “costellazione” corrispondente, che riproduce l’opera d’arte scomposta in punti luminosi.
Il ribaltamento di prospettiva è la chiave di lettura del progetto, che rendera` “visibile” l’opera a chi può vedere.
Nello scambio di ruolo tra chi “vede” e chi “non vede” si ha un vero dialogo, sullo sfondo della piu` grande scultura braille mai realizzata e dalla sua costellazione luminosa.
Un gioco di scambio tra reale e non reale, tra luce e ombra, tra assenza e presenza.
Una scultura in scala 1:2 che dovrà essere toccata e fruita per restituire sulla parete opposta la sua costellazione luminosa.
A ogni punto braille ne corrisponde uno luminoso, un punto di scrittura, un punto di pittura, un punto di luce dove assenza e presenza si confondono.
La centralità dell’icona del Cenacolo viene creata dall’artista e resa “leggibile” da chi non può vedere, rompendo cosi il primo tabù museale: non toccare l’opera. Chi non vede è chiamato con il suo gesto di lettura a chiudere il cerchio e a regalare a chi vede la visione, parziale, che il suo movimento rivela.
L’intera installazione, inoltre, sarà dotata dell’audio ipotetico dell’Ultima cena, “ricreato” ad hoc in Ebraico Biblico, riprendendo esattamente gli scritti di Leonardo tra pittura, poesia e musica.
Il ribaltamento di prospettiva, non più di sfondamento oltre la parete ma di presenza imponente e monumentale, è la chiave di lettura, dove chi non vede ma può toccare rende “visibile” l’opera a chi può vedere; l’installazione, realizzata al buio, pone sullo stesso piano fruitori ipovedenti, non vedenti e vedenti. La fruizione che rivela il non visibile non sarà individuale: l’intera opera è pensata anche per una fruizione collettiva, che rende quindi l’arte per tutti.
Realizzato dall’artista Lucrezia Zaffarano, dal grafico Matteo Carbonara e dal film maker Andrea Sartori, il progetto è anche un omaggio a ciò che non si vede mai, ma esiste prima ancora dell’opera “visibile”: spolvero è infatti il disegno preparatorio, quel “prima dell’opera” che è stato scelto per la correlazione con l’alfabeto braille. Lo spolvero è già l’immagine che non sarà mai visibile, quel “prima” sempre presente, una presenza assente. Se Leonardo decise di sorprendere la corte del Moro con un’opera che tramite la prospettiva creava uno sfondamento nella parete, al contrario il team che ha vinto il concorso vuole rivendicare la materialità tangibile dell’opera d’arte con la sua centralità.