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Fossili, il passato ritrovato – In mostra il “tesoro” di Serrapetrona
sabato 6 Novembre 2021 - sabato 31 Dicembre 2022
sede: Palazzo Claudi (Serrapetrona, Macerata).
Si apre un nuovo capitolo nel percorso di valorizzazione del cosiddetto “tesoro di Serrapetrona”, patrimonio di reperti dall’inestimabile valore scientifico.
Il tesoro di Serrapetrona è composto da reperti archeologici e paleontologici provenienti dal sequestro di una collezione privata detenuta illegalmente e rinvenuta a Serrapetrona nel dicembre 2006. Da allora è stata avviata l’attività di studio e valorizzazione a cura della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche e della Sapienza Università di Roma; per rendere fruibile al grande pubblico questo ampio patrimonio è stato avviato un percorso di musealizzazione che ha già preso forma in tre esposizioni tenute nel 2010, 2012 e 2017. La nuova mostra segna una nuova importante tappa di questo percorso.
La mostra invita ad immergersi in un appassionante viaggio nel tempo grazie alla guida di antichissimi e preziosi narratori di mondi perduti: i fossili, ovvero resti o tracce di organismi animali o vegetali del passato conservati negli strati della crosta terrestre. Sono in mostra circa 50 esemplari provenienti da tutto il mondo, appartenenti ad ere lontanissime (fino a 500 milioni di anni fa) sino ad epoche più recenti.
La parte paleontologica della collezione di Serrapetrona, fin dal suo ritrovamento, è oggetto di studio da parte di un team di ricerca della Sapienza guidato da Umberto Nicosia: “I fossili – spiega il professor Nicosia – hanno un ruolo fondamentale perché hanno permesso agli studiosi di ricostruire i vari cambiamenti avvenuti nel tempo. La mostra racconta questa straordinaria capacità mettendo in evidenza anche altri aspetti: la curiosità, la sorpresa, o la semplice bellezza in sé che questi affascinanti testimoni del passato generano in un osservatore “laico”, stimolando, in chi guarda, una naturale poetica della meraviglia”.
L’esposizione accompagna il visitatore alla scoperta dei fossili, raccontando come si formano, illustrando la loro capacità di spiegare l’evoluzione, di testimoniare la biodiversità e di mostrarci animali estinti, spesso impressionanti, come i gigantostraci, predatori marini vissuti 400 milioni di anni fa, simili a giganteschi scorpioni (in mostra il fossile di un esemplare rinvenuto negli Stati Uniti).
Tra i fossili più sorprendenti c’è l’enorme uovo dell'”uccello-elefante”. Il processo di fossilizzazione ha consentito la conservazione di quelle che oggi sono le uova più grandi del mondo (pari a circa 150 uova di gallina): sono uova provenienti da enormi “uccelli” (erano in realtà incapaci di volare), simili agli struzzi, che popolavano la terra fino a poche centinaia di anni fa; per le loro dimensioni, che potevano raggiungere i 3 metri di altezza, vengono chiamati “uccelli-elefante”. Si conoscono attualmente meno di 30 uova di questo tipo, conservate intere, in tutto il mondo; l’esemplare di Serrapetrona è stato rinvenuto in Madagascar e risale al 1700 d. C. I fossili aiutano anche a sfatare alcune credenze, come quella sulla dimensione dei dinosauri, che nel nostro immaginario sono sempre enormi: spesso questi animali erano invece piccoli, come testimonia lo scheletro di un dinosauro “ornitischio” proveniente dalla Mongolia e risalente al Cretaceo inferiore (tra i 145 e i 99 milioni di anni fa).
I fossili sono spesso vere e proprie opere d’arte naturali; la mostra consente di ammirare alcuni bellissimi esemplari, come le ammoniti (molluschi estinti dalla caratteristica conchiglia a spirale) che colpiscono per l’armonia delle forme, o gli insetti perfettamente conservati nell’ambra.
Informazioni
0733 908321