Gender Fluid

Atmosfere (nostalgiche) al Padiglione Italia nella Biennale del latte sognato

di Giancarlo Pagliasso.

Atmosfere (nostalgiche) al Padiglione Italia nella Biennale del latte sognato

In questo articolo si esamina l’installazione Storia della Notte e Destino delle Comete di Gian Maria Tosatti che, con la curatela di Eugenio Viola, rappresenta l’Italia alle Tese delle Vergini.
L’opera dell’artista italiano viene riferita agli allestimenti espositivi che rientrano peculiarmente all’interno dei parametri dell’Installation Art, caratterizzati da un profilo mediale piuttosto articolato (con pluralità di linguaggi) e dalla presentazione di oggetti il cui apprezzamento è vincolato alla modalità in cui riescono ad articolare lo spazio, incentivando esperienze in coloro che li esplorano dall’interno, allo scopo di suggerire contenuti e rendere salienti proprietà del contesto ambientale e delle esperienze colà esperite. Inoltre, il pubblico dellArte dell’Installazione instanzia le opere ‘completandole’ con le proprie azioni, conformemente all’arco di possibilità partecipativa delle regole stabilite dai creatori delle stesse. Infine, i contenuti veicolati dall’opera devono essere esperiti contestualmente, cioè, per essere realmente interattivi, non possono essere esplicitati solo in termini proposizionali ma il visitatore deve ‘provare’ l’effetto che fanno nell’ambiente dell’installazione.

Dal momento che il tema proposto dal Gesamtkunstwerk di Tosatti vuol far ripercorrere «metaforicamente l’ascesa e il declino del grande sogno italiano dalla metà degli anni Sessanta a oggi» attraverso l’articolazione scenografica di spazi d’azienda (un cementificio, un impianto chimico, l’abitazione del guardiano/proprietario di un’officina, un laboratorio tessile, un magazzino e un molo industriale), rendendone ‘presenti’ all’osservazione lo Zeitgeist, il timbro atmosferico e la tonalità emotiva soggiacenti, la « complessa macchina narrativa esperienziale» approntata a Venezia dall’artista viene confrontata con le indicazioni dell’ estetica delle atmosfere di Gernot Böhme. Questo confronto, modulato anche sulla correlativa teoria böhmiana del ‘valore (d’uso) di messa in scena’ (Inszenierungswert), riscontrabile oggi – per il filosofo tedesco – nella creazione di qualsiasi prodotto, mostra come le accuse di «vuotezza, immobilità e poco risonanza», rivolte al lavoro di Tosatti, siano talvolta ingenerose.

Allo stesso modo, i rilievi critici, mossigli, di aver approntato un allestimento ‘manierista’ (troppo debitore verso gli stilemi di artisti dell’installazione quali Büchel, Schneider e Nelson) e di non essere riuscito a ‘trasmettere’ l’afflato del ‘sublime industriale’, che le pagine de La dismissione di Ermanno Rea (uno dei testi ispiratori per concepire Storia della Notte e Destino delle Comete) invece ben esprimono, risultano meno pertinenti allorché si accostano la sua poetica con quelle degli artisti ‘installatori’ (nella fattispecie con il lavoro di Mike Nelson) o si individua meglio la tipologia di ‘sublimità’ che alberga nella sua ‘ricostruita fabbrica’ all’Arsenale.

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Mike Nelson, The House of the Farmer – Palazzo dell’Agricoltore, Parma